Le Cose che Restano



1
ottobre

ROMA FICTION FEST 2011: LA CRITICA PREMIA ATELIER FONTANA E ROMANZO CRIMINALE 2, IL PUBBLICO INCORONA GARKO E L’ARCURI

Romanzo Criminale 2

E’ calato ufficialmente il sipario sulla quinta edizione del Roma Fiction Fest, l’evento che anche quest’anno ha visto protagonista indiscusso il mondo della fiction. Nonostante il notevole ridimensionamento del budget (si è passati da 6,5 a 3,5 milioni di euro), la kermesse ha offerto agli appassionati del settore, cinque giornate ricche di eventi, anteprime, incontri e retrospettive. Notevole l’affluenza degli addetti ai lavori e del pubblico, divisi tra l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium di Via della Conciliazione e La Casa del Cinema.

Durante la cerimonia di chiusura, come di consueto, l’annuncio dei vincitori di questa edizione. Riccardo Milani, regista della miniserie Atelier Fontana – Le Sorelle della moda (Lux Vide per Rai Fiction), ha vinto il premio unico (trasversale alle tre categorie lunga serie, miniserie e tv movie), come migliore regista dell’anno. Ad assegnare il premio, una giuria di giornalisti e di esperti presieduta dall’attore Remo Girone.

Romanzo Criminale 2 – La Serie (Cattleya per Sky Cinema), ha portato a casa il premio RomaFictionFest come migliore lunga serie della stagione, e il premio ”Francesco Scardamaglia” per la migliore sceneggiatura, assegnato da una giuria di sceneggiatori indicati da Sact (Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani) e dall’Associazione 100Autori. Il premio alla migliore miniserie è stato assegnato a Le cose che restano (Bibi Film per Rai Fiction). A Edda Ciano e il comunista (Casanova Multimedia per Rai Fiction) è andato invece il premio come miglior tv movie.




13
dicembre

LE COSE CHE RESTANO: DA QUESTA SERA SU RAI1 LE VICENDE DELLA FAMIGLIA GIORDANI, SPECCHIO DELL’ITALIA ATTUALE.

Il cast de "Le cose che restano"

Un buon cast – spiaccano, tra gli altri i nomi di Claudio Santamaria, Paola Cortellesi, Ennio Fantastichini e Antonia Liskova – si mette al servizio di Gianluca Maria Tavarelli, un regista che ha sempre realizzato fiction di gran successo come Paolo Borsellino (38,7% di media) e Maria Montessori (29,5%), per realizzare un prodotto il cui titolo è ispirato a un verso di una poesia di Emily Dickinson.

Le cose che restano è una serie tv in quattro puntate che ha tutte le carte in regola per diventare il fiore all’occhiello tra le produzioni Rai fiction di questo autunno 2010. E’ una sorta di “terzo atto” di una saga iniziata con “La vita che verrà” e proseguita con “La meglio gioventù” (con la serie di Marco Tullio Giordana ha in comune sceneggiatori e produttore) che mette in luce la nuova vita di una famiglia borghese dell’Italia di oggi divisa da un tragico evento.

Con la morte, a seguito di un incidente stradale, del figlio minore inizia il nuovo percorso della famiglia Giordani: i tre fratelli Andrea, Nora e Nino perdono le certezze e la tranquillità che aveva caratterizzato la loro borghese esistenza. I protagonisti abbandonano la casa in cui hanno sempre vissuto e si confrontano con la durezza della vita quotidiana e con il disorientamento che, inevitabilmente, li colpisce dopo un lutto così importante. La “famiglia tradizionale”, rifugio sicuro e punto di riferimento di tutti (protagonisti compresi) si trasforma e da vita ad una “famiglia allargata”, specchio delle trasformazioni dell’Italia di oggi.