[Intervista del 8 novembre 2012] Ha raccontato le guerre dei Balcani e del Golfo, i conflitti in Somalia, Mozambico e Algeria, i falliti colpi di stato in America Latina. Sempre in diretta, con le telecamere al seguito. Quella di Franco Di Mare è una vita “in trincea”, anche oggi che ha abbandonato il fronte e che conduce Uno Mattina. Il giornalista campano apre infatti il palinsesto quotidiano di Rai1 con un programma ad alto tasso d’attualità, ’sparando’ notizie ed approfondimenti nelle case degli italiani appena svegli. Un’esperienza, questa, che ha segnato un’evoluzione nella sua carriera, e della quale il conduttore di Rai1 ha parlato a DM.
Franco, cosa ci fa un inviato di guerra a Uno Mattina?
E’ quello che mi hanno chiesto tutti i miei ex colleghi (sorride, ndDM). Sono cose diverse, ma entrambe attengono al giornalismo. Quando ero inviato di guerra raccontavo quello che vedevo nei 90 secondi di un servizio tv, oggi faccio lo stesso con tempi superiori e in modo più colloquiale, all’interno di uno spazio popolare e divulgativo. Il complimento migliore della mia carriera l’ho ricevuto da una vecchietta che mi ha detto: “quando lei parla a Unomattina io capisco”. Oggi faccio un programma votato all’attualità, cerco di far capire alla gente cosa sta dietro la notizia. E i colleghi che all’inizio mi guardavano con un po’ di puzza al naso, ora si mettono in fila per venire da me.
La vostra è una trasmissione che riserva sempre più spazio all’attualità: la crisi ha cambiato le esigenze del pubblico mattutino?
L’attuale momento di crisi può essere raccontato sotto vari aspetti, e questo è un primo elemento da valutare. Ma un tema così ampio lo si può affrontare in modi diversi anche in base alle fasce orarie: al mattino presto la tv è vista dal ceto produttivo del Paese, dunque a quell’ora si dà un taglio più d’attualità alla trasmissione. I consigli per risparmiare invece arrivano dopo, dalle 9 alle 11. In quattro ore di diretta abbiamo almeno sei tipi di pubblico diversi che ci seguono, cioè alcuni milioni di contatti che si rinnovano ogni mezz’ora e che, se sommati, sono pari a quelli di una serata del Festival di Sanremo.
Per il secondo anno consecutivo condividi la conduzione di Uno Mattina con Elisa Isoardi. Come va questa collaborazione?
Sempre meglio. Elisa veniva da altre esperienze tv altrettanto valide, ma l’anno scorso è stata messa al comando di una portaerei: fare una diretta quotidiana di quattro ore dove ti occupi di tutto lo scibile umano non è affatto semplice. Lei ha dovuto affrontare questa prova e se l’è cavata alla grande. Oggi è molto più sicura di sé, più rilassata, ed è la padrona di casa. E’ perfetta.
Dopo tante stagioni al mattino non ti piacerebbe sperimentare altre fasce? Quella del pomeriggio, ad esempio…