Guerra e Pace rivive su Canale 5. Tre appuntamenti in prima serata, originariamente trasmessi dalla BBC, per “ripassare” il capolavoro della letteratura russa. Di seguito le anticipazioni puntata dopo puntata.
guerra e pace
Guerra e Pace: su Canale 5 la miniserie inglese tratta da un classico della letteratura
Un classico della letteratura mondiale è pronto a rivivere sul piccolo schermo. Già trasmessa da Laeffe nell’autunno 2016, arriva su Canale 5 Guerra e Pace. L’appuntamento con la miniserie – prodotta da BBC Cymru Wales, in associazione con The Weinstein Company, Lookout Point e BBC Worldwideinglese – è a partire da domani in prima serata (la seconda puntata in onda lunedì 3 settembre, la terza di nuovo di mercoledì).
MONTALBANO SBARCA IN FRANCIA. LA FICTION RAI CONQUISTA IL MERCATO INTERNAZIONALE
Il Commissario Montalbano ha varcato le Alpi ed è arrivato in Francia. La serie tv tratta dai libri di Andrea Camilleri, è pronta a debuttare in prima serata dal prossimo luglio sull’emittente pubblica France 3. Grazie ad un accordo tra la direzione commerciale della Rai e France Television, i cugini d’oltralpe avranno modo di seguire le indagini di Salvo Montalbano, alias Luca Zingaretti, negli ultimi otto film della serie, ovvero quelli trasmessi da Rai1 a partire dal 2008.
Un debutto molto atteso, che ha portato a un investimento considerevole, in particolare nel doppiaggio, da sempre un elemento di complessità per i romanzi di Camilleri. Con l’acquisto da parte della Francia, notoriamente restìa nell’acquisire fiction made in Italy, la serie diretta da Alberto Sironi, si conferma ancora una volta come uno dei prodotti televisivi italiani di maggiore successo all’estero. Un prodotto tipicamente italiano in grado di appassionare un pubblico internazionale.
Montalbano non è però l’unico italiano a trionfare all’estero: sono, infatti, numerose le fiction del nostro Paese ad esser vendute in giro per il mondo. Le relazioni più importanti riguardano il centro e l’est Europa, in particolare Germania e Spagna, ma tra gli acquirenti spuntano curiosamente anche i paesi mediorientali e latinoamericani. Più difficile e pressoché inesistente è invece l’approdo sull’agguerritissimo mercato statunitense.
GUERRA E PACE? UN MEZZO FLOP!
Le attività di DM iniziano a tornare alla normalità…
Una prima considerazione da condividere con Voi riguarda quello che doveva essere un evento televisivo eclatante.
Sostenuto da un battage pubblicitario pressante che ha coinvolto persino internet oltre ai canali tradizionali, Guerra e Pace è stato annunciato come “qualosa di difficilmente ripetibile” nel breve periodo sul piccolo schermo.
Un countdown mediatico scandiva i giorni mancanti al debutto di questo prodotto straordinario. Questo era, quanto meno, ciò che pensava la RAI.
Eppure, sin dalla pubblicizzazione dell’ “evento”, sostenevo che avremmo assistito ad un piccolo flop rispetto alle megalomani previsioni.
Pensavo questo sulla base di poche, semplici, considerazioni.
In primis ho sempre pensato che sul piccolo schermo (soprattutto sul piccolo schermo generalista) prodotti “storici” non possano trovare, di per sè, un largo consenso di pubblico.
Il problema non risiede, come sostengono in molti, nell’overdose di fiction in costume ma nella storia che c’è sotto i… costumi!
Nel caso di Guerra e Pace sono stati tradotti in chiave televisiva interessi troppo settoriali per far breccia sul grande pubblico e il confronto con quello che è stato un capolavoro della letteratura non poteva non tradursi in termini negativi per la riproposizione televisiva con la conseguenza che il risultato sarebbe stato inevitabilmente deludente.
Obietterete : “ma la fiction è riuscita ugualmente a “portare a casa” quasi 6 milioni di telespettatori”.
Certo, ma se consideriamo che un prodotto frivolo e decisamente scarso come “Un Ciclone in Famiglia” ha quasi raggiunto i 4 milioni di telespettatori, il paragone è presto fatto.
Non sono in discussione, in questo caso, i valori assoluti relativi agli ascolti ma la presentazione della fiction come “evento televisivo straordinario”, cosa che sarà costata non poco a mamma Rai sia da un punto di vista pubblicitario che in termini di sforzi (economici) produttivi che facevano sperare in risultati altrettanto straordinari.
Risultati straordinari che, ahimè (anzi ahiloro), non sono arrivati.
E’ stata singolare la risposta geniale anche se assolutamente fuoriluogo di Mediaset che ha utilizzato la stessa formula pubblicitaria del countdown per proporre la fiction “Il Capo dei Capi“.
Un prodotto sicuramente meno costoso e decisamente più popolare che, grazie al tema sempreverde della criminalità organizzata, è riuscito a totalizzare ottimi ascolti. Probabilmente superiori alle aspettative!