Lorenza Lei



14
giugno

CORRADO GUZZANTI RITORNA IN RAI? RUFFINI L’HA GIA’ MESSO IN PALINSESTO

Corrado Guzzanti

Il ritorno del figliol prodigo, anzi prodigio. Alla fine mamma Rai accoglie tutti (o quasi) e da settembre, udite udite, aprirà le porte anche al grande mattatore Corrado Guzzanti. Sembra proprio che nella prossima stagione televisiva ci sarà anche lui. Per l’attore sarebbe un ‘rimpatrio’ importante e atteso da tempo, l’occasione per offrire al pubblico ‘generalista’ quella sferzata di satira graffiante e bipartisan che è il suo marchio di fabbrica. Il grande ritorno dovrebbe avvenire su Rai3 e articolarsi in un progetto di  quattro prime serate ancora da fissare sul calendario. Ad anticiparlo è il quotidiano Libero.

L’impresa di riportare Guzzanti in Rai sembra sia stata voluta e guidata in primis da Paolo Ruffini, che ha già inserito il nuovo programma nei discussi palinsesti autunnali. Per vedere siglato il contratto, l’artista dovrà sopportare i tempi biblici di Viale Mazzini e aspettare quindi qualche settimana. Contro l’eventualità che il Consiglio d’Amministrazione ostacoli il ritorno del mattatore, il responsabile della terza rete avrebbe intenzione di ridurre al minimo indispensabile i costi di produzione (sotto del milione e mezzo di euro, secondo Libero) in modo da dribblare il Cda e le sue insidie mortali.

Al momento, dunque, c’è tutta l’intenzione di mandare il comico in prima serata sulla tv pubblica ma manca l’ufficialità. E il passaggio dalla carta allo schermo, come noto, è sempre piuttosto delicato in Rai. Il desiderio di acchiappare Corrado la mina vagante l’aveva espresso, di recente, anche Carlo Freccero. Il direttore di Rai4, in particolare, in un’intervista a La7 aveva dichiarato di “voler lavorare con Sabina e Corrado Guzzanti” e di aver inoltrato la proposta, in attesa di ricevere il budget necessario a realizzare un progetto di quel tipo.




14
giugno

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (6-12/06). PROMOSSI L’ASTUZIA DI SANTORO E LA FERMEZZA DI ANTONELLINA. BOCCIATI LA LEI E LA SATTA

Michele Santoro

10 al cast di Squadra Antimafia. Michelini, Cavallari, Bocci, Tognazzi e co. sono parte viva e integrante dell’ottima riuscita della fiction di Canale 5. Onore al merito.

9 allo stratega della comunicazione Michele Santoro. Vado via, resto, datemi un euro, la Rai è cattiva, no aspetta W la Rai: nessuno come lui sa giocare con i media ammaliando (o abbindolando?) il pubblico.

8 ad Antonella Clerici che, con equilibrio e fermezza, spiega i motivi del suo risentimento nei confronti di Barbara d’Urso. Sulla rivale, la conduttrice ha dichiarato a Gioia: “[...] Doveva usare toni diversi [...] Non parli di una ragazzetta del Grande Fratello, ma di una signora rispettabile. Io non l’avrei fatto. E non dimentico“.

7 a La7 che si aggiudica Benedetta Parodi. In attesa di Santoro, la rete di Ti Media si assicura una gallina dalle uova d’oro, anche se gli scettici dubitano sul fatto che la Parodina possa consolidare la sua fama all’interno di una rete ad alta vocazione informativa. Stupisce che Mediaset abbia rinunciato al Cotto e Mangiato doc come se nulla fosse.

6 a Victoria Cabello che su Io Donna, parlando di Victor Victoria, confessa: “I risultati sono stati buoni, abbiamo superato la media di ascolto della rete, ma ho vissuto due anni chiusa in quella stanza, e adesso ho bisogno di tornare alla vita, agli affetti, alle cose normali”. Beh va beh.


13
giugno

RAI: APPROVATI I PALINSESTI DELL’AUTUNNO 2011. FUORI LA BALIVO DA POMERIGGIO SUL 2

Lorenza Lei, Direttore Generale RAI

(ANSA) – Il consiglio di amministrazione Rai ha approvato i palinsesti autunnali. Secondo quanto si apprende, hanno votato a favore otto consiglieri. Unico astenuto il consigliere Antonio Verro. Non ci sarebbero variazioni nei palinsesti precedentemente discussi. In particolare sarebbero confermati tutti i programmi di Rai3.

(ANSA) – “Non sono i palinsesti che auspicavamo ma ci sono alcuni elementi da sviluppare per restituire alla programmazione della Rai la sua connotazione di servizio pubblico”. Così il consigliere Rodolfo De Laurentiis motiva il suo sì ai palinsesti televisivi, votati oggi dal Cda. “Prendiamo atto – spiega – della volontà del direttore generale di risolvere le questioni in sospeso per la messa in onda dei programmi, non solo quelli di Rai3 ma di tutte le reti. Rimandare ancora, seppur per ottenere maggiori certezze su contenuti e progetti avrebbe provocato pesanti effetti da un punto di vista economico, che la Rai non può permettersi”. De Laurentiis rivendica di aver ottenuto “un risultato importante: che il magazine del pomeriggio sulla seconda rete si trasformi in un programma su famiglia e valori”. “Basta con il gossip e la tv del dolore solo per fare audience – dice il consigliere – c’é sempre più necessità di spazi che puntino l’attenzione sui problemi dei ragazzi, delle giovani coppie con la proposta di modelli positivi e un linguaggio in linea con le profonde trasformazioni in atto nella società italiana”.

FUORI LA BALIVO DA POMERIGGIO SUL 2 – Come avrete letto nell’ANSA riportata in questo articolo, il pomeriggio di Rai2 è destinato a cambiare nei contenuti e, forse, anche nel titolo (Magazine sul 2?). Unica certezza sembrano i conduttori: Milo Infante e Lorena Bianchetti. Fuori l’ex padrona di casa Caterina Balivo.

CUCCARINI SOSTITUITA DA BALIVO - Maggiori info qui

SECONDA SERATA RAI2 – Per il mercoledi e il giovedi, in seconda serata su Rai2, pare siano stati approvati un programma sulla politica internazionale ed uno sull’economia a cura del Tg2.

Seguiranno aggiornamenti nei prossimi post.





11
giugno

BRIATORE INTERCETTATO, LA SANTANCHE’ GLI RIVELA: SILVIO MI HA FATTO TRATTARE LA NOMINA DI LORENZA LEI. EMILIO FEDE SI INFURIA: SONO I PEGGIORI

Flavio Briatore, Daniela Santanchè

Va be’, ma allora qua crolla tutto“. I toni sono quelli da ‘Ultimi giorni di Pompei’, allarmati e quasi stupiti di fronte alle recenti disavventure – politiche e non – dell’imperatore Silvio. Ad utilizzarli è Daniela Santanchè, matrona del berlusconismo e consigliera fidata del Cavaliere, durante una telefonata con Flavio Briatore. Parlano, parlano, e ad ascoltarli ci sono gli uomini della Guardia di Finanza, che stanno intercettando l’imprenditore nell’ambito di un’inchiesta sulla presunta evasione fiscale commessa nella gestione del suo yatch Force Blue. Dani e Flavio commentano le festicciole a casa del premier, ma si riferiscono anche ad Emilio Fede e alla Direzione Generale della Rai. Allegre chiacchiere in libertà, tra amici.

Sul capitolo bunga bunga, le conversazioni (pubblicate da Repubblica) raccontano di una Santanchè confusa di fronte alla pervicacia festaiola di Berlusconi. “Io sono senza parole…” afferma il Sottosegretario. E Briatore, rispondendole, non va per il sottile: “É malato, Dani! Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno! Dopo ‘due botte’ cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate commenta l’imprenditore riferendosi alle frequentazioni femminili delle cene presidenziali. Nel dialogo tra ‘Dani’ e Flavio spunta anche il nome di Lele Mora, il quale avrebbe raccontato al patron del Billionaire che le allegre serate proseguivano “come se nulla fosse“. “Non più lì (ad Arcore), ma nell’altra villa (…) Tutto come prima, non è cambiato un caxxo. Stessi attori (…) stesso film, proiettato in un cinema diverso (…). Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, Cento vetrine“.

Come per ogni intercettazione, anche questo stralcio riportato da Repubblica andrebbe ascoltato e contestualizzato; di certo, al pubblico, balza all’occhio quello strano riferimento al ‘nocciolo duro’ di Centoventrine. Di che si tratta, esattamente? A titolo di cronaca ricordiamo che, mesi fa, Il Fatto aveva annoverato tra le frequentatrici delle notti di ’Villa Arzilla’ anche Cinzia Molena, ex concorrente Gf ed ora attrice della fiction di Mediaset. Per la loro rilevanza, gli investigatori hanno inviato una parte delle converazioni alla Procura di Milano per allegarle a quelle sul Ruby gate.


9
giugno

ANNOZERO, SANTORO CHIUDE LANCIANDO UNA SFIDA A GARIMBERTI: UN EURO A PUNTATA E RIMANGO IN RAI (NON SE NE VUOLE ANDARE O VUOLE ALZARE LA POSTA PER LA7?)

Michele Santoro, Annozero

Chi è il vero artefice del destino della Rai?“. Michele Santoro parla urbi et orbi. Nell’ultima puntata del suo Annozero ruggisce e graffia come tutti si aspettavano. Si rivolge al Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, all’Agcom, al DG Lorenza Lei, al Presidente della Repubblica. Chi lo ferma più? Il giornalista mostra ai milioni di ascoltatori sintonizzati di reggere il coltello dalla parte del manico e di saperlo brandire molto bene per difendere se stesso e la sua professionalità. Con un graffiante monologo d’apertura si toglie macigni dalle scarpe e regola conti rimasti come in sospeso. Siamo in Rai: anche stasera succede ‘di tutto e di più’.

All’inizio della puntata, attesissima dopo il divorzio consensuale tra il conduttore e la Rai, Santoro si è rivolto al Presidente Garimberti provocandolo sul terreno dell’orgoglio di appartenere alla tv di Stato. Cita esempi e storie di operatori, autisti, tecnici di studio conosciuti durante la sua carriera; persone che consideravano un vanto il loro lavoro nell’emittente pubblica. Poi, a bruciapelo, incalza: “anche io sono della Rai. Ma il cda della Rai è della Rai?“. Ritorna così a parlare di sè, delle sue umili origini, e accusa: “quando si attaccano quelli come me che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di un impiegato delle ferrovie non si fa altro che togliere il sogno a quelli come mio padre“.

Il comizio è appena iniziato, e a stretto giro arriva la bordata sulle vicende legali e sui reitegri imposti dal tribunale, grazie ai quali è rimasto in onda. “Io non voglio più essere in onda perché decidono i giudici. Se avessi vinto in Cassazione sarebbe stata una sconfitta, perché sarei rimasto in onda perché graziato dalle toghe rosse” spiega. Denuncia “minacce, pressioni, coordinate con l’Agcom” e utilizza la diretta tv per rivolgersi nientemeno che al Capo dello Stato: “Presidente Napolitano, ci rendiamo conto che l’arbitro della comunicazione è espresso dai partiti? Siamo l’unico Paese al mondo in cui succede (…) Si può resistere all’Agcom, ma il problema è che non si può sempre resistere” si infervora.





9
giugno

BOOM! RAI: PATATRAC, NESSUN PALINSESTO APPROVATO!

RAI: nessun palinsesto approvato

Patatrac. Ci giungono notizie live da Viale Mazzini. Pare che la situazione sia sfuggita di mano e nessun palinsesto sia stato approvato.

Sembra che la Direzione Generale sia in serie difficoltà. Stando all’ANSA, infatti, è saltato il consiglio di amministrazione Rai che avrebbe dovuto approvare i palinsesti autunnali. Secondo quanto si apprende, i cinque consiglieri di maggioranza non si sarebbero presentati alla riunione. In particolare il consigliere Antonio Verro avrebbe chiesto un rinvio della discussione a lunedì prossimo. Rinvio che non sarebbe stato concesso.


7
giugno

MICHELE SANTORO SCODELLA GLI ASCOLTI DEI SUOI PROGRAMMI PRIMA DI SALUTARE MAMMA RAI

Michele Santoro

In inglese lo definiremmo unfit, inadatto. Un modo elegante per dire che Michele Santoro è incompatibile con la Rai. Ora che il paladino della libera informazione ha divorziato dalla tv pubblica ci possiamo anche ragionare sopra. E mentre molti si indignano, definendo autolesionista la mossa di Viale Mazzini, ci viene da commentare che l’azzeramento di Annozero non stupisce affatto. Dopotutto, per chi segue da mesi l’estenuante tira e molla tra la tv di Stato e il giornalista, l’epilogo consumatosi ieri tra i due contendenti risulta la naturale conseguenza di un rapporto che è sempre stato anomalo.

Una convivenza travagliata come quella tra Santoro e la Rai non si era mai vista nemmeno in una di quelle telenovelas argentine. Men che meno in una tv pubblica. Sceneggiate in prima serata, reciproche stoccate al vetriolo, pause di riflessione e scazzottate a giorni alterni… tra l’indomabile giornalista e la Direzione Generale della RAI è stato un litigio continuo, tanto appassionate quanto indecoroso in alcune sue circostanze. Ricordiamo tutti le anteprime di Annozero trasformate dall’astuto Michele in comizi pro domo sua, oppure interi Cda bloccati per decidere le sorti del programma sotto la direzione di Mauro Masi. D’un tratto il vero show era diventato il braccio di ferro tra il conduttore e l’azienda; un teatrino spostatosi presto dal dietro le quinte alle prime pagine di quotidiani e tg.

E il primo a stufarsi dell’andazzo pare sia stato lo stesso Santoro, che da settimane si teneva ’segretamente’ in contatto con i vertici di La7 in vista di un possibile trasloco (maggiori info qui). Da una parte il giornalista faceva il martire e accusava la Rai di volerlo far fuori, dall’altra lui stesso preparava le valigie in vista di un imminente addio. Le due facce di Santoro, il quale ora rivendica i suoi successi professionali pubblicando sul sito di Annozero una tabella riassuntiva degli ascolti (potete trovarla dopo il salto) registrati dalle quindici edizioni dei suoi programmi. Come a dire: se me ne vado, ecco cosa si perde la Rai.


7
giugno

RAI: MAZZA INVIA UNA LETTERA DI SDEGNO, LIOFREDI E RUFFINI DIRETTAMENTE DAGLI AVVOCATI. PALINSESTI CONGELATI?

Massimo Liofredi

Massimo Liofredi

Se la gestione di Mauro Masi si è beccata una valanga di critiche da destra e manca, – alcune lecite, altre probabilmente meno -, quella di Lorenza Lei si appresta, a soli due mesi dall’insediamento, a battere ogni record. La Lady di Ferro sta forse forzando un po’ troppo la mano, intraprendendo scelte obiettivamente piuttosto discutibili.

I palinsesti di Rai1, Rai2 e Rai3 per il prossimo autunno sono di fatto a immagine e somiglianza della Lei, con il contributo del ViceDG con delega all’offerta televisiva Antonio MaranoAnnozero a parte, la conferma delle restanti produzioni “di sinistra” permette alla Lady di Ferro di avere anche il lasciapassare dei consiglieri di opposizione, soddisfatti del bottino portato a casa. Curioso quindi che la prima critica sia arrivata proprio dal Consigliere Antonio Verro – che non ha mai mancato di esternare la sua visione filogovernativa dell’azienda – contrario all’assenza della clausola di non concorrenza nell’accordo con Santoro. Ma non tutti in Rai hanno comunque intenzione di stare ai suoi diktat, men che meno i tre Direttori, a cui è stata di fatto minata l’indipendenza editoriale (altro che coordinamento…) e i cui palinsesti sono diventati nel giro di pochi giorni “carta straccia”.

Ride bene chi ride ultimo, verrebbe da dire. Se Mauro Mazza, che subirà i maggiori danni, ha adottato (per il momento) un comportamento “low profile” limitandosi ad inviare una lettera di sdegno al CdA, Massimo Liofredi e Paolo Ruffini non ci hanno pensato due volte e – come riportato da Lettera43 – pare si siano direttamente rivolti ad un avvocato che “potrebbe avere scritto una diffida da inviare al consiglio per invalidarne le decisioni.” Pare insomma che la storia di Ruffini, reintegrato a Rai3 dal Tribunale del Lavoro, non abbia sortito l’effetto sperato ai piani alti di Viale Mazzini…