Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per lo Stalking a essere oggetto di molestie sono, nell’86% dei casi, donne (circa 3 milioni secondo l’ISTAT). Il 10% degli omicidi dolosi sono preceduti da atti di stalking. La vittima nell’80% dei casi conosce l’autore della persecuzione. Dai dati dei Centri Antiviolenza emerge che soltanto il 20% delle vittime sporge denuncia. Sono questi solo alcuni dei dati a dir poco allarmanti su una delle forme di violenza in assoluto più subdole e dilanianti.
Stando ai dati della polizia, infatti, gli uomini picchiatori sono molto più numerosi di quanto si possa credere, ma soprattutto non si tratta di farabutti o delinquenti, bensì di persone all’apparenza “normali”, spesso con carriere da professionisti eccellenti. Riconoscere un uomo violento non è sempre facile: la donna tende a pensare che il compagno sia solo geloso, ma che in fondo la ami, confondendo l’amore con la violenza e l’annullamento di se stessa. A questo spinoso tema è dedicato Troppo Amore, primo film tv del ciclo Mai per amore, una collana di tv movie prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori, che vuole indagare in profondità i temi legati alle diverse forme di violenza sulle donne.
In Troppo amore, film diretto da Liliana Cavani, con protagonisti Antonia Liskova e Massimo Poggio, si racconta la storia di Livia, una ragazza di 28 anni, e di Umberto, 40 anni, bello e affascinante. Tra loro nasce un grande amore. In principio è una storia come tante, ma poi lentamente l’amore di Umberto diventa eccessivo, totale, ossessivo. E piano piano Umberto si impadronisce della vita di Livia e della sua anima, fino al punto di distruggere la sua esistenza.