Mad Men



5
dicembre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (28-11/4-12). PROMOSSI MAD MEN E LITTIZZETTO. BOCCIATI LET’S DANCE E VESPA

Let's Dance (i rugbisti)

10 a Mad Men che ha debuttato giovedi su FX con la quarta stagione. E’ la miglior serie in circolazione; il racconto delle avventure dei pubblicitari newyorchesi è in una parola affascinante. Quando il piccolo schermo diventa grande. 

9 a Luciana Littizzetto. La comica torinese, intervistata da Tv Sorrisi e Canzoni, si esprime a ruota libera e con equilibrio: vorrebbe lavorare con Fiorello e con la De Filippi, non esita a raccontare dell’incontro mai avuto con il direttore Ruffini e quando parla del suo collega Fazio non è faziosa. Brava Luciana.

a Iris che ha festeggiato il terzo compleanno. Forse siamo stati generosi ma non  sbagliato “premiare” un canale che, pur con qualche sbavatura, ha saputo costruirsi una sua identità.

a Filumena Marturano su Rai1. Gli ascolti hanno dato ragione al direttore Mazza e a Massimo Ranieri che hanno fortemente voluto il progetto. Ma ciò non cambia la nostra opinione: il teatro senza teatro non è teatro.

6 di incoraggiamento a Wilma de Angelis che rispunta a Se… A Casa di Paola cantando una “versione italiana” di Bad Romance (qui il video). Per la gioia della padrona di casa, la patatina della canzone italiana che interpreta Lady Gaga è il momento “culto” della settimana.




30
agosto

EMMY AWARDS 2010: VINCITORI E VINTI. A BOCCA ASCIUTTA LOST E HOUSE. DUE PREMI PER GLEE. MIGLIOR DRAMA E’ MAD MEN

Emmy Awards 2010 (Modern Family best comedy)

E anche per quest’anno è andata: la notte degli Emmy 2010 si è conclusa alle 5 del mattino (ora italiana). La manifestazione, che assegna gli Oscar Tv statunitensi, si è tenuta al Nokia Theatre di Los Angeles e, come in ogni “competizione” che si rispetti, non sono mancate sorprese, colpi di scena e premiazioni inaspettate: serie televisive amatissime in Italia (e non solo) come Lost (12 candidature) e House MD sono rimaste a bocca asciutta ed anche una sit-com come 30 Rock, che aveva spadroneggiato nelle precedenti edizioni, si è ritrovata a mani vuote al termine della manifestazione.

Tra momenti esilaranti, toccanti (ricordo musicale di attori e sceneggiatori recentemente scomparsi come Gary Coleman), celebrativi (il premio “Bob Hope” per l’impegno umanitario consegnato ad un emozionatissimo George Clooney e l’intermezzo musicale in ricordo di serie ormai concluse come Lost, 24 e Law and Order) e tante, troppe pause pubblicitarie sono state assegnate le celeberrime statuette.

In termini assoluti, i vincitori sono stati:

Modern Family della ABC come Migliore Comedy.

Mad Men,  in onda su AMC, come Miglior Drama.

Temple Gardin, trasmesso da HBO, tra i Film Tv.

The Pacific, anch’esso prodotto HBO, tra le Miniserie.


3
ottobre

MAD MEN: RAI4 PUNTA ANCORA UNA VOLTA SULLA QUALITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE

mad_men

Osannato dalla critica, pluripremiato, innovativo e intelligente. Poteva un telefilm così mancare in quel piccolo gioiellino dell’etere che è Rai4? No, proprio no, Carlo Freccero, guru della televisione, non poteva lasciarselo scappare e così, da stasera, ore 21.10 Mad Men terrà compagnia ai sempre maggiori telespettatori della quarta rete di Mamma Rai. La rete, che in quanto a qualità della programmazione, ha solo da insegnare alle sorelle maggiori, arricchisce così la già nutrita offerta, in tema di serialità americana, con il telefilm fresco vincitore dell’Emmy Awards 2009 (Per conoscere gli altri vincitori clicca qui) come migliore serie drammatica.

Mad Men, infatti, è un telefim, proprio come la rete che lo ospiterà, di nicchia ma che ha saputo richiamare l’attenzione dei media e di un certo tipo di pubblico. La serie di elevata fattura volge un accorato sguardo all’America degli anni ‘60 che affronta con malcenato cinismo e forte disillusione i tanti cambiamenti in atto nella società.

Il tutto viene narrato attraverso gli occhi di un gruppo di rampanti pubblicitari dell’agenzia Sterling Cooper, situata nella Madison Avenue neyorkese. Protagonista indiscusso è Donald Draper (Jon Hamm) direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria. La sua vita borghese è perfetta, ma solo in apparenza, perchè Donald nasconde più di uno scheletro nell’armadio; a cominciare dal suo misterioso e ombroso passato.  Per altri dettagli sulla serie clicca qui.

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21
settembre

EMMY AWARDS 2009: L’AMERICA SNOB PREMIA MAD MEN E 30 ROCK. DELUSIONE ITALIANA PER COCO CHANEL

Emmy awards-vincitori 30rock cast

Mad Men e 30 Rock. Un gruppo di pubblicitari a Madison Avenue negli anni ‘60 e il dietro le quinte di un immaginario programma televisivo, sono le due facce della sessantunesima edizione degli Emmy Awards, i massimi riconoscimenti della televisione statunitense, assegnati nella notte al Nokia Theatre di Los Angeles. Al bando, dunque, i premi per i blasonati, Dr House e Grey’s Anatomy vari, gli americani, con fare snob, preferiscono la nicchia.

30 Rock (7.5 milioni di spettatori in media sulla Nbc) e Mad Men (1.5 milioni sulla cable minore Amc) vincono, forti di 38 nominations complessive, per il secondo anno consecutivo, nelle categorie più prestigiose di, rispettivamente, Miglior Serie Comica (per 30 Rock è la terza volta consecutiva) e Miglior Serie Drammatica (e anche Miglior Sceneggiatura Comica e Drammatica).

La serie prodotta da Tina Fey, in onda in Italia su Lei, si aggiudica, per la seconda volta consecutiva, altresì, il riconoscimento per il Miglior Attore Protagonista in una commedia, Alec Baldwin (già vincitore a gennaio di un Golden Globe per lo stesso ruolo). A vincere, nella versione al femminile della stessa categoria, è l’australiana Toni Collette per il suo ruolo in United States of Tara, in onda su Showtime. Miglior Attori in un drama sono, invece, Glenn Close, interprete del perfido avvocato Patty Hewes in Damages, e Brayn Cranston per Breaking Bad.


26
gennaio

MAD MEN: NON IMPORTA CHI SEI… L’UNICA COSA CHE CONTA E’ COME TI VENDI

Mad Men - il cast @ Davide Maggio .it

Un’America cinica e disincantata nella quale anche i sentimenti possono diventare business. Un’America dove razzismo, sessismo e omofobia sono all’ordine del giorno. E’questo, in sintesi, il poco edificante ritratto della società americana degli anni ’60, alle prese con radicali cambiamenti sociali, che emerge con estremo vigore in Mad Men, telefilm made in Usa in onda ogni domenica alle 21 su Cult con la seconda stagione. Lontani anni luce, insomma, i melensi stereotipi, alla Raccontami per intenderci, tutti italiani, della fiction nostalgia.

Sullo sfondo della New York degli anni 60, sono narrate le vite dei soci di un’agenzia pubblicitaria, la Sterling Cooper di Madison Avenue. Uomini e donne, spietatamente competitivi, per i quali “Non importa chi sei, cosa vuoi o quali siano i tuoi valori. L’unica cosa che conta e’ come ti vendi”.

Il protagonista della serie, il dirigente creativo dell’agenzia Donald Draper (interpretato da un grandissimo Jon Hamm, vincitore del Golden Globe per questo ruolo) non poteva chiaramente essere da meno. Egli è demone per sfuggire ai demoni del passato: figlio illegittimo di una prostituta morta di parto, ha rubato l’identità a un suo commilitone scomparso nella guerra di Corea per cancellare le sue vergognose origini.