Faccia a faccia, a Viale Mazzini, tra Claudio Baglioni e l’AD Rai Fabrizio Salini. L’incontro tra il cantante ed il top manager del servizio pubblico è avvenuto ieri a porte chiuse e a darne notizia è stata l’Ansa. Secondo quanto appreso e riferito dall’agenzia, al centro del colloquio ci sarebbe stato un bilancio generale dopo il bis dell’artista come direttore artistico e conduttore di Sanremo. Ma non è da escludere che i due abbiano parlato anche di progetti futuri.
Fabrizio Salini
Rai, Salini boccia l’informazione: troppo dispendiosa, poco efficiente. Solo la TgR costa 141 milioni l’anno
L’informazione Rai è affetta da criticità che vanno riformate. L’AD del servizio pubblico, Fabrizio Salini, ne è convinto e non lo ha mai nascosto. Nel piano industriale da lui stesso architettato e approvato nei giorni scorsi dal CdA, il top manager ha infatti inserito un progetto di cambiamento del settore news, che – stando a quanto trapela – andrà a razionalizzare le risorse giornalistiche e ad agire conseguentemente sui costi. L’obiettivo del dirigente è di riuscire nell’impresa che fallì ad Antonio Campo Dall’Orto.
Rai, via libera al piano industriale di Salini. Cosa cambia
Via libera alle novità, non senza critiche. Il CdA Rai ha dato l’ok al piano industriale 2019-2021 predisposto dall’AD Fabrizio Salini. Tra i cambiamenti introdotti dal progetto del top manager, l’introduzione di nove Direzioni “di contenuto”, con il conseguente ridimensionamento dei direttori di rete. In cantiere anche un nuovo polo delle news, con la prospettiva di unificare Rainews24, Televideo, TgR e Rainews.it.
Rai, Salini difende il piano industriale: «E’ una sfida tra cambiamento e vecchi potentati».
Nuovo piano industriale o morte. L’AD Rai Fabrizio Salini descrive il suo progetto per l’azienda radiotelevisiva come una sfida: “cambiare o rimanere arroccati a feudi e potentati“. Da una parte il futuro, rappresentato dalla sua proposta, dall’altra “il passato legato a vecchie logiche“. In una lettera inviata al Corriere, il top manager del servizio pubblico ha difeso il progetto di rinnovamento aziendale che verrà presentato nei prossimi giorni e che, stando alle indiscrezioni, sta già creando tensioni e resistenze a Viale Mazzini.
Rai, direttori di rete verso il ridimensionamento: Salini li vorrebbe ‘coordinatori di palinsesto’
In Rai il fermento per il nuovo piano industriale è palpabile. Con esso, infatti, l’AD Fabrizio Salini intende rivoluzionare l’organizzazione e gli assetti informativi del servizio pubblico, ridimensionando in maniera sensibile il potere dei direttori di rete. Questi ultimi, secondo le indiscrezioni sulla manovra riportate da Repubblica, diventeranno semplici “coordinatori di palinsesto” e dovranno fare riferimento ad otto nuovi centri di “produzione e acquisto” che si occuperanno dei contenuti editoriali.
Rai, Salini e Foa: «Il cambiamento non si fa da un giorno all’altro. Tre anni sono pochi. Gli ascolti? Serve la Total Audience»
La «Rai del cambiamento» ha il volto e i propositi di Fabrizio Salini e Marcello Foa. L’Amministratore Delegato e il Presidente del servizio pubblico sono di fatto gli orchestratori della nuova musica che in molti – sulla scia delle recenti vicissitudini politiche e sociali – vorrebbero ascoltare a Viale Mazzini. I due, intervenendo ieri ad un dibattito organizzato da Parole Guerriere (iniziativa vicina ai Cinquestelle), hanno ribadito l’esplicita necessità di un cambiamento, ma hanno anche frenato le aspettative pentastellate e dell’uditorio: “la Rai non si cambia da un giorno all’altro“.
Rai, piano industriale 2019/2021: arrivano Rai Format, Rai Doc e il canale in inglese. Ecco i dettagli
Non solo nuove nomine e altrettante strategie di razionalizzazione dei costi. Il piano industriale 2019/2021 che l’AD Fabrizio Salini ha illustrato ieri al CdA Rai (la cui effettiva approvazione è fissata entro marzo) prevede anche la nascita di due nuove strutture interne al servizio pubblico, Rai Format e Rai Doc. L’obiettivo delle suddette direzioni è positivo: dare impulso all’industria creativa italiana, coinvolgere produttori indipendenti e giovani autori creativi. Ci auguriamo che si passi dalle parole ai fatti.