Michelle Hunziker



4
ottobre

AMARCORD, Che Fine Hanno Fatto…LE CONDUTTRICI DI…NONSOLOMODA?

NonSoloModa Contemporaneamente @ Davide Maggio .it

Esistono programmi che in maniera garbata e mai invadente ci fanno compagnia ormai da anni. Senza troppi clamori proseguono il loro cammino, mantenendo inalterate le loro caratteristiche. Un’evoluzione, la loro, dettata dalla necessità di portarsi al passo con i tempi, senza per questo rinunciare al proprio appeal.

Pochi tra questi possono essere descritti con queste parole. In alcuni casi si tratta di trasmissioni nate recentemente ed in poche altre dei programmi più longevi della tv italiana: Forum, La Domenica Sportiva ma soprattutto Nonsolomoda.

Un programma che non sempre ha ricevuto l’attenzione che meritava forse per la collocazione oraria infelice e più sicuramente per la sua natura particolare. Non un programma di informazione, nè di intrattenimento. Un magazine dal taglio giornalistico, in cui la moda diventa solamente un pretesto per parlare di molto altro: architettura, arte, viaggi, cinema, pubblicità, motori ed una certa attenzione al sociale.

Il rotocalco di Canale 5 nato da un’idea di Fabrizio Pasquero ed andato in onda per la prima volta nel 1983 era inizialmente condotto da Daniele Sassi, straordinaria voce fuori campo (già voce ufficiale di RDS), ancora oggi presente nel programma.

Successivamente nel tentativo di restituire un’immagine più calda alla trasmissione, la produzione ha pensato di introdurre una conduttrice che con le sue parole facesse da collante ai vari servizi.

La vera e propria rivoluzione però è avvenuta grazie al regista Alessandro Baracco (che oggi cura i collegamenti dall’Honduras per L’Isola dei Famosi), che grazie alla direzione di Target ha offerto a Nonsolomoda validi spunti per rivoluzionare il suo impianto.

A questo ha fatto seguito più recentemente una piccola modifica del titolo del programma che è diventato: Nonsolomoda E’ Contemporaneamente. Giusto per rimarcare il carattere di un programma all’avanguardia sia nella forma che nel contenuto.

E non è tutto. Perchè Nonsolomoda ha avuto anche il merito di dare una svolta alla carriera di tutte coloro che lo hanno condotto. Tutte, nessuna esclusa, dopo aver partecipato al programma hanno visto le loro quotazioni salire, talvolta riuscendo ad ottenere risultati sorprendenti ed inaspettati.

Vediamo quindi che fine hanno alcune di loro.

AFEF JNIFEN

Afef @ Davide Maggio .it

Figlia di un politico e dal carattere piuttosto irruento, a soli 14 anni ha sposato il suo vicino di casa, per ripicca nei confronti dei genitori. Ha intrapreso gli studi a Parigi dove ha iniziato a lavorare come modella, lanciata da Jean Paul Goude. Quest’attività l’ha portata in Italia. Negli anni 90 ha sposato l’avvocato Marco Squattriti: da quest’unione è nato Samy. Qualche tempo dopo ha iniziato a farsi notare grazie alla sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Nel 1996 fresca di separazione, ha conosciuto Marco Tronchetti Provera (che ha sposato nel 2001), proprio nel corso di un’intervista rilasciata a Nonsolomoda, che ha condotto a partire dall’anno successivo, per due stagioni (1997/1999). L’anno dopo è stata la volta del programma Scomettiamo che? al fianco di Fabrizio Frizzi ma anche di eventi come La Partita del Cuore per la Pace, Montecarlo Night Hit ed il Gran Galà di Montecarlo. E’ stata nominata Ambasciatrice per la Pace dalla Croce Rossa Italiana e ha collaborato per un lungo periodo con il Telefono Azzurro. Ancora oggi fa parte del comitato Fondazione Enfants en danger patrocinato dall’UNESCO. L’anno scorso ha affiancato Gene Gnocchi nel programma La Grande Notte. A breve compirà 44 anni.

Scopri le altre conduttrici di Nonsolomoda e il bellissimo video della sigla del programma del 1984 :




6
marzo

Un Sanremo all’ aMATRIXciana

Pippo Baudo e Paolo Bonolis @ Davide Maggio .it

Matrix @ Davide Maggio .it

Quanta ipocrisia!

Questo è ciò che ho pensato dall’inizio alla fine dell’ultima puntata di Matrix andata in onda ieri, lunedi 5 marzo 2007.

In linea con le nuove politiche all’aMATRIXciana per portare a casa un pizzico di share in più, un Enrico Mentana alla spasmodica ricerca dello scoop al punto tale da trasformare lentamente il suo programma in una sorta di varietà misto a politica, ha pensato bene di occuparsi del Festival di Sanremo.

Un’edizione, l’ultima, ricca di polemiche, a mio avviso assolutamente fuori luogo, che ha visto un Pippo Baudo solo contro tutti.

Tra questi “tutti” c’era anche Paolo Bonolis che, nella trasmissione dell’ex direttore del TG5, ha colto l’occasione per poter replicare alle “accuse” di Pippo Baudo.

Prima di procedere, facciamo un riassunto delle travagliate vicende del Festival di Sanremo così come ricostruite da Matrix.

Bene! Andiamo per gradi.

La polemica è, ai miei occhi, riconducibile a tre punti fondamentali :

  • i compensi

  • l’annuncio del cambio di conduzione per il prossimo anno

  • la politicizzazione del Festival

Tra queste, la seconda è di sicuro LA polemica vera e propria che ha infiammato e, soprattutto, rovinato l’atmosfera festivaliera che dovrebbe regnare nella città dei fiori alla fine di febbraio.

La polemica sui compensi è stata ed è assolutamente giustificata. Non tanto per il compenso di Baudo ma per il cachet della Hunziker che per presenziare sul palco dell’Ariston ha portato a casa la modica cifra di un milione di Euro.

Certo, sono cifre che fanno discutere a prescindere da qualunque considerazione però è opportuno contestualizzarle per poter capire i motivi di retribuzioni così alte. Il Festival di Sanremo, come ben saprete, non è di sicuro una manifestazione qualunque. Alla base c’è un lavoro straordinario che inizia mesi prima della messa in onda (che, per questo, va pagato) che consente di raggiungere i risultati noti a tutti e, ancor di più, di raccogliere introiti pubblicitari che non sono minimamente paragonabili a quelli della normale programmazione (pensate che nella giornata di martedi, nel primo stacco pubblicitario, uno spot di 30′ è costato agli investitori 190 mila Euro).

Proprio per quanto scritto, è scandaloso innanzitutto che la Hunziker abbia preso un compenso superiore (non di poco) a quello di Baudo (700 mila euro) ma, ancor di più, è stato scandaloso l’aver fatto scoppiare la questione durante il Festival di Sanremo come se chi di dovere fosse all’oscuro delle disposizioni legislative in materia che prevedono un tetto massimo di 272 mila Euro per i compensi dei lavoratori di società pubbliche non quotate (come la Rai). Ho trovato ancora più fuori luogo l’intervento del Presidente del Consiglio in presenza di un apposito decreto che sbloccava i limitati compensi dei quali ho parlato poche righe fa.   

Polemiche destinate a svanire nel nulla ma Mentana ha pensato bene (rectius : male) di chiedere a Bonolis un parere relativamente anche a questa questione.

Questione sulla quale Bonolis farebbe meglio a tacere. Cosa che, infatti, ha fatto alla domanda di Mentana che gli chiedeva quale fosse stato il Suo compenso!

Le cifre ufficiali del contratto di Bonolis, infatti, sono tuttora ignote perchè il contratto è stato secretato. Ma, cari i miei lettori, si mormora che il caro Paolino abbia incassato la cifra record di 5 milioni di Euro (con i quali Bonolis avrebbe però dovuto pagare anche gli artisti internazionali). Naturalmente Bonolis non ha nemmeno lontanamente pensato di dichiarare ad Enrico Mentana il Suo cachet milionario mantenendo quell’aria da… Claudia Koll post-conversione sulla quale ritornerò dopo.

La questione è poi approdata al fulcro della polemica : le dichiarazioni di Fabrizio Del Noce secondo le quali ci sarebbe un cambio della guardia per il Festival del prossimo anno.

Non credo sia così difficile ammettere che, in questo caso, ci siamo trovati di fronte ad una caduta di stile bella e buona del direttore di RaiUno che anzichè elogiare l’attuale conduttore del Festival per gli ottimi risultati raggiunti (definita da molti “la Pasqua di Sanremo” ovvero la resurrezione) ha preferito parlare della conduzione del prossimo anno bocciando implicitamente il lavoro della squadra della 57° edizione ancora al lavoro! Una bocciatura che non avrebbe motivo d’esistere e che ha creato, inevitabilmente, un mare di polemiche oltre che una situazione di malcontento e nervosismo generale.

La reazione di Baudo è stata la più naturale possibile. Chi avrebbe accettato di buon grado “una punizione per NON aver commesso il fatto“?

Ed e’ altrettanto chiaro che, di qualunque presentatore si fosse parlato, Baudo avrebbe avuto una reazione identica.

Nel caso specifico, ad aggravare la situazione, c’erano in più le ormai note vicende di Bonolis che dopo gli innumerevoli insuccessi collezionati negli ultimi due anni non ha di sicuro le carte in regole per essere “promosso” alla conduzione della kermesse canora. Ma si sa, Fabrizio Del Noce ha una particolare ammirazione per Paolo Bonolis e quest’ultimo ha un eccellente agente, Lucio Presta, che l’ha trasformato in una vera e propria miniera d’oro.

Le parole di Baudo, esternate in sala stampa, sono semplicemente lo specchio della realtà : la pura e sacrosanta verità.

Per questi motivi, fossi stato in Bonolis, avrei evitato di replicare a delle accuse che accuse non sono. Ed invece eccolo pronto a sedersi sulla poltrona di Mentana come profeta della correttezza e della buona televisione, portatore sano di idee vincenti e di doti innate idonee a trasformare in oro tutto ciò che tocca. Peccato che il caro Bonolis non ne metta a segna una da almeno un paio d’anni!

Sul terzo punto inutile commentare. Nonostante abbia trovato persino io poco “azzeccata” la scelta di portare sul palco Antonio Cornacchione c’è da dire che da qui a farne una polemica ce ne passa. E ce ne passa parecchio!

Se al posto di Cornacchione, però, ci fosse stato un Crozza qualunque, scommetto che ad eventuali polemiche si sarebbe replicando parlando di… satira!

Che si pensi alle cose più serie, come ha detto lo stesso Baudo!

The Show Must Go On… 


3
marzo

THE BEST OF SANREMO 2007

Vincitori Festival di Sanremo 2007 @ Davide Maggio .it

E così è calato il sipario anche sulla 57° edizione del Festival di Sanremo.

Un’edizione che ha segnato il ritorno alla tradizione e, per questo motivo, da premiare senza alcuna riserva.

Ho sempre ritenuto che la Baudite fosse la miglior “infezione” che potesse colpire la manifestazione della cittadina ligure. E’ Pippo a detenere le chiavi del successo della kermesse canora tutta italiana. Assolutamente promossa, quindi, la direzione artistica del Festival 2007.

Sul palco le cose potevano andare decisamente meglio. Avrei evitato volentieri Michelle Hunziker : una quasi-conduttrice rubata temporaneamente ad un improbabile Cabaret in scena in questi giorni che non è riuscita a portare quella grazia e quell’eleganza che un palcoscenico come quello dell’Ariston esige.

A partire dagli abiti, passando per un tatuaggio (che costume avrebbe voluto coperto appositamente per l’occasione) e per un compenso straordinariamente eccessivo (un milione di euro), proseguendo per battute infelici (colpa degli autori, ahimè) per arrivare ad un mix di poca femminilità e charme, la Hunziker è l’unica vera delusione del Festival appena terminato.

Baudo, dal canto Suo, l’ha elogiata sino alla nausea ma, in fin dei conti (e come sempre), ha avuto la capacità di non far pronunciare alla “cabarettista” svizzera una frase di senso compiuto perchè pronto a rubare sempre e comunque la scena a quella che doveva essere una co-conduttrice ma che si è rivelata meno di una valletta.

La qualità delle canzoni è stata decisamente superiore alle edizioni precedenti e gli stili assolutamente variegati. Se, da un parte, hanno calcato il palco di questo Festival dei pezzi da novanta della musica italiana (Milva, Dorelli, Ruggiero & Co), dall’altra si è fatto spazio ad una timida innovazione che ha visto la consacrazione di nuove leve degne di quel palco (uno per tutti, Fabrizio Moro).

Certo, per quel che mi riguarda, è inutile (e probabilmente è giusto così) sperare che Sanremo possa farsi portavoce di nuove tendenze musicali e possa innovarsi radicalmente. Sarebbe come presentare al Festivalbar un’opera lirica. Sciascia direbbe “A ciascuno il Suo”. E quest’anno, dopo Il Festival di Sanremiello di Panariello, Il Festival della Vita di Bonolis e Quelli che il Festival della Ventura, si è finalmente tornati al Festival della Canzone Italiana.

Qualcosa che, probabilmente, riesce a fare solo la direzione artistica di Pippo Baudo al quale si può solo recriminare un’eccessivo zelo che lo porta a mettere in primo piano la propria persona a discapito dei veri protagonisti della kermesse sanremese : gli artisti in gara e la loro musica.

Un 10 e lode se lo merita il DopoFestival di uno straordinario Piero Chiambretti che ha trasferito temporaneamente le sue Markette nella città dei fiori rivitalizzando in maniera eccellente un appuntamento che negli anni è andato scemando sempre più. Le uniche pecche riscontrabili sono state la durata limitata, la scarsa partecipazione dei cantanti e i poco stimolanti interventi dei giornalisti in sala. Avrebbe potuto essere la sala stampa del Teatro Ariston la sede più appropriata per una critica pungente a questo Festival.

Fortunatamente i vincitori del Festival hanno messo tutti d’accordo! Nonostante le pietose giurie di qualità (scandalosa l’incompetenza di quella chiamata a giudicare i giovani, altrettanto scandalosa ma in fin dei conti equa e corretta quella dei big) e le ragazzine televoto-dipendenti pronte a votare l’ometto che più le aggrada con i soldi di mamma e papà, si è consegnato il premio nelle mani delle persone giuste. Fabrizio Moro e Simone Cristicchi hanno meritato senza ombra di dubbio alcuna la palma che stringono in questi momenti tra le mani. Peccato, certo, aver constatato i piazzamenti dei campioni dalla seconda posizione in giù. Non aver visto Dorelli, Milva, Antonella Ruggiero o Amallia Grè nelle prime posizione a favore di un Paolo Meneguzzi qualunque o della famiglia Facchinetti (che per l’occasione ha anche tolto un “DJ” di mezzo) fa rabbia. Ma questo è!

Di momenti da segnalare ce ne sarebbero tanti e di curiosità fin troppe. Tralasciando queste ultime, con Avanguard abbiamo pensato di mettere insieme alcuni dei momenti cult del Festival appena terminato. 

Speriamo di esserci riusciti. Questo è il risultato di ciò che siamo riusciti a estrapolare.

Perchè Sanremo è Sanremo!

[Qualora voglia altri video, chiedete pure. Vediamo cosa riusciamo a fare]

[Per le curiosità rispondo nei commenti. Le domande più interessanti e le relative risposte saranno riportate nel post]

1. IL MEGLIO DI MICHELLE HUNZIKER

2. FONDANELA DI MOMO (LA STAR DEL DOPOFESTIVAL)

3. DOPOFESTIVAL : GABRIELLA GERMANI / MONICA BELLUCCI





23
giugno

TORNA A BAUDO IL FESTIVAL DI SANREMO!

Verrà annunciato a Cannes, durante la presentazione ai pubblicitari del palinsesto della prossima stagione, che…

PIPPO BAUDO TORNA ALLA CONDUZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO accompagnato da Michelle Hunziker!

Ed io ci aggiungerei… ERA ORA!

Finalmente, dunque, dopo una marea di errori madornali dei vertici della RAI, il Festival di Sanremo torna ad essere IL Festival.

E che non v’azzardiate a commentare negativamente il ritorno di Baudo.

Pippo è il Festival! 

Non ricordate, forse, i tempi in cui intere famiglie si riunivano per seguire la kermesse canora che otteneva risultati, in termini di telespettatori, tali da far concorrenza ad una finale dei mondiali di calcio Italia – Brasile!?! O forse dimenticate i prestigiosissimi ospiti internazionali che calcavano il palco dell’Ariston, insieme ai cantanti italiani in gara, impreziosendo il Festival ancora di più!?! (Pensate a Madonna! Rimarranno un cult le Sue esibizioni! Altro che John Travolta a massaggiare i piedi della Cabello!!!)

Tutt’al più avrei  scelto diversamente la “compagna baudiana”!

Ditemi quello che volete ma, io, le due presenze femminili, una bionda e una bruna, le ho sempre ritenute una formula vincente.

E Vi dirò di più…delle due, una DEVE essere straniera. E non per esterofilia ma perchè credo che un tocco di internazionalità, anche nella conduzione, non guasti.

Vedrei sul palco dell’Ariston Monica Bellucci.

Sarebbe una bella occasione per dimostrare che non ha completamente dimenticato l’italiano e “dedicare” la Sua bellezza e la Sua eleganza alla conduzione. Come attrice, infatti, tutta questa bravura io non l’ho mai vista. Ma questo, in Francia, pare non l’abbiano capito!

E la bionda?!?

Non so perchè ma m’è venuta subito in mente Jenny McCarthy, statunitense, attrice, modella e playmate simpatica e spiritosa. Le basterebbe interpretare ciò che ha già fatto nel 1995 in “Singled Out”, un programma di MTV dove, per l’appunto, appariva volontariamente come la bionda bella e stupida.

E voi!?! Chi mettereste ad affiancare Baudo se aveste la possibilità di poter scegliere il cast?!?

Ah…un giorno, il Festival, lo condurrò io! E questa è una promessa!!!