Irene Ferri



1
ottobre

ROMA FICTION FEST 2011: LA CRITICA PREMIA ATELIER FONTANA E ROMANZO CRIMINALE 2, IL PUBBLICO INCORONA GARKO E L’ARCURI

Romanzo Criminale 2

E’ calato ufficialmente il sipario sulla quinta edizione del Roma Fiction Fest, l’evento che anche quest’anno ha visto protagonista indiscusso il mondo della fiction. Nonostante il notevole ridimensionamento del budget (si è passati da 6,5 a 3,5 milioni di euro), la kermesse ha offerto agli appassionati del settore, cinque giornate ricche di eventi, anteprime, incontri e retrospettive. Notevole l’affluenza degli addetti ai lavori e del pubblico, divisi tra l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium di Via della Conciliazione e La Casa del Cinema.

Durante la cerimonia di chiusura, come di consueto, l’annuncio dei vincitori di questa edizione. Riccardo Milani, regista della miniserie Atelier Fontana – Le Sorelle della moda (Lux Vide per Rai Fiction), ha vinto il premio unico (trasversale alle tre categorie lunga serie, miniserie e tv movie), come migliore regista dell’anno. Ad assegnare il premio, una giuria di giornalisti e di esperti presieduta dall’attore Remo Girone.

Romanzo Criminale 2 – La Serie (Cattleya per Sky Cinema), ha portato a casa il premio RomaFictionFest come migliore lunga serie della stagione, e il premio ”Francesco Scardamaglia” per la migliore sceneggiatura, assegnato da una giuria di sceneggiatori indicati da Sact (Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani) e dall’Associazione 100Autori. Il premio alla migliore miniserie è stato assegnato a Le cose che restano (Bibi Film per Rai Fiction). A Edda Ciano e il comunista (Casanova Multimedia per Rai Fiction) è andato invece il premio come miglior tv movie.




14
gennaio

LA NUOVA SQUADRA: RIAPRE IL COMMISSARIATO SPACCANAPOLI SENZA TARICONE. NEW ENTRY AMBRA, MONTRUCCHIO E PANNOFINO

La Nuova Squadra

Da questa sera ritorna con nove inedite puntate in prima serata su Rai3 “La Nuova Squadra – Spaccanapoli”. La serie nata come spin-off de la storica “La squadra” è giunta alla sua terza stagione, mantenendo inalterata la sua ormai collaudata formula. Una regia asciutta, dialoghi serrati ma soprattutto un nutrito cast di attori, quest’anno funestato da inaspettate perdite ma arricchito da alcuni importanti arrivi.

La morte improvvisa di Pietro Taricone ha portato inevitabili cambiamenti, costringendo gli autori a riscrivere in pochi mesi nuove vicende e linee narrative per il commissariato di Rai3. Un commissariato che da questa stagione può contare sull’arrivo di Ambra Angiolini nei panni del dirigente dell’Antidroga Ludovica Belforte, del Vicequestore Guido Lamberti interpretato da Francesco Pannofino e di Flavio Montrucchio che, archiviato definitivamente il Grande Fratello, è pronto ad entrare nel corpo di polizia come Matteo Costa, aitante e intuitivo falco.

Ritroveremo inoltre i volti storici della serie come Rolando Ravello, Marco Giallini, Irene Ferri, Antonio Milo, Teresa Saponangelo, Ciro Esposito, Tony Sperandeo, tutti impegnati nella quotidiana lotta alla criminalità. Da segnalare che le riprese, iniziate appena lo scorso 6 settembre a ritmi serrati e con un budget sempre più ridotto, hanno dovuto fare i conti con gli atti vandalici di un raid notturno avvenuto sul set a novembre. Si riprende, dunque, dal punto in cui ci si era fermati nell’autunno 2009, ossia con il vicequestore Andrea Lopez (Marco Giallini), l’ispettore Vitale (Rolando Ravello) e tutti gli agenti della squadra alla ricerca di prove per incastrare il boss ‘o Cafone (Andrea Tidona) e il dirigente dei servizi segreti Facchini (Vanni Corbellini).


25
febbraio

TUTTI PAZZI PER AMORE: QUANDO L’ITALIA NON HA NULLA DA INVIDIARE AGLI STATES

Tutti Pazzi per Amore (Stefania Rocca ed Emilio Solfrizzi)

Quando c’è da elogiare un buon prodotto, sulle pagine di DM non ci si tira mai indietro. Ma quando oggetto della “tessitura delle lodi” è una serie tv che va a rompere un clichè secondo il quale gli sceneggiatori e i produttori della serialità made in Italy non sono neanche minimamente paragonabili a quelli d’oltreoceano, l’elogio, probabilmente, oltre che un piacere, diventa quasi un obbligo.

Il nostro chapeau va a Carlo Bixio e alla sua Publispei che, se già aveva avuto modo di farsi apprezzare con fiction e serie tv di grande successo  come Un Medico in Famiglia e Lo Zio d’America, ha raggiunto l’apice del gradimento del pubblico con I Cesaroni e Tutti Pazzi per Amore. Ma se, nel primo caso, la nascita di un vero e proprio fenomeno di costume è legato essenzialmente all’appeal dei protagonisti della serie, che hanno senza dubbio fatto breccia su un pubblico decisamente giovane, in Tutti Pazzi per Amore gli elementi per un prodotto di qualità a 360 gradi ci sono tutti. A partire da una sceneggiatura brillante e divertente che ha dato vita ad una commedia sentimental-familiare capace di affrontare temi decisamente delicati o tematiche tutt’altro che inverosimili, senza prendersi troppo sul serio. Originale la struttura narrativa che ha permesso alla storia principale di intrecciarsi perfettamente con quelle secondarie soddisfacendo un pubblico trasversale, ben più ampio, anagraficamente parlando, di quello tipico della prima rete della tv di Stato.

A far da sfondo delle bellissime musiche che in ogni puntata, per alcuni momenti, hanno ceduto il posto a canzoni del repertorio italiano degli anni 70, 80 e 90, in sostituzione dei dialoghi dei protagonisti. Un elemento che ha fornito a Tutti Pazzi per Amore un tocco d’innovazione in un contesto nel quale i riferimenti alla cinematografia americana non mancavano di certo.

Non resta, dunque, che aspettare la primavera del 2010 quando la serie tornerà sui teleschermi di Raiuno. Noi ci lasciamo proprio con i titoli di coda tenendo ben presente l’assunto secondo il quale ogni successo non è del singolo ma del gruppo.