Matteo Renzi



8
maggio

AGCOM, NUOVO RICHIAMO AI TG. LA RAI PROPONE TRE PRIME SERATE CON GRILLO, BERLUSCONI E RENZI DA VESPA

Silvio Berlusconi

Il bilancino dell’Agcom torna in azione. A quasi due settimane dalle elezioni europee, il Garante per le comunicazioni ha di nuovo rilevato “alcune criticità riguardanti la parità di trattamento tra i soggetti politici e istituzionali”. Anche stavolta, al centro dei richiami ci sono stati gli spazi riservati al premier Matteo Renzi e a Silvio Berlusconi. In particolare, nel periodo compreso tra 19 aprile e il 2 maggio, l’Autorità ravvisato un eccessivo spazio concesso all’ex Cavaliere e a Forza Italia da parte di Studio Aperto e del Tg4.

Agcom: troppo Berlusconi su Tg4 e Studio Aperto

Il Consiglio dell’Agcom ha segnalato un “persistente squilibrio” nei due telegiornali Mediaset, pur prendendo atto di una “riduzione della concentrazione, nelle edizioni principali, del tempo riservato a Forza Italia”. Secondo l’organo di garanzia, anche TgCom24 avrebbe riservato troppo spazio all’ex Cavaliere, mentre per Laeffe si è rilevato uno sbilanciamento a favore del Movimento Cinque Stelle. A seguito degli esposti ricevuti, l’Autorità ha così predisposto richiami nei confronti di Rai, Rti, La7 e Sky sollecitando le emittenti ad assicurare una presenza adeguata a tutte le liste e non soltanto a quelle con maggior rappresentanza parlamentare.

Agcom: meno Renzi al TgLa7

Il cartellino giallo è scattato nuovamente anche per il TgLa7, che già era stato richiamato dall’Agcom nella sue precedente rilevazione (periodo compreso tra il 5 e il 18 aprile scorsi). Il notiziario, in particolare, era stato attenzionato per il troppo spazio concesso al premier Matteo Renzi, non senza una reazione stizzita da parte del direttore della testata Enrico Mentana. “Il tg non è una farmacia” aveva detto il giornalista, prendendosela con “la stupidità della legge (par condicio, ndDM) e l’insipienza dell’Agcom“.




2
maggio

PELU’ ATTACCA RENZI AL CONCERTONE. E PIERO REPLICA A CHI RISPOLVERA I TRASCORSI A FIRENZE: “HO LASCIATO IO L’INCARICO DI FI.ESTA PER I GIOCHI SPORCHI CHE SI FACEVANO COL DENARO PUBBLICO”

Piero Pelù

Piero Pelù

Non si ferma la querelle tra Piero Pelù e Matteo Renzi. Iniziata sul palco del Concerto del Primo Maggio, è continuata seppur indirettamente tramite dichiarazioni stampa dei fedelissimi del Presidente del Consiglio, che però si sono ritrovati a dover fronteggiare un vero “toro loco”, che con la seconda controreplica sui social network non ha risparmiato ulteriori critiche all’ex Sindaco di Firenze, soprattutto per far luce sul suo ruolo di Direttore Artistico della manifestazione estiva Fi.Esta, cancellata dopo l’elezione di Renzi a sindaco di Firenze.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al Concertone. Davanti alla folla di Piazza San Giovanni, il cantante dei Litfiba si è lanciato in un duro attacco al Premier, criticando ferocemente gli 80 euro che dovrebbero arrivare a breve in busta paga (coperti, in parte, con il Canone Rai), senza dimenticare le misure fin qui adottate dal Governo del boy-scout non eletto di Licio Gelli”, a partire dalle spese militari. Per quanto le parole siano state piuttosto dure, alcuni passaggi del discorso del rocker fiorentino non sono poi così inverosimili, in particolare sulla “propaganda” in atto, che vede i telegiornali e alcuni giornali spesso troppo solidali con il Premier.

“Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il non eletto, ovverossia il boyscout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi. Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro”.


28
aprile

AMICI 2014: MATTEO RENZI OSPITE DELLA DE FILIPPI. LA NOTIZIA OFFUSCA IL SORPASSO DELLA CLERICI MA L’OSPITATA SALTA

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Amici Mai. Non è solo il titolo del faccia a faccia di Silvio Berlusconi a Piazza Pulita, in programma questa sera su La7, ma anche ciò che avrà pensato il figlio dell’ex Premier, Piersilvio. Oggetto della riflessione: l’annunciata ospitata di Matteo Renzi ad Amici di Maria De Filippi che, difatti, è saltata, come apprendiamo dall’ANSA. Annunciato in pompa magna, non sono ancora chiari i motivi che hanno portato allo stop: c’è infatti chi dice che sia stata una rinuncia del diretto interessato, in tandem con Maria De Filippi, per evitare polemiche e strumentalizzazioni, e c’è chi invece pensa alla semplice applicazione della legge sulla par condicio, che ha costretto i vertici del Biscione a fermare i tre minuti di monologo previsti onde evitare sanzioni o richiami, essendo Renzi anche Segretario del Partito Democratico, in campo per le elezioni europee seppur non direttamente.

Allora, perchè annuciare l’ospitata del premier ieri mattina, ad una settimana dalla messa in onda? Il fatto che la notizia sia stata lanciata a pochi minuti dalla pubblicazione dei dati d’ascolto fa pensare che dalle parti degli Elios abbiano cercato di nascondere il “sorpasso” di Antonella Clerici che con Ti Lascio una Canzone ha battuto il talent di Canale 5. Anche perchè – dalla prossima settimana – si giocherà in solitaria. Peccato che Fascino non sia Sky e, visti i pessimi comunicati stampa diffusi, abbiano ancora molto da imparare per trasformare un tracollo in un successo. Per ora, comunque, pare tutto rimandato a data da destinarsi. Tanto l’effetto, ieri, la notizia l’ha avuto.

Il gran ritorno, presumibilmente con la solita omelia, avrebbe potuto giovare al Premier visto che il Movimento Cinque Stelle, stando agli ultimi sondaggi, sembra decisamente temibile nel target più giovane (ovvero presumibilmente una parte del popolare pubblico di Amici). D’altra parte, invece, a Maria De Filippi serviva un ospite forte per rilanciare il programma, dopo settimane di tallonamenti da parte di Antonella Clerici, che già si era pericolosamente avvicinata.

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23
aprile

MATTEO RENZI: NON GIOCHERO’ LA PARTITA DEL CUORE

Matteo Renzi

Dopo le polemiche, Matteo Renzi ha scelto di fare un passo indietro. Il premier non parteciperà alla Partita del Cuore. L’annuncio è arrivato poco fa sulla sua pagina Facebook:

“Maggio 2013, Torino. Mi invitano alla partita del cuore, allo Juventus stadium. Anche un cuore viola come il mio deve ammettere che è bellissimo. E la città risponde alla grande: beneficenza, emozioni, divertimento. Torno negli spogliatoi e scatta in me l’istinto della competizione. Il prossimo anno facciamo la partita a Firenze, propongo. Ci danno l’ok e destiniamo l’incasso a Emergency. Sono felice. Poi, come noto, cambio mestiere.

Qualche giorno fa mi chiama Gino Strada e mi chiede di rilanciare l’attenzione dei media, di aiutare anche nel mio nuovo ruolo, per fare della partita un’occasione di sostegno per i progetti di Emergency. Lo faccio volentieri. E qui casca l’asino, anzi il grillo. Cinque stelle mi accusa di strumentalizzare il calcio in campagna elettorale, di volere la diretta tv per conquistare voti. I miei amici si domandano con la consueta gentilezza se mi hanno mai visto giocare per pensare che un mio assist sposti voti. Ma il punto non è questo. Il punto e (l’accento, Matteo, ndDM) che grazie alla rabbia e alla paura dei grillini per la prima volta si sporca un evento come la partita del cuore che da anni unisce gli italiani. Strumentalizzare gli 80 euro, i segreti di stato, gli investimenti sulle scuole è ancora polemica politica. Strumentalizzare la beneficenza no.

Ho deciso allora di non giocare la partita del cuore di quest’anno. Anche se mi costa dal punto di vista personale perché siamo fatti di carne e giocare con Baggio, Batistuta e Antognoni per uno come me che ama il calcio (non ricambiato, lo so) era un piccolo sogno: inutile nascondersi, siamo uomini. Però sono il presidente del consiglio di un paese che non merita polemiche ridicole come questa. Non hanno paura di me calciatore. Hanno paura di chi vuole cambiare l’Italia, restituire speranza, cambiare la protesta in proposta. Per questo tutti i giorni attaccano sul personale, sul pesante. Va bene, lasciamoli fare, mettiamo al sicuro ciò che non merita di essere sporcato. Io quest’anno non gioco. Ma Chiedo comunque alla mia Firenze di rispondere alla grande. Che l’Artemio Franchi sia pieno, che siano tante le donazioni, che sia una grande festa. Mostriamo in diretta tv il cuore grande di questa città così solida, perché solidale. E le lasciamo le meschinità a chi se le può permettere.

Un sorriso e avanti tutta”

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12
aprile

MATTEO RENZI IN TV, IL MOVIMENTO CINQUE STELLE SI RIVOLGE ALL’AGCOM. FRIZIONI TRA RAI E VIGILANZA?

Matteo Renzi

La (sovra)esposizione mediatica di Matteo Renzi diventa un caso politico. E, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, è bufera sulla Rai. A scagliarsi contro il premier e le sue apparizioni televisive sono stati i deputati e i senatori del Movimento Cinque Stelle, che ieri hanno presentato un esposto all’Agcom per la “vergognosa violazione del pluralismo del servizio pubblico in favore del presidente del Consiglio e dei suoi ministri“. Il documento di accusa è stato accompagnato da una segnalazione diretta alla presidente del servizio pubblico, Anna Maria Tarantola.

A scatenare la reazione grillina contro Renzi sono stati i dati forniti dell’Osservatorio di Pavia (che monitora il pluralismo politico in tv) secondo cui, nella settimana che va dal 22 al 28 marzo, il tempo destinato al governo è stato pari al 45,1% dello spazio televisivo nei tg, al 29,2% nelle rubriche di approfondimento, al 18% nelle trasmissioni di informazione e al 50% nei programmi di Rai Parlamento. Al Movimento Cinque Stelle è stato invece riservato il 7,2% del tempo.

In Rai – hanno accusato i parlamentari pentastellati – si registra un preoccupante servilismo nei confronti del Governo che rasenta livelli da regime. Renzi è diventato una sorta di showman ambulante: è ovunque“. Per completezza, ricordiamo che l’ampia esposizione mediatica tributata a Renzi era stata evidenziata anche dai dati elaborati da Geca Italia per il quotidiano La Stampa, secondo cui nel periodo tra il 17 e il 31 marzo, il premier è stato in tv per quasi cinque ore al giorno.





5
aprile

MATTEO RENZI IMPERVERSA IN TV: QUASI CINQUE ORE AL GIORNO. ECCO I DATI

Matteo Renzi in tv

Calma: una riforma alla volta. In attesa di pronunciarsi a favore o contro il presidenzialismo, Matteo Renzi ha deciso di puntare sul presenzialismo. Sì, televisivo. Secondo i dati elaborati da Geca Italia (laboratorio di indagine sulla comunicazione audiovisiva) per il quotidiano La Stampa, nel periodo compreso tra lunedì 17 e lunedì 31 marzo, il premier ha goduto di un’esposizione mediatica piuttosto ampia. Quasi cinque ore al giorno.

I dati pubblicati dal quotidiano torinese attestano che, nelle due settimane analizzate, le parole di Renzi hanno tenuto banco in tv per un totale di 68 ore, 15 minuti e 56 secondi. Sia chiaro, però: il calcolo ha preso in esame sia gli interventi del premier in prima persona sia i servizi a lui dedicati dai telegiornali. A ben vedere, infatti, sono stati i notiziari a dedicare il minutaggio più ampio al Presidente del Consiglio. Renzi ha parlato nei tg per circa 21 ore, mentre è stato protagonista di servizi giornalistici per 29 ore. In totale, quindi, il rottamatore fiorentino ha goduto di 51 ore di presenza – diretta o indiretta – nei tiggì.

A ciò si aggiungono le 17 ore trascorse da Renzi nei talk show, con interviste in diretta o registrate. Quelli snocciolati sono dati che, in altri tempi e con altre personalità al governo, probabilmente avrebbero fatto indignare i fiscalisti del minutaggio televisivo. Ora, però, si “cambia verso”. Ma non canale: ad offrire il loro spazio al neo premier, infatti, sono state tutte le principali emittenti, comprese quelle satellitari e le native digitali. Tutte le reti Rai e Mediaset, La7 e La7d, Mtv, Cielo, SkyTg24, DeejayTv, LafRtv: all’appello non manca nessuno.

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15
marzo

MATTEO RENZI COME CETTO LAQUALUNQUE: IL TG4 IRONIZZA SUL PREMIER (VIDEO)

Matteo Renzi, Cetto Laqualunque

Lo schermo diviso a metà: da una parte Matteo Renzi, dall’altra Cetto Laqualunque. L’accostamento ironico è stato messo a punto dal Tg4 diretto da Mario Giordano, sull’onda di alcune parodie comparse soprattutto in rete dopo le recenti performance del premier. Nell’edizione delle 19.00 del 13 marzo scorso, il notiziario di Rete4 ha messo a confronto i proclami annunciati dal Presidente del Consiglio nel suo piano di ripresa con le promesse millantate dal celebre personaggio comico interpretato da Antonio Albanese.

L’effetto è sorprendente. “C’è anche l’abolizione del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, ndDM)”, dice Matteo Renzi nelle immagini della conferenza stampa tenuta lo scorso 12 marzo a Palazzo Chigi. E – nell’accostamento del Tg4 – Cetto Laqualunque ribatte: “insisto, non ci saranno più bollette del gas e, aggiungo, aboliremo anche quelle della luce. Crepi l’avarizia!”. In un altro spezzone, il personaggio comico annuncia col suo accento calabrese l’intenzione di abolire l’Ici, ma questa proposta – in verità – era già stata realizzata da un noto politico con accento brianzolo.

Daremo mille euro a persona” spara ad un certo punto Antonio Albanese, alias Cetto Laqualunque. E Renzi, con un veloce passaggio all’attualità, gli fa eco in modo identico: “Dieci milioni di italiani vanno a prendere dieci miliardi di euro, che vuol dire mille euro su base annua“. La somiglianza, in questo caso, pareva schiacciante. Ecco il video di Renzi e Cetto a confronto:

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7
marzo

CARLO FRECCERO: LA RAI E’ GIA’ RENZIANA. CON BERLUSCONI NON C’ERA QUESTO SERVILISMO

Carlo Freccero

Con Berlusconi non c’era tutto questo servilismo dell’informazione che c’è verso Renzi. E’ una cosa insopportabile“. La sferzata arriva via etere da Carlo Freccero, uno che – a proposito di liberà di parola – non le manda certo a dire. Ospite de La Zanzara di Radio24, ieri l’ex dirigente Rai e Mediaset ha commentato in tono polemico la situazione mediatica creatasi con l’ascesa politica di Matteo Renzi. Nel mirino sono finite le principali emittenti televisive, a cominciare dal servizio pubblico.

Carlo Freccero: Mentana? E’ abbastanza renziano

La Rai è già renziana ma si adegua sempre, a volte anticipa i tempi. Mi colpisce la stampa, è un inno continuo” ha dichiarato Freccero nel programma radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. “La7? Sì, Mentana è abbastanza renziano, senza dubbio” ha chiosato l’esperto di comunicazione, aggiungendo poi: “Renzi dà il cellulare a tutti. C’è una forma di cameratismo coi giornalisti che vuol dire tante cose. Con Berlusconi non c’era, non c’era. Ci deve essere un distacco“.

Su Radio24, Freccero ha espresso il proprio giudizio anche sulla visita del neo premier alla scuola Raiti di Siracusa, dove i piccoli allievi hanno accolto Renzi con un canto in suo onore. “Una cosa da regime. Renzi sta dimostrando chi è in brevissimo tempo. Mi ha messo tristezza vedere quelle maestre che trovano in lui un nuovo salvatore, è una forma di analfabetismo” ha detto il professore.

Carlo Freccero sul Movimento Cinque Stelle