Paolo Seganti



5
settembre

ECCO IL CAST DI BAILA. TRA LE DONNE ANCHE FICO E GREGORACI

Baila

Forse non avremo il programma ma il cast, quello si. 10 aspiranti ballerini quasi tutti di prima grandezza (gossipara o televisiva), che hanno poco da invidiare a quelli arruolati da Milly Carlucci per la passate edizioni di Ballando con le stelle. Se la legge lo consentirà, dal 27 settembre a scendere sulla pista di Baila, secondo Tv Sorrisi e Canzoni, ci saranno per gli uomini: Luca Marin e quattro tra il re dei tronisti Costantino Vitagliano, l’ex sciatore Kristian Ghedina, l’inviato di Striscia Max Laudadio, il cantante Al Bano e l’attore Paolo Seganti. Uno di questi ultimi sarà in giuria, con ogni probabilità il cantante pugliese.

Per le donne spiccano Lady Briatore, Elisabetta Gregoraci, e Martina Colombari, la quale sarebbe stata sino all’ultimo indecisa per via della presenza di Raffaella Fico. L’ex ’arcorina’ sarebbe nel cast insieme a Marcella Bella e Marianna de Micheli, alias Carol Grimani di CentoVetrine. Niente da fare, dunque, per Marisa Laurito e Fiammetta Cicogna. Confermata la presenza in giuria dell’ex signora Cenci, Rossella Brescia.

Questi i magnifici 10 di Barbara d’Urso che balleranno insieme ad altrettanti sconosciuti amanti del ballo desiderosi di coronare il sogno della vita tramite la vittoria di Baila.




15
dicembre

CARNERA, UN PUGILE DIVENUTO LEGGENDA

Carnera @ Davide Maggio .it

Debutta questa sera, in prima serata, su Canale 5, “Carnera, il campione più grande”, “film evento” volto a ricostruire la straordinaria parabola esistenziale di un uomo che ha indelebilmente segnato la storia sportiva, e non solo, del nostro Paese. Un uomo esemplare, Primo Carnera, campione nello sport così come nella vita, un uomo che non si è mai arreso di fronte agli ostacoli, numerosi e insidiosi, che la vita ha seminato sul suo cammino. Chiunque, al suo posto, sarebbe uscito irrimediabilmente provato e privo di forze da un’infanzia segnata da stenti e privazioni, non lui, però, che, al contrario, seppe trasformare quella sofferenza in ostinata caparbietà e insopprimibile desiderio di ottenere, presto o tardi, l’agognato riscatto.

Il film, diretto dall’ottimo Renzo Martinelli, mette in luce oltre che le indubbie qualità atletiche di un colosso alto due metri (che meritò, proprio in virtù della sua monumentale fisicità, l’appellativo di “la montagna che cammina”), anche e soprattutto l’elevata statura morale di un combattente, profondamente legato ai suoi affetti, di un gigante che, animato da uno spirito di sacrificio fuori dal comune, si fece fiero sostenitore di antichi e nobili valori. Non a caso, infatti, la sua gloriosa figura fu, astutamente, sfruttata da Mussolini, che ne fece un vero e proprio modello antropologico, un potente strumento di propaganda, un motivo di vanto per il suo regime.

Un film intenso, questo, in cui Martinelli non nasconde di aver riposto importanti finalità etiche (così come nelle sue precedenti opere “Piazza delle cinque lune” e “Vajont”) che spera possano toccare soprattutto le corde dei cuori dei giovani di oggi affinché essi, dal racconto della vita di un uomo divenuto leggenda, comprendano la vacuità di una morale, quella moderna, sempre più, egoisticamente, improntata all’hic et nunc.