Pornocoreografie



10
febbraio

AMICI DI…MARCO GAROFALO: FENOMENOLOGIA SEMISERIA DELLA PORNOCOREOGRAFIA

Amici - Pornocoreografia

Per molti una gran botta de vita per nulla osè, per altri uno scempio visivo dopo le sublimi peripezie accademiche delle code e dei repertori della Celentano, o peggio ancora un affronto alla signora Prina e agli esperti di fama internazionale che ormai bazzicano la scuola di Amici. Al di là delle divisioni la Marco Garofalo Arcore (versione italiana, o meglio romanesca di hardcore) Production è per tutti un appuntamento ormai quasi irrinunciabile, e quindi da buoni osservatori del catodico tubo non possiamo non proporre un meticolosissimo studio antropologico sulle evoluzioni del Tinto Brass della danza dal suo approdo alla scuola della Castigatrice.

La Fenomenologia della porneocoragrafia: nascita, segni e forme del nuovo che avanza nella danza postmoderna. Ecco il titolo di questa nostra irriverente monografia, eccone la carta d’identità.

Nome: Pornocoreografia

Inventore: Marco Garofalo (secondo la Gialappa’s l’anticoreografo: rude, mascolino e con il suo look che fa molto Banda della Magliana)

Modelli culturali di repertorio: Monica Lewinsky, Mariantonietta di Francia, Satin, Cleopatra, Eva Henger (altro che Grand pas classique…)

Protagonisti: Eleonora Scopelliti, ovvero l’eros danzante per antonomasia. Elena D’Amario e Debora Di Gregorio, loro malgrado. Giulia Pauselli, la nuova pupilla garofaliana, con una fierezza così grande che l’ha portata a proporre al maestro di esagerare, cosa quasi scientificamente impossibile. Flotte di omaccioni che fanno da selva umana entro cui tocca alle ballerine districarsi.

Stile musicale: video dance commerciale

Oggetti e vestiti di scena: corde, fruste, pali, pantaloni di pelle nera, corpetti sadomaso di latex, scrivanie, sbarre, biancheria bizzarre, catene

Filosofia: dionisiaco nietzschiano, senso di scissione postmoderna. Punto di fuga scardinato, caos orgiastico e multi installazioni tipiche della dinamica di flusso contemporanea.

Segni particolari:


1) Apoge. E’ il passo che ha mietuto tra le sue vittime illustri anche Alessandra Celentano, anche se la giuria tecnica formata da Platinette all’epoca non concesse la sufficienza alla professoressa per via di un’esecuzione viziata da una pericolosa forza respingente chiamata cappotto. Nel manuale garofaliano la tecnica prevede un parallelismo tra questo movimento e l’accensione del fiammifero. Solo che la punta del cerino è reinterpretata dalle terga della ballerina, e la superficie ignifera dal bacino del ballerino sdraiato orizzontalmente. Presenza costante nelle coreografie rappresenta metaforicamente l’accensione del sacro fuoco dell’arte.