Lei non porta l’apparecchio dentale, così di moda oggi in tv (Christian Imparato lo sta sublimando, guarda caso, nel programma che solo a parlargliene, le fa venire l’orticaria). Lei le lenti spesse le lascia ad Arisa. Non ha la fisicità destabilizzante e annichilente di Belen Rodiriguez che, al solo apparire in video, fa alzare ascolti e quant’altro. Più che il personal trainer, lei probabilmente ha il personal chef, il suo amico Beppe Bigazzi che, nelle pause tra una canzone e l’altra, le prepara meravigliosi sandwiches a base di salame felino. Lei non potrebbe mai fare la tronista a Uomini e Donne, se no “Donna “ Maria dovrebbe chiamare la Protezione Civile o farle approntare un Trono in cemento armato, a causa delle sue rotondità che piu che mediterranee definiremmo “oceaniche”.
Se la Canalis è riuscita nell’ intento di far capitolare un bello e impossibile come George Clooney, se una Parietti qualsiasi ha trascorso il giorno di San Valentino, come riportano fonti gossippare informatissime, con lo Specialone portoghese, re del “Fado tutto mi”, l’ inarrivabile ed ego riferito Josè Mourinho o, come afferma Lei, semplicemente con Brad Pitt (sic), la Nostra Antonellona il giorno di San Valentino l’ha passato con Oliver, un cane canterino (d’altra parte siamo a Sanremo…) che non si è limitato a cantare una sola canzone ma, sembra, come Pupo de Pupis ha dichiarato, abbia cantato-abbaiato tutta la notte disturbando il sonno non solo del Re dei Raccomandati, ma anche quello del Principe Emanuele Filiberto che, per l’occasione, andando contro anche i libri di storia, ha deciso di tornare in esilio, fuggendo dall’Italia e dormendo in un camping in Costa Azzurra. I soliti informati ci dicono che sembra che, sotto la tenda che lo ospitava in quella magica notte stellata, in Cote D’Azur, pare abbia scritto una seconda lettera-canzone da proporre per il Festival dell’anno prossimo in coppia con il Commissario Rex, la Contessa de Blanck e il mago Otelma. Pare, inoltre, che – disperato - abbia chiamato la madre, Marina Biscotti Doria, per cercare di trovargli un nuovo tenore, visto che tutti quelli rimasti si rifiutano non solo di cantare con Lui, ma anche di prendersi un Camogli all’Autogrill di Bordighera.
Pur con tutto questo ambaradan di imperfezioni simpaticamente fantozziane (ci si è messo pure quel sarto che utilizzando 50 metri di materiale, le ha confezionato su misura un Albero di Natale tutto d’oro senza luci e puntale per la serata di ieri sera) comunque Antonella Clerici è riuscita ancora una volta ad elevarsi, comportandosi come una di noi, poveri tapini italici, cantando, come abbiamo fatto tutti, le canzoni della Storia del Festival; emozionandosi davanti alla grandezza (artistica) e alla magia del tocco del vero Gobbo di Notredame, quel Riccardo Cocciante dalla voce, dalla bravura e dalla teatralità davvero uniche, ma talmente basso che il vero Pupo al suo confronto potrebbe gareggiare agli All Star Games nella gara delle schiacciate. Insomma Lei, determinata, lucida e prorompente come una corazzata Potemkin ancorata al Porto di Sanremo, senza dare ascolto se non al suo sesto senso e al lavoro del suo team di autori e “consigliori”,continua a portare a casa, sera dopo sera, risultati eccezionali senza curarsi di quei detrattori della prima ora, ma dando finalmente lo spazio che merita alla materia del contendere del Festival, la tanto vituperata musica, il tutto condito con leggerezza, un pizzico di sana maldestria e tanto cuore e professionalità.