Mario Orfeo



26
giugno

PORTA A PORTA, LA GRILLINA LEZZI VS ORFEO: “DIRETTORE PD1″. VESPA DIFENDE IL COLLEGA, FICO LO VUOLE QUERELARE

porta a porta, barbara lezzi vs mario orfeo

Non solo la furibonda lite tra Bruno Vespa e Renato Brunetta. Durante il recente speciale Porta a Porta sulla Brexit si è consumato un altro alterco altrettanto vivace e destinato ad avere strascichi. Nella diretta del 23 giugno scorso, il conduttore della trasmissione e la senatrice pentastellata Barbara Lezzi si erano scontrati dopo che quest’ultima aveva attaccato il giornalista Mario Orfeo, etichettandolo come direttore del “Pd1″. La reazione di Vespa, intervenuto in difesa del collega, ha indignato il Presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico, il quale ha minacciato azioni legali.




29
aprile

M5S CONTRO TG1: “SERVIZI USATI COME MANGANELLI, SPUDORATA PROPAGANDA DI REGIME”

Tg1, Mario Orfeo

Un “pastone” indigesto scatena l’ira del Movimento Cinque Stelle contro il Tg1. Il notiziario diretto da Mario Orfeo è finito nel mirino dei pentastellati per un servizio di cronaca politica in cui – secondo l’accusa – il nome della candidata grillina Virginia Raggi è stato impropriamente accostato alla notizia dell’inchiesta su camorra e Pd in Campania. Dura la reazione del Movimento, che sul blog di Beppe Grillo ha rimproverato al Tg1 “livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime“.


25
gennaio

RAI, TERREMOTO RENZIANO: CAMBIO AI VERTICI DI TUTTE LE TESTATE? GUBITOSI VORREBBE LASCIARE

Luigi Gubitosi, Anna Matia Tarantola

RottameRai. Il verbo è declinato al futuro: ancora pochi giorni, infatti, e i vertici di Viale Mazzini potrebbero essere travolti da uno scossone non indifferente. Secondo i conoscitori della geologia politico-mediatica, l’epicentro sarebbe renziano. Con l’affermazione del sindaco di Firenze alla guida del Pd sono infatti cambiati alcuni equilibri di potere ed anche i piani alti del servizio pubblico avrebbero già avvertito il contraccolpo.

Rai: cambiano i direttori di tutte le testate?

Secondo indiscrezioni raccolte da Dagospia, i primi effetti del sisma potrebbero manifestarsi già lunedì prossimo, 27 gennaio, quando in Rai si riunirà un “pre-consiglio” di amministrazione (quello ufficiale è previsto per mercoledì 29). In quell’occasione i cinque membri di maggioranza dovrebbero decidere se avviare l’effetto domino, cioè se presentare un piano che includa il cambio di tutti i direttori delle testate Rai. Qualora si decidesse di agire in tal senso (ma l’ipotesi ci sembra un po’ troppo drastica), inizierebbero a traballare anche le poltrone di Mario Orfeo, Marcello Masi e Bianca Berlinguer, rispettivamente direttori di Tg1, Tg2 e Tg3.

Dei tre, il più a rischio sarebbe proprio Orfeo, arrivato a Saxa Rubra al tempo delle larghe intese (oggi sempre più compromesse); al suo posto potrebbe arrivare Monica Maggioni – dicono – ma molto dipenderà dalla tenuta de governo. Secondo Dagospia, anche Bianca Berlinguer potrebbe rimanere impallinata qualora la sua linea editoriale, tradizionalmente ‘bersaniana’ e ‘cuperliana’, non si adeguasse al nuovo corso del Pd. I cambiamenti, inoltre, potrebbero riguardare anche le poltrone più alte di Viale Mazzini, a cominciare da quella del Direttore Generale.

Rai, Gubitosi vorrebbe lasciare





19
gennaio

TG1, ORFEO PRESENTA IL PIANO EDITORIALE: NOMINATI CINQUE VICEDIRETTORI, STOP AI DOPPI INCARICHI. MARIA LUISA BUSI TORNA IN VIDEO?

Tg1, studio

Tra nomine, conferme e ritorni eccellenti, al Tg1 è iniziato a tutti gli effetti il nuovo corso del direttore Mario Orfeo. Ieri, il giornalista responsabile della testata ammiraglia ha infatti presentato il piano editoriale al CdA Rai e, con esso, ha espresso il proprio intendimento di nomina per cinque vicedirettori. Si tratta di Gennaro Sangiuliano, Susanna Petruni e Fabrizio Ferragni (confermati), ma anche di Andrea Montanari e Raffaele Genah (designati ad hoc). A quanto si apprende, il Consiglio di Viale Mazzini ha già dato il suo via libera.

Assieme all’approvazione del nuovo piano editoriale, verrà presto applicata la circolare del Direttore Generale Luigi Gubitosi che riporta in vigore lo stop ai doppi incarichi, con l’intenzione di liberare energie e professionalità. Dunque, i giornalisti del Tg1 che attualmente ricoprono un doppio ruolo, si vedranno costretti ad abbandonarne uno. La decisione in merito spetterà ad Orfeo. A tal proposito, secondo quanto riporta Italia Oggi, Susanna Petruni dovrebbe lasciare la conduzione delle ore 20, mentre Francesco Giorgino la conserverebbe, rinunciando così al ruolo di caporedattore del settore politico.

Tale incarico potrebbe essere affidato a Mario Prignano. Il nuovo organigramma messo a punto da Orfeo dovrebbe inoltre rilanciare alcuni giornalisti ‘penalizzati’ durante l’era minzoliniana, attraverso un’operazione di recupero delle professionalità precedentemente escluse. Reduce del flop di Articolo3, Maria Luisa Busi potrebbe tornare in video su Rai1, forse alla conduzione degli Speciali d’inchiesta che furono di Monica Maggioni (oggi neodirettrice di Rai News) e, intanto, Tiziana Ferrario si appresta a volare a New York.


29
novembre

MARIO ORFEO E’ IL NUOVO DIRETTORE DEL TG1

Mario Orfeo

Cambio di poltrone a Saxa Rubra: Mario Orfeo è il nuovo direttore del Tg1. L’attuale responsabile del quotidiano Il Messaggero, posto oggi al timone del telegiornale della prima rete, sostituirà il collega Alberto Maccari, che guidava la testata ad interim. L’assegnazione dell’incarico è avvenuta nel pomeriggio a seguito del voto espresso a maggioranza dal CdA di Viale Mazzini, al quale il DG Luigi Gubitosi aveva indicato il nome del giornalista.

Di fronte alla nomina i Consiglieri d’Amministrazione si sono divisi, esprimendo cinque voti favorevoli e quattro contrari (quelli di Benedetta Tobagi, Gherardo Colombo, Luisa Todini e Antonio Pilati). Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la spaccatura sarebbe stata originata non tanto dal nome di Orfeo, quando da un atteggiamento del DG Gubitosi poco gradito ad alcuni componenti del CdA. Il top manager di Viale Mazzini avrebbe gestito la scelta del nuovo direttore in totale autonomia, cambiando peraltro parere nel giro di pochi giorni.

In un primo momento, infatti, in pole position per l’ambita poltrona c’era la giornalista Monica Maggioni, poi era ri-spuntato il nome di Marcello Sorgi. E infine, svincolato dai veti incrociati posti in altri casi, è tornato in testa Orfeo. Napoletano, 46enne, il giornalista torna per la seconda volta a dirigere un notiziario della Rai, dopo aver guidato per due anni (dal 23 luglio 2009 al 21 marzo 2011) il Tg2, su nomina proposta dell’allora DG Mauro Masi.





28
novembre

MARIO ORFEO VERSO LA DIREZIONE DEL TG1

Mario Orfeo

Mario Orfeo

Che il valzer di poltrone abbia inizio. Ma le direzioni delle tre reti generaliste non saranno l’unico obiettivo di Luigi Gubitosi, che ha tutte le intenzioni di proseguire spedito con altre nomine per ridare slancio all’azienda e tagliare definitivamente il cordone che legava viale Mazzini ad un passato che non ha più nulla a che fare con il nuovo corso, quantomeno in apparenza. Abbiamo già visto quale sarà probabilmente il nuovo assetto di Rai1, Rai2 e Rai3, che dovrebbero vedere l’ingresso rispettivamente di Giancarlo Leone, Angelo Teodoli e Andrea Vianello.

Adesso vediamo invece le proposte del DG per quanto riguarda le direzione dei telegiornali. Se per il TG2 e il TG3 non ci dovrebbero essere sorprese all’orizzonte – Masi e Berlinguer possono dormire sonni tranquilli sostanzialmente – è per la poltrona del TG1 che si profila un (comunque inevitabile) cambio della guardia. Alberto Maccari, pensionato in proroga eccezionale, dovrà infatti lasciare l’incarico entro il 31 dicembre, e l’azienda non ha dimostrato interesse ad un secondo rinnovo.

Tre erano i giornalisti in lizza per l’agognata poltrona. Alla fine pare l’abbia spuntata Mario Orfeo, attuale Direttore de Il Messaggero, che sembra abbia convinto  non solo perché è un nome che potrebbe mettere d’accordo tutte le aree politiche della strana maggioranza (anche ai tempi di Masi fu votato all’unanimità) ma soprattutto per la sua vena innovativa e l’esperienza pregressa in azienda, alla guida del TG2.

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22
marzo

TG2, MARIO ORFEO LASCIA LA DIREZIONE. BRACCIO DI FERRO PDL-LEGA SUL SUCCESSORE

Mario Orfeo

Al Tg2 c’è una poltrona vacante. Ieri Mario Orfeo ha infatti lasciato la direzione del notiziario Rai di cui era responsabile, per approdare al quotidiano romano Il Messaggero. Da lunedì prossimo sarà il nuovo direttore del foglio edito della famiglia Caltagirone. Il giornalista torna dunque alla carta stampata, dopo l’esperienza alla redazione di Rai2 iniziata il 23 luglio 2009 col voto unamime del Cda ed il placet del DG Mauro Masi. In attesa che sgomberi la cadrega, nei corridoi di Viale Mazzini si discute già della sua successione. Non c’è tempo da perdere: voci e nomi si rincorrono e, come accade puntualmente nella tv pubblica, raggiungono anche i Palazzi della politica, là dove il toto-direttore diventa una faccenda seria.

Stavolta a chi tocca? La nomina del nuovo responsabile del Tg2 è una partita destinata a giocarsi all’interno della maggioranza. Pdl e Lega, infatti, si contenderanno il primato per la designazione di un giornalista gradito alle loro rispettive aree di influenza. In particolare, i berlusconiani tifano per l’attuale direttore dei Gr Rai Antonio Preziosi, ma anche per Gennaro Sangiuliano, vice di Minzolini o Susanna Petruni, anchorwoman del Tg1. Fino a qualche tempo fa, però, quest’ultima sembrava piuttosto quotata per la guida di Rai2. Sul fronte Lega, invece, gli esponenti del Carroccio promuovono Gianluigi Paragone, attualmente conduttore del talk show L’Ultima Parola e vicedirettore della seconda rete. A quanto pare la poltroncina in questione è molto ambita.

La nuova nomina potrebbe inoltre permettere a Mauro Masi di procedere all’assegnazione di altri incarichi, ad esempio la direzione di Rai Parlamento, che da tempo attendono di essere ’sbloccati’. La posta in gioco è dunque alta, ma la redazione del Tg2 chiede ai vertici Rai di non temporeggiare ad oltranza. “Il Cdr chiede l’impegno dell’azienda a nominare il più presto possibile il successore di Mario Orfeo. La guida del Tg2 non può e non deve essere affidata in un momento così delicato ad un direttore pro tempore che non avrebbe la possibilità di prendere decisioni determinanti per il futuro di questa testata che da anni svolge un importante ruolo all’interno del servizio pubblico” si legge in un comunicato diramato ieri per dar voce ai redattori del notiziario.


16
febbraio

IL TG5 BATTE IL TG1: SCONFITTA DI NON RITORNO? MINZO NON CI STA, MENTRE MENTANA SUPERA IL 10%

Augusto Minzolini

Destini incrociati. Proprio quando Silvio Berlusconi viene rinviato a giudizio con rito immediato per concussione e prostituzione minorile (il processo inizierà il prossimo 6 aprile, ndDM), il direttore del Tg1 Augusto Minzolini si trova alla sbarra, messo davanti al fuoco delle accuse. E se i grattacapi del premier riguardano gli sviluppi giudiziari del caso Ruby, quelli del giornalista Rai interessano i dati d’ascolto televisivi. Carta canta: domenica scorsa il notiziario della prima rete è stato battuto da quello di Canale5, 22,5% contro 22,38%. Ecco la prova - affermano i detrattori – che il tg “berlusconiano” del Minzo ha fallito! Così l’altalena dello share ha subito assunto una connotazione politica.

Il sorpasso del Tg5 ai danni del Tg1 segna un punto di non ritorno nella caduta degli ascolti del telegiornale diretto da Minzolini” ha dichiarato l’esponente Pd Giachetti. Qualcuno poi ha gridato persino al complotto, sostenendo che il ‘direttorissimo’ faccia apposta ad affossare il suo notiziario, in modo da favorire quello di Mediaset. Vi sembra plausibile? A nessuno, però, è venuta in mente l’alternativa più semplice, quella per cui gli ascolti tv si alternano da sempre tra vittorie e sconfitte. Nel 2007, ad esempio, il Tg1 è stato battuto 3 volte dal competitor di Canale5, 19 volte nel 2006, 70 nel 2005, 14 nel 2004, 25 nel 2003… Bisogna inoltre annotare che, dati alla mano, la domenica sera è spesso stata il tallone d’Achille del primo notiziario Rai (a favore del Tg5), quindi per stabilire se quel ko sia effettivamente un “punto di non ritorno”, dovremo considerare l’eventuale ripetersi dell’espisodio in futuro, magari durante la settimana.

Mentre Minzolini respinge le accuse con la ben nota atarassia (“La polemica politica è accettabile. Non lo è quella legata all’auditel. Il Tg1 ha un’anima ed è bene che ce l’abbia…“), il responsabile del Tg5 Clemente Mimun afferma: “Ho troppa esperienza per abbattermi o per esaltarmi sui dati d’ascolto di un giorno, di una settimana, di un mese. L’imperativo è quello di fare un buon tg e noi lo facciamo“. Ma tra i dati recenti sui notiziari, ci sono anche altri numeri significativi che riguardano le testate dirette da Enrico Mentana e Mario Orfeo.