Nemici di Maria



29
luglio

AMICI O NEMICI DI MARIA? QUESTO E’ IL DILEMMA

Moreno Donadoni

“Talent o non talent? Questo è il dilemma”. Chissà se l’Amleto shakespeariano sarebbe stato d’accordo con il nuovo fenomeno, televisivo e discografico, dei famigerati Amici di Maria De Filippi oppure avrebbe impugnato una torcia e un cappio per bandirli dalla città allineandosi con il nuovo clan dei Nemici. Proprio così, i Nemici di Maria. L’iniziativa nasce circa una settimana fa a Livorno, quando un gruppo di ragazzi, contrari alla partecipazione dei quattro finalisti dell’ultima edizione di Amici a Effetto Venezia, storico Festival del capoluogo, decidono di creare su Facebook un evento anticonvenzionale che porti dalla sua tutti gli obiettori dei talent e dei suoi prodotti.

E così, in risposta al Comune e al suo invito dei “quattro Big” ieri sera alla Terrazza Mascagni, sul lungomare livornese, giovani di belle sperenze, armati di chitarre e birre doppio malto, hanno deciso di dar vita all’anti-Festival, ma soprattutto all’anti-talent creando un polverone mediatico diffuso abilmente grazie al passaparola virtuale e alle sue conseguenti adesioni. Se il direttore artistico di Effetto Venezia Mario Menicagli ha sottolineato l’importanza di vantare ospiti come Moreno, Greta, Verdiana e Nicolò ribadendo l’identificazione di questi ultimi con “una fetta di mercato importante, con un pubblico da rispettare”Massimiliano Morandi (cantante della band labronica Chromosomes) e i fratelli Matteo e Diego Caldari (musicisti e fondatori dell’etichetta indipendente Inconsapevole Records) hanno avuto l’idea di creare una jam session aperta a tutti sul lungomare di Livorno lamentando su Facebook il malcontento per la scelta dei vertici alti del Festival.

“Nemici di Maria nasce semplicemente per far sentire la voce di quella parte della città che non condivide questa direzione artistica dell’evento principe dell’estate livornese. Il tutto nasce molto spontaneamente, non c’è ‘direzione’ dell’evento, non ci sarà un palco, non ci sarà corrente, non ci sarà un bar, semplicemente ci troveremo tutti lì per stare insieme. Il diavolo e l’acqua santa, l’ordigno malefico dei talent e la genuinità e spensieratezza di artisti in erba, senza contratti né riflettori, pronti a ricordare al pubblico che la musica è e rimarrà di tutti.Siamo rispettosi nei confronti di chi andrà a vedere lo spettacolo dei finalisti di “Amici”, anzi, posso dire che quel concerto ci ha dato l’opportunità di fare qualcosa di diverso. Speriamo che sia l’inizio di un progetto culturale più ampio” spiega Matteo Caldari. Come sarà finita?

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