Mitt Romney



7
novembre

IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI E’ BARACK OBAMA

Barack Obama

Update ore 5.15: Barack Obama è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti d’America. Resterà in carica per i prossimi quattro anni. La sua prima dichiarazione dopo la vittoria è avvenuta via Twitter: “è successo per merito vostro. Grazie”. A dare l’annuncio del risultato, l’emittente Msnbc seguita da Cnn, Nbc e Fox.

Giovane, bello, e anche abbronzato. Barack Obama ci riprova, allunga il passo verso la Casa Bianca. Ma oggi il suo «yes, we can» più che un sogno è una speranza. Lo sfidante Mitt Romney, infatti, lo incalza a stretto giro. La lunga notte a stelle e strisce è iniziata con la consapevolezza che le elezioni Presidenziali negli Usa saranno un testa a testa agguerritissimo, destinato a sbloccarsi solo con passare delle ore. D’un tratto, ci siamo scoperti mezzi americani, tutti incollati al televisore per seguire in diretta lo spoglio delle schede che decreteranno chi sarà il nuovo Mr. President.

Ad aprire la lunga maratona elettorale è stato Bruno Vespa, con una puntata speciale di Porta a Porta protrattasi fino all’alba. Il conduttore ha allestito una curiosa trasposizione in salsa italica degli schieramenti repubblicano e democratico: da una parte Angelino Alfano, dall’altra l’Obama in fieri Matteo Renzi, apparso in collegamento con un poster di Barack alle spalle. That’s Italia. Punto di forza per il Vespone, gli interventi di Monica Maggioni da Washington, capaci di sprovincializzare un po’ il dibattito. Nel corso della nottata, su Rai1 si susseguono vari ospiti.

Intanto, su La7, Enrico Mentana presiede un approfondimento dei suoi, con ospiti del calibro di Corrado Formigli, Alberto Alesina, Carlo Rossella e dell’obamiano de Roma Walter Veltroni. La trasmissione, come di consueto, è improntata soprattutto sul dibattito e l’effetto narcotico è dietro l’angolo. D’un tratto l’atmosfera si scalda, volano scintille tra Giuliano Ferrara e Lucia Annunziata, mentre si apprende che il Kentucky e l’Indiana vedono Romney in vantaggio, l’Ohio invece è in bilico. A notte inoltrata, Obama sembra ormai ad un passo dalla vittoria, così l’Elefantino (filo- repubblicano) sgancia 100 euro a Mentana, come pegno di una scommessa persa.




2
novembre

GAME CHANGE: SU RAI3 IL RITRATTO NON AUTORIZZATO DI SARAH PALIN

Game Change

A pochi giorni dalle elezioni presidenziali americane, che vedranno sfidarsi il candidato democratico Barack Obama e quello repubblicano Mitt Romney, Rai3 fa un passo indietro nella storia recente per raccontare l’ascesa e la caduta di una delle donne politiche più discusse degli Stati Uniti: Sarah Palin. Il ritratto dell’ex governatrice dello Stato dell’Alaska, diventata la vice McCain nella corsa alla Casa Bianca del 2008, verrà tracciato stasera in prime time dal film Game Change.

La rete diretta da Antonio Di Bella presenterà in prima visione assoluta il documentario trasmesso da HBO e vincitore di 5 Emmy televisivi. La pellicola, interpretata da Julianne Moore (nel ruolo della Palin), Ed Harris (McCain), Woody Harrelson, per la regia di Jay Roach, è tratta dal libro Game Change: Obama and the Clintons, McCain and Palin and the race of a lifetime, incentrato per l’appunto sull’accesa competizione per le Presidenziali Usa del 2008. I fatti verranno ricostruiti dalla voce narrante di Steve Schmidt (consulente politico di McCain interpretato da Woody Harrelson), che durante un’intervista a ‘60 Minutes’ racconta la sua attività durante la campagna elettorale.

L’immagine di Sarah Palin che ne esce è quella di una donna di carattere, scelta per il suo fascino indiscutibile e per un carisma innato, che avrebbe dovuto contrastare la forte immagine mediatica proposta dallo sfidante Obama. Il rovescio della medaglia evidenziato da Game Change è però quello di una personalità spesso dotata di scarso autocontrollo nelle situazioni stressanti e soprattutto priva di un’adeguata preparazione, specialmente in politica estera. Un ritratto, questo, nel quale alcuni hanno riconosciuto un’impronta filo-democratica, di parte.