Siamo alla diciottesima puntata di Grey’s Anatomy 9, siamo qui pronti a godere delle ultime giornate di sole a Seattle prima che le condizioni meteo cambino e ci conducano al finale della seconda stagione, come vi abbiamo anticipato. Dunque, il Seattle Grace, nome che ormai ci era diventato familiare come quello del Bambin Gesù, ha cambiato nome. E’ diventato il Grey Sloan Memorial Hospital e ha di nuovo un reparto del pronto soccorso, a cui medici tanto tenevano.
Anzi, il pronto soccorso è stato dotato di un nuovo macchinario che permette in 13 secondi di fare una mappatura completa del corpo. Alta tecnologia, insomma. La presenza della Fondazione Avery nel consiglio di amministrazione sta già portando i suoi frutti. Intanto il rapporto tra Alex e Jo è sempre più al limite tra amicizia e qualcosa di più. E così lui, con la complicità di un bambino che stanno curando insieme, inizia a fare degli scherzi all’ostetrico che Jo sta frequentando.
La Bailey intanto cerca appoggi per finanziare un suo progetto e trova aiuto in Cristina. Meredith, con l’ottimismo che da sempre contraddistingue il suo personaggio, ha continui pensieri negativi sul suo bambino. Ed è anche un po’ giustificata, visto che sta curando una paziente i cui calcoli si rivelano invece essere un tumore all’ultimo stadio. Quando capitano cose così, difficile essere ottimisti. Comunque arriva il momento dell’ecografia.