Philippe Daverio



2
settembre

Philippe Daverio, imbarazzo Rai: l’azienda che lo cacciò, ora lo celebra

Philippe Daverio

Imbarazzo su tela. Certi ricordi post mortem, arricchiti magari con ampie pennellate elogiative, rammaricano più di altri perché appaiono tardivi, obbligati. Autoassolutori. Nel caso di scomparso oggi a causa di una malattia – nemmeno l’arte ha attenuato la sensazione di disagio per l’intempestiva celebrazione. Il popolare storico e critico d’arte, docente e saggista verrà infatti commemorato con uno speciale palinsesto dalla Rai, l’azienda che nel 2011 cancellò senza una valida motivazione il suo apprezzato programma «Passepartout». E che, di fatto, lo cacciò.




2
settembre

E’ morto Philippe Daverio

Philippe Daverio

Philippe Daverio

E’ morto all’età di 70 anni (ne avrebbe compiuti 71 il prossimo 17 ottobre) Philippe Daverio, noto storico dell’arte, docente, saggista e anche politico italiano, nato in Francia (a Mulhouse) nel 1949.

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3
novembre

Il Borgo dei Borghi: Camila Raznovich porta l’Italia dei campanili in prime time su Rai3

Camila Raznovich

L’Italia dei mille campanili, ciascuno con la propria storia e le proprie tradizioni, diventa un grande terreno di gioco. Gli attori della partita saranno proprio i borghi che costellano il nostro Paese, che a partire da stasera gareggeranno su Rai3 per ottenere il primato. L’insolita contesa sarà il fulcro de Il Borgo dei Borghi – La Grande sfida: il programma, già noto al pubblico della terza rete, andrà in onda in prime time per quattro appuntamenti condotti da .





16
febbraio

FUORI QUADRO: ACHILLE BONITO OLIVA AL POSTO DI PHILIPPE DAVERIO ALLA DOMENICA SU RAI3

Achille Bonito Oliva

Dopo il poco fortunato esperimento di Dopotutto non è brutto, la Rai torna a parlare d’arte al proprio pubblico, con un’offerta ben più consona per quanto riguarda rete, collocazione oraria e padrone di casa. Niente terza serata su Rai1, e neppure Geppi Cucciari (ora alle prese con la cultura in Un Pugno di libri) nelle vesti d’insolito Cicerone: il nuovo appuntamento, dal titolo Fuori quadro, debutta quest’oggi alle 13,25 su Rai3, e vede come ideatore e conduttore il critico d’arte Achille Bonito Oliva.

La trasmissione scritta con Cecilia Casorati, Paola Marino, Alessandro Buccini, per la regia di Domenico De Orsi, andrà ad occupare lo spazio in palinsesto occupato per anni da Philippe Daverio, con Passepartout e con il più recente Il Capitale. Le dodici puntate previste saranno tematiche e attraverseranno l’arte contemporanea con aperture ad altri linguaggi come architettura, cinema, video, musica. Achille Bonito Oliva incontrerà artisti, fotografi, architetti, musicisti, curatori, direttori di musei, collezionisti, galleristi, che costituiscono i diversi anelli del sistema dell’arte. Il critico d’arte, tra i più famosi a livello internazionale, ha così definito il suo nuovo impegno sulla rete diretta da Andrea Vianello.

“Fuori quadro è una trasmissione di educazione al gusto del contemporaneo attraverso una trama che non vuole essere pedante, ma piuttosto penetrante. La speranza è quella di poter guidare lo spettatore nelle molteplici direzioni dell’arte contemporanea che non è un labirinto, ma una strada con molti sentieri luminosi”.

Ogni settimana il programma affronterà un tema con indagini e riflessioni storiche, interviste ai diversi addetti ai lavori italiani e stranieri, immagini mai presentate prima sulla tv generalista. In ogni puntata saranno presenti anche inserti di video arte e la rubrica “Opera Aperta” con il focus su un’opera d’arte contemporanea collegata al tema trattato. Come dichiarato da Bonito Oliva, Fuori Quadro cercherà di cogliere la complessità dei linguaggi contemporanei.


29
aprile

IL CAPITALE: LA NICCHIA D’ARTE DOMENICALE DI PHILIPPE DAVERIO

Il Capitale- Philippe Daverio

Cartoline surreali in compagnia di Philippe Daverio, probabilmente il volto più eccentrico del servizio pubblico. Eravamo abituati a vederlo alle prese con il suo Passepartout, ma rispetto al passato il critico d’arte cambia poco mantenendo il suo inconfondibile stile nella carrellata artistica che conduce all’interno del salotto avanguardistico della domenica di Raitre. La ‘risposta mediatica’ ad Adorno e Argan continua nel solco del radical e della chiccherie senza imbarazzi di sorta.

Il Capitale: come non pensare a Marx. Il riferimento economico al padre dell’ideologia rossa è solo una suggestione di riflessione, un titolo ad effetto per far riflettere su un’evidenza, che in fondo è il concept di questa trasmissione. Come ha sottolineato infatti il conduttore per spiegare l’anima del programma:

«Anche la moneta per essere credibile deve rivestirsi con un segnale di cultura Il danaro ricorre alla cultura per rendersi credibile. Ed è di questa credibilità che ci occupiamo noi perché accanto al capitale economico, e soprattutto dopo aver scoperto con quale facilità implode, esiste il patrimonio della creatività, che come quello finanziario fluttua costantemente, cresce e decresce, ma non affonda mai».

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1
ottobre

RAI3, ANTONIO DI BELLA PRONTO A RIPORTARE IN ONDA LA DANDINI E PHILIPPE DAVERIO

Serena Dandini

State a vedere: di questo passo Serena Dandini si rifarà il divano. E pure il salotto (televisivo). Se tutto va bene, la rivedremo presto in onda come se nulla fosse successo. Il nuovo direttore di Rai3 Antonio Di Bella, infatti, ha annunciato di aver preso contatti con la conduttrice per riportare in tv il suo show Parla con me. Allo stesso modo, il responsabile della terza rete ha espresso l’intenzione di recuperare Philippe Daverio, un altro grande escluso dalla stagione televisiva appena iniziata. Un bel dietrofront rispetto ad alcune discusse decisioni prese in quel Viale Mazzini: non male come esordio.

Di Bella ha elencato queste sue priorità d’azione nel corso della puntata di Caterpillar trasmessa ieri da Radio2. Il direttore di rete, in particolare, ha detto di aver “sentito” la Dandini per un “eventuale ritorno a Rai3“. Nel corso dei loro contatti telefonici, Di Bella ha rassicurato la conduttrice dicendole che avrebbe fatto di tutto pur di riportarla in onda. L’esponente della tv pubblica si è detto ottimista sull’esito della trattativa, rimandando ad un secondo momento eventuali “tempi, modi e misure” per la sua realizzazione.

Nei giorni scorsi, anche il responsabile di Rai2 Pasquale D’Alessandro aveva fatto intendere di voler ‘la vispa Serena‘ nella sua squadra di artisti (leggi qui). Ora, sarebbe comico se la conduttrice e il suo oneroso programmino diventassero oggetto di una contesa tra le reti. Ai microfoni di Radio2, Antonio Di Bella ha inoltre dichiarato di voler recuperare” Philippe Daverio. Al momento il critico d’arte è infatti orfano del suo Passepartout, gradevole programma domenicale della terza rete. Poco male: in compenso continua a curare uno spazio su Rai5.


12
agosto

PHILIPPE DAVERIO E L’ARTE DELLA PISCINA FALLICA: LA VEDREMO A PASSEPARTOUT?

Piscina fallica di Varese

Forse nemmeno Salvador Dalì, emblematico artista dell’effetto straniante dell’arte e del surrealismo, sarebbe arrivato a tale prodigio creativo. Probabilmente neanche le avanguardie più recenti sono arrivate a tale ‘ginnastica’ di pensiero. Ci voleva la suggestione di un’inedita accoppiata virtuale formata da Philippe Daverio e Rocco Siffredi, ovvero il poeta delle luci pittoriche e l’artista delle luci rosse, per portare a galla (e mai verbo fu più appropriato) una piscina inconsueta e bizzarra.

Una piscina fallica, proprio così, opera dell’architetto Pietro Porcinai: due piscine rotonde e una rettangolare (e non chiedeteci perché), per un totale di 25 metri, costruita negli anni Cinquanta per sbalordire un’attrice allora molto apprezzata dagli uomini. Dalle prime ricostruzioni pare che attorno a quel pelago artificiale si siano consumate feste molto ma molto particolari, ma da vent’anni è praticamente in disuso con un conseguente degrado che oggi fa emergere la necessità di restaurarla.

Chi ordunque meglio di colui che con le forme evocate da quest’arte incompresa c’ha fatto bottega per patrocinare un’operazione di recupero? Da qui l’invito del Comune di Varese rivolto al pornodivo, che pare propenso a dare una mano, per sostenere mediaticamente il progetto di restyling. Sostegno che potrebbe arrivare anche dal critico conduttore di Passepartout Philippe Daverio che da buon favellatore ha così tuonato:


25
novembre

RAI5: L’AZIENDA PUBBLICA INVESTE TUTTO SULLA CULTURA (E DIMENTICA GLI ALTRI CANALI DIGITALI?)

Rai5

Rai5

E mentre un nuovo (Mediaset) Extra apre, un vecchio (Rai) Extra chiude. Per far posto ad un nuovo canale, si intende. Con il passaggio di Milano al digitale terrestre, che avverrà dal 26 novembre, l’azienda pubblica ha deciso di celebrare l’atteso evento inaugurando un secondo canale semigeneralista che, siamo certi, farà felici molti degli sfegatati del “servizio pubblico” in senso stretto: Rai5.

Diretto da Pasquale D’Alessandro (ma la nomina non è stata ancora ufficializzata dal CDA Rai), uno dei “figli di” Carlo Freccero, con la supervisione del ViceDG Antonio Marano, Rai5 sarà il canale “della cultura e delle culture” e proporrà all’interno del proprio palinsesto documentari, programmi di intrattenimento, concerti, cinema d’autore, eventi culturali (tra cui la prima de La Scala) e svariati magazine “prodotti in casa”. Un investimento consistente, forse più di quanto immaginassimo, per quello che diventerà, in collaborazione con il Comune di Milano, il canale ufficiale dell’Expo 2015.

Tanti i protagonisti del neonato canale che si alterneranno in prime time (e durante la giornata) e che ci racconteranno a modo loro tutto ciò che concerne la “cultura”. Ma vediamo assieme come sarà strutturato il prime time di Rai5: