Los Hombres De Paco



8
gennaio

“TUTTI PER BRUNO”, QUESTA SERA SU CANALE 5: RITORNA CLAUDIO AMENDOLA E TUTTI SENTIRANNO LA MANCANZA DE “I CESARONI”

Il venerdì di Canale 5 torna nelle mani di Claudio Amendola. Questa volta però non ci sono i super “Cesaroni” oppure la flotta di “Scherzi a parte” a proteggere le spalle dell’attore romano, sempre più simbolo dell’ammiraglia Mediaset; il progetto è del tutto nuovo e l’esito della sfida a distanza con “I Raccomandati” di Raiuno è tutt’altro che scontato. Il titolo della nuova fiction amendolesca è “Tutti per Bruno“, serie tv comico-poliziesca in 12 episodi (per sei serate complessive) e parla delle vicissitudini (spesso) improbabili del poliziotto  Bruno Miranda (Claudio Amendola), affiancato da Giuliano Scarpa (Antonio Catania) e Luca Corsari (Gabriele Mainetti).

Tratto dal format di grande successo in Spagna “Los Hombres de Paco“, “Tutti per Bruno” avrà il difficile compito di non far rimpiangere la famiglia Cesaroni che tornerà invece in autunno. La verità però è che già ai nastri di partenza, lo scontro tra le due fiction interpretate da Amendola appare impari e improbabile. Parlata romana, atteggiamento guascone e simpatico: mentre si guarderà Bruno Miranda sarà impossibile non pensare a Giulio Cesaroni e magari non sentire un pò di nostalgia. Due personaggi con molti, forse troppi, punti in comune per creare una vera discontinuità nel carnet artistico di Amendola e consentire al pubblico di allontanarsi affettivamente dal clan della Garbatella.

La trama non brilla per originalità e parla della storia di questi poliziotti pasticcioni che, nonostante l’indole caciarona, riescono con puntuale e inconsapevole maestria a risolvere tutti i casi che si presenteranno di volta in volta. Una sorta di “X Tuscolano” in salsa comica, in “Tutti per Bruno” oltre ai casi pseudo-criminali ci sono tutti gli avvenimenti e i problemi personali dei vari protagonisti: la mamma invadente, la figlia innamorata del collega, i divorzi e gli incroci sentimentali tipici della fiction all’italiana.




20
febbraio

SERIE TV: SPAGNA BATTE ITALIA

Sin Tetas No Hay Paraiso

Una sola cosa accomuna serie di successo come Un medico in famiglia, I Cesaroni, Anna e i cinque e Raccontami: il paese d’origine del format, la Spagna. Attualmente, la penisola iberica rappresenta un vero e proprio eldorado per gli italici produttori del piccolo schermo, che avvezzi al rischio e famelici di nuove idee, privilegiano l’adattamento di serie televisive andate in onda con successo in un paese come la Spagna, affine per cultura e tradizioni, al self-made. Strategia, questa, che ha quasi sempre pagato, pochi i flop annoverati  (Giornalisti e Terapia d’urgenza) eclatanti i successi registrati (Un medico in famiglia  e I Cesaroni), e che non poteva far altro che continuare.

Tant’è che imperverseranno prossimamente sui nostri teleschermi: Tutti per Bruno, adattamento di Los hombres de Paco, con Claudio Amendola nei panni di un poliziotto, e La familia Mata (non ancora ufficializzato il titolo italiano) sulle reti Mediaset, e Fisica o chimica (Fisica o Quìmica) prodotta da Publispei. Chissà che, poi, non si aggiunga a questi titoli l’adattamento della versione spagnola di Sin Tetas no hay Paraíso, il telefilm rivelazione in Spagna nel 2008.

Non è solo l’omogeneità culturale a spingere i produttori italiani allo shopping nella terra della Corrida, ma anche il fermento creativo che da tempo caratterizza la televisione d’oltre Pirenei. Contenuti nuovi e originali, capaci di stare al passo coi tempi e talvolta anticiparli, mescolati ad un’accurata attenzione al sociale sono gli ingredienti chiave della fiction made in Spain, che altresì hanno consentito di strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane. Oltre ai citati rifacimenti,  in Italia vanno in onda circa 160 ore di fiction spagnola (tra cui Paso Adelante su Italia 1, Mujeres e Countdown sul satellite); 18, invece, le ore di fiction italiana in onda in Spagna.