Kerry Washington



24
ottobre

SCANDAL: L’ENNESIMO AZZARDO DI RAI3

Scandal

Kerry Washington

E’ l’ennesimo azzardo di Rai3. Non tanto perchè la rete diretta da Andrea Vianello abbia una tradizione pressochè inesistente in fatto di serie tv in prime time (di successo), quanto per il prodotto in sè. Scandal (da stasera, 24 ottobre, alle 21.05) è sì un thriller ma dallo sfondo decisamente rosa: ci sono la Casa Bianca e i complotti della politica ma anche una controversa storia d’amore clandestina tra una donna dal carattere determinato e il suo ex capo, nonchè attuale Presidente degli Stati Uniti. Il connubio tra politica e sentimenti fa di Scandal una serie atipica e originale allontanandola, però, dal maschile e maturo pubblico della rete. Non è un caso, tra l’altro, che sul satellite il drama targato Abc vada in onda sul canale in rosa Fox Life (a partire da gennaio 2014 sarà proposto Scandal 3).

La strana coppia di Rai3: Scandal + The Newsroom

La serie, che ci porta nelle stanze del potere, andrà a trainare The Newsroom che ritorna alle 21.55 dopo il sonoro e prevedibile flop del debutto di sette giorni fa. Anche qui una scelta di palinsesto rischiosa perchè mette insieme serie ben differenti per contenuti, target di riferimento e fattura: Scandal dal respiro “nazionalpopolare” e il drama HBO volutamente di nicchia e per palati fini. Paradossalmente, però, appare più giustificato che Rai3 punti su The Newsroom che, seppur a suon di nanoshare, potrebbe aprire l’irta strada verso un’offerta seriale pregiata. A tale scopo, forse, si poteva far debuttare la serie con il traino di Che Tempo Che Fa e non con una messa in onda in solitaria o al seguito di Scandal. Il telefilm a base di scandali risulterà, invece, altresì penalizzato dalla trasmissione di un solo episodio. I primi 10-15 minuti (su 45 circa di durata), indispensabili da seguire per comprendere la puntata, saranno sacrificati, infatti, contro le proposte dell’access prime time di Canale 5 (al cui pubblico Scandal potrebbe piacere) e Rai1.

Scandal: quale sarà il responso dell’auditel?

Negli Stati Uniti, Scandal, giunta alla terza stagione, è da considerarsi una rivelazione. Partita con poco più di 7 milioni di spettatori su Abc, è riuscita a toccare i 10 milioni superando in più di un’occasione la serie “sorella” Grey’s Anatomy. Più che discreti gli ascolti registrati su Fox Life, dove ha superato i 200 mila spettatori. Come sarà accolta la saga di Olivia Pope su Rai3?

Scandal, la trama




8
gennaio

ITALIANS LOVE SCANDAL

Kerry Washington

La seconda stagione di Scandal e il passaggio dalle iniziali 13 puntate commissionate alle 22 finali è prova del successo che la serie ha avuto negli Stati Uniti. Anche in Italia, però, l’ultima intuizione di Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy) ha trovato terreno facile per conquistare il pubblico che stasera, martedi 8 gennaio, alle 21:55 sarà sintonizzato su Fox Life per riprendere da dove l’ultima puntata della prima stagione ci aveva lasciati.

Chi è in realtà la collaboratrice di Olivia Pope? Chi ha davvero commissionato l’omicidio della giovane donna che tutti quelli che hanno un rapporto intenso con le serie tv ricordano come la Paris di Una mamma per amica? E soprattutto come si evolverà l’ambiguo e appassionato rapporto tra Olivia e il Presidente degli Stati Uniti? Il cast della prima brevissima stagione (solo sette puntate) è stato confermato con la sola esclusione di Henry Ian Cusick, il controverso Desmond Hume di Lost, che abbandona  la Pope&Associates favorendo l’ingresso di nuovi personaggi.

Vista la tendenza degli autori italiani a prendere spunto con una certa disinvoltura dalle serie americane, sarebbe divertente ipotizzare una trasposizione italiana di Scandal. Facciamo un gioco, senza fare nomi. Chiudete gli occhi e immaginate. Uomo convinto di avere il potere del fascino e non il fascino del potere, donne, ricatti per farsi pagare l’IMU, collaboratori che tentano di convincerci che se noi vediamo rosso e non nero è perchè qualcuno ha usato il daltonismo come arma di confusione di massa, alberi genealogici che diventano foreste in cui non si capisce più chi è nipote di chi, dichiarazioni da rettificare, giornalisti a caccia di scoop, il plastico del luogo dello scandalo e la donna chiamata a risolvere i problemi che prima di risolverli passa a comprare una borsa in Via Montenapoleone, perchè ogni scandalo vuole un outfit appropriato.


14
novembre

SCANDAL: LA PRIMA PUNTATA TRA SESSO E OMOSESSUALITA’

Scandal

Per gli addicted alle serie tv, la prima puntata di Scandal (andata in onda, ieri, martedì 13 novembre alle 21:55 su Fox Life) è una di quelle situazioni da red carpet, vista la massiccia comunicazione che ne ha anticipato la partenza. Guardandola è inevitabile fare un paragone con la realtà italiana, sebbene, negli Stati Uniti, dove non è che i politici pensino solo a fare le leggi, il concetto di scandalo mantenga comunque una certa dignità senza cadere nel pecoreccio a cui siamo stati abituati nel corso degli anni per le vicende di casa nostra. Per più di un politico, comunque, la serie tv dovrebbe essere portatrice sana di un suggerimento. Forse ci sono modi alternativi e più professionali per far tacere uno scandalo, prima di arrivare alla modifica coatta degli alberi genealogici della gente e inventare improbabili parentele.

Olivia Pope è una donna potente e sicura di sè, una di quelle che ogni donna vorrebbe essere, che, coinvolta sentimentalmente con il Presidente degli Stati Uniti, abbandona il suo lavoro alla Casa Bianca per mettersi in proprio e aprire uno studio che gestisce le situazioni di crisi di personaggi particolarmente potenti. Sembra una donna senza scrupoli e invece nel corso della puntata emerge il suo lato sentimentale e quello di donna che, se ferita profondamente, diventa una vendicatrice. Certo, siamo a Washington vicino la Casa Bianca, e quindi il concetto di vendetta è meno “domestico” di quello a cui potrebbero pensare le donne comuni. La reazione di Olivia Pope è infatti quella di accettare come cliente la donna che può portare la rovina dell’uomo che l’ha fatta soffrire. D’altronde, l’uomo in questione è il Presidente degli Stati Uniti, mica uno sfigato qualsiasi, e quindi per vendicarsi bisogna pensare a soluzioni più creative che pubblicare un post minatorio su facebook.

Nella stessa puntata, parallelamente, lo studio di Olivia si trova a risolvere un caso particolarmente delicato. Bisogna scagionare un militare decorato dell’esercito americano dall’accusa di omicidio della sua fidanzata. Il ragazzo, dichiaratamente repubblicano, sembra non avere un alibi, fino a quando la squadra “in doppiopetto” di Olivia scopre che il suo alibi è un altro uomo. Negli Stati Uniti, l’omosessualità nell’esercito è uno di quei temi politicamente scorretti, come potrebbe esserlo in Italia quello dell’omosessualità negli spogliatoi calcistici o in qualsiasi altro ambito. Quindi, se non avete vissuto l’enfasi della dichiarazione finale del soldato eroe che si dichiara orgoglioso di essere omosessuale, immaginate al suo posto un calciatore che lo fa in conferenza stampa dopo una partita!

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