Il Terzo tempo



26
aprile

53° MONTECARLO TELEVISION FESTIVAL: L’ITALIA IN GARA SOLO CON VITTORIA PUCCINI E LA MINISERIE ALTRI TEMPI

Vittoria Puccini in Altri Tempi

La crisi della fiction italiana e in particolare il mancato appeal esercitato sul mercato straniero, denunciato dal recente Rapporto Fiction dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli, trova ulteriore conferma nelle nomination del 53° Festival de Television de Montecarlo. Tra le candidature della rassegna internazionale dedicata al mondo della fiction e delle serie televisive, che prenderà il via il prossimo 9 giugno nel Principato di Monaco, figura, infatti, un’unica produzione italiana. In lizza, per ricevere le ambite ninfee d’oro per il nostro Paese, ci sarà soltanto Vittoria Puccini (candidata come miglior attrice) con la fiction Rai in due puntate Altri Tempi (candidata come miglior miniserie).

La produzione a firma della 11 Marzo Film, ancora inedita in Italia (dove peraltro dovrebbe andare in onda con il titolo Il Terzo Tempo), è ambientata tra gli anni 40 e 50, e racconta la lotta per abolire la prostituzione legalizzata e la conseguente chiusura delle case di tolleranza a seguito delle legge Merlin, legge che prese il nome della senatrice socialista prima firmataria dello storico provvedimento. Diretta da Marco Turco, già regista di C’era una volta la città dei matti con protagonista la stessa Puccini, la fiction vede nel cast anche Stefania Rocca nei panni di una prostituta finita in disgrazia con l’avanzare dell’età.

Per l’Italia –  vincitrice lo scorso anno del premio come Miglior Serie Drama Europea con la costosissima co-produzione internazionale Titanic – Nascita di una leggenda, e nel 2011 del premio come miglior miniserie con la fiction prodotta dalla Casanova Multimedia, Le ragazze dello swing – aver ottenuto una sola nomination, tra le decine di candidature americane, ma anche inglesi, tedesche, spagnole, e persino della Repubblica Ceca, il risultato non è certo dei migliori. Un risultato che ci si augura possa spingere tv e produttori ad una seria analisi delle problematiche della fiction made in Italy, la cui presenza all’estero cala anno dopo anno. In 5 anni, dal 2006 al 2011, le esportazioni delle nostre serie tv sono crollate del 58%.