Cartoline surreali in compagnia di Philippe Daverio, probabilmente il volto più eccentrico del servizio pubblico. Eravamo abituati a vederlo alle prese con il suo Passepartout, ma rispetto al passato il critico d’arte cambia poco mantenendo il suo inconfondibile stile nella carrellata artistica che conduce all’interno del salotto avanguardistico della domenica di Raitre. La ‘risposta mediatica’ ad Adorno e Argan continua nel solco del radical e della chiccherie senza imbarazzi di sorta.
Il Capitale: come non pensare a Marx. Il riferimento economico al padre dell’ideologia rossa è solo una suggestione di riflessione, un titolo ad effetto per far riflettere su un’evidenza, che in fondo è il concept di questa trasmissione. Come ha sottolineato infatti il conduttore per spiegare l’anima del programma:
«Anche la moneta per essere credibile deve rivestirsi con un segnale di cultura… Il danaro ricorre alla cultura per rendersi credibile. Ed è di questa credibilità che ci occupiamo noi perché accanto al capitale economico, e soprattutto dopo aver scoperto con quale facilità implode, esiste il patrimonio della creatività, che come quello finanziario fluttua costantemente, cresce e decresce, ma non affonda mai».