La parola d’ordine è una sola: sobrietà. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle super condizioni d’ingaggio dei nuovi vertici Rai, oggi sono gli stessi manager della tv pubblica a gettare acqua sul fuoco. Nella seduta del CdA di Viale Mazzini riunitosi oggi, il neoeletto Direttore Generale Luigi Gubitosi ha chiesto un contratto a tempo determinato – diversamente da quanto era stato stabilito al suo insediamento – come segno di “attenzione e responsabilità”.
“Poiché non ho intenzione di rimanere alla Rai né un giorno in più né un giorno in meno del mio mandato di Direttore Generale, ho deciso di chiedere che il mio contratto, pur essendo prassi aziendale il tempo indeterminato per il Dg, coincida con la naturale durata del cda che mi ha nominato (3 anni, ndDM)”
ha dichiarato Gubitosi all’Ansa, confermando così le indiscrezioni della vigilia che lo davano intenzionato a rivedere l’accordo sulla sua assunzione. Al centro dei malumori che avevano accompagnato l’elezione del nuovo DG c’era anche l’entità del compenso stabilito per lo stesso: 650 mila euro l’anno, da suddividere in 400 fissi più 250 di indennità.