Ettore Bassi



14
giugno

REX: TRA LE POLEMICHE DI KASPAR CAPPARONI, AL VIA LA NUOVA STAGIONE

Il Commissario Rex

Archiviate definitivamente le atmosfere austriache in favore dei più solari scenari romani, tornano questa sera, alle 21,20 su Rai1, le avventure di Rex, il cane poliziotto  più amato della tv. Dodici nuovi episodi, per un totale di 6 prime serate, che vedranno protagonista,  al fianco del celebre pastore tedesco, il Commissario Lorenzo Fabbri interpretato da Kaspar  Capparoni.

Anche nella città eterna a quanto pare, tra i  monumenti del centro storico e il degrado della periferia, il crimine è sempre in agguato. Incidenti, delitti e morti misteriose saranno ancora una volta al centro delle indagini della “strana coppia” di poliziotti, e del gruppo di lavoro composto dall’ispettore Giandomenico Morini (Fabio Ferri), ottimo investigatore dal grande entusiasmo, dalla giovane Katia Martinelli (Pilar Abella), Commissario della squadra scientifica e dal Questore Filippo Gori (Augusto Zucchi).

La serie, diretta da Marco Serafini, non sembra dunque mostrare particolari innovazioni rispetto al passato, ripresentando il medesimo cast e una struttura ormai più che collaudata. Una serie dal sapore “leggero”, dove i momenti più seri e drammatici si fondono puntualmente con quelli più leggeri e rassicuranti. Un poliziesco differente dalle serie made in Usa, basate soprattutto sull’azione, e allo stesso tempo, lontano dalle numerose produzioni tedesche sin troppo serie e cupe.




31
ottobre

SOTTO IL CIELO DI ROMA: LA STORIA DI PAPA PIO XII RIVIVE SU RAIUNO

Sotto il cielo di Roma

“E’ un tema che il servizio pubblico doveva affrontare, che ho in mente fin dalla mia presidenza in Rai, perché sono episodi importanti della storia recente utili a far riflettere il pubblico oggi”. Con queste parole il direttore di Rai Fiction, Fabrizio del Noce, ha presentato Sotto il cielo di Roma, la miniserie in due puntate, in onda stasera alle 21, 30 e domani alle 21.10, in prima tv su Raiuno.

Ambientata a Roma, negli anni bui del nazismo, il film tv mostra, incrociandole, due prospettive diverse sugli anni della Seconda Guerra Mondiale, narrando, da un lato, l’operato di Papa Pio XII, personaggio emblematico della storia della Chiesa italiana nel periodo della Guerra, dall’altro, la storia sentimentale di tre giovani, filo conduttore dei drammi che si consumano quotidianamente nella città assediata.

Papa Pio XII, detto anche il Papa Angelico, unico punto di riferimento per i romani dopo la fuga del Re D’Italia, è una figura odiata e temuta da Hitler, tanto da progettarne  il rapimento. Venuto a conoscenza del piano ordito dai tedeschi, Papa Pio XII (James Cromwell) si rifiuta di fuggire e decide di rimanere nella capitale,  con lo scopo di aiutare in tutti i modi Roma e i romani. Nonostante gli sforzi, però, non riesce ad impedire il rastrellamento del Ghetto: è il 16 ottobre 1943, le SS portano a compimento una violenta e improvvisa razzia, vengono deportate ad Auschwitz  oltre mille persone, ne torneranno quindici.


25
ottobre

IL SORTEGGIO: BEPPE FIORELLO E’ UN OPERAIO FIAT NEL FILM TV DI RAI1

Il sorteggio

"Il sorteggio": Beppe Fiorello

Mai come in questo periodo calza a pennello. In una fase non proprio rosea per la Fiat, il cui attuale AD Sergio Marchionne è in rotta di collisione con i sindacati (Fiom CGIL in testa) e gli operai degli stabilimenti di Pomigliano, Melfi, Termini Imerese e Mirafiori, Rai1 scende in campo questa sera con Il Sorteggio, film tv ambientato proprio a Fiat Mirafiori, che farà da contorno ad un intreccio storico politico al cui cardine vi sarà, seppur involontarimente, un operaio torinese dell’azienda automobilistica.

Tonino Barone, interpretato dal “campione d’ascolti” Beppe Fiorello, “uomo qualunque e senza qualità” e operaio presso la fabbrica di Mirafiori è stato scelto come giurato popolare nel processo al nucleo storico delle Brigate Rosse. Siamo nel 1977, in tutta la Penisola e in particolar modo a Torino si respira un clima di paura e terrore: per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, a 46 imputati facenti parte delle Brigate Rosse viene contestato il “reato di costituzione di banda armata finalizzata al sovvertimento violento dell’ordine democratico e delle sue istituzioni”. Un processo complesso (tanti i cittadini che, per paura, rifiutarono il ruolo di giurato popolare) che culminerà con il rapimento di Aldo Moro e che verrà ricordato per l’attentato al Presidente dell’Ordine degli Avvocati del Piemonte Fulvio Croce.

Tonino, in un primo momento non cosciente del rischio a cui si sta per esporre, pur di prendere un periodo di pausa dal duro lavoro in fabbrica, è disposto ad accettare volentieri l’”incarico” offertogli dallo Stato. Ma il pericolo è alle porte e Tonino si ritroverà di fronte ad una scelta che richiederà non poco coraggio.





3
aprile

IL COMMISSARIO REX: ETTORE BASSI SUBENTRA A KASPAR CAPPARONI

Ennesimo cambio di protagonista per il Commissario Rex: dopo Tobias Moretti, Christian Bock,  Gedeon Burkhard,  Alexander Pschill, Elke Winkens  e l’italiano Kaspar Capparoni (subentrato con il passaggio di location da Vienna a Roma) ad affiancare nella quattordicesima stagione il pastore tedesco più conosciuto al mondo – secondo quanto rivelato da Cinemotore – ci sarà Ettore Bassi.

Ettore Bassi nasce come conduttore per la tv dei ragazzi (La Banda dello Zecchino, Ma che domenica, Disney Club) e nel 2004 ha l’opportunità di lavorare (come inviato) al fianco di Alberto Castanga in Cosa non farei, people show di Rete4 che non ebbe il successo sperato. Debutta come attore ne I ragazzi del muretto ma la notorietà arriva grazie a Carabinieri e al ruolo del Maresciallo Ferri, interpretato per ben quattro stagioni.

Una carriera tutta in salita culminata con le più importanti fiction Rai: Chiara e Francesco, Bakita, Giuseppe Moscati e Mal’aria. Tutte fiction di grande successo che però non hanno permesso al giovane attore di fidelizzare il rapporto con il pubblico. Rex arriva quindi come una “manna” dal cielo e dà certamente a Bassi la possibilità di riscattarsi in un ruolo a lui forse più consono.


14
aprile

MAL’ARIA: UN TRIANGOLO AMOROSO TRA MALATTIA, SUPERSTIZIONI E PASSIONI. STASERA E DOMANI SU RAIUNO

Mal’Aria, Locandina (Ettore Bassi)La Tv di Stato cala l’asso della fiction per contrastare serial e reality made in Mediaset: riuscirà “Mal’aria” a fronteggiare gli appuntamenti decisivi di “Squadra antimafia – Palermo oggi” e “La Fattoria 4“? Stando al cast, ma anche ad una sceneggiatura che almeno sulla carta promette scintille, gli ingredienti ci sono tutti per una sfida all’ultimo share.

La nuova produzione di Rai Fiction, realizzata da Massimiliano La Pegna e Pietro Lama per la FeelMax Srl vanta la regia di Paolo Bianchini e una triade di attori di tutto rispetto come protagonisti: Ettore Bassi nel ruolo di Carlo Rambelli, Sara Felberbaum e Stefano Dionisi in quelli di Elisa Corzani e Oreste Bellenghi. La storia è ambientata negli anni venti, nella campagna romagnola, fra superstizioni e segreti, nella quale il dott. Carlo Rambelli cerca di fronteggiare epidemie di malaria e morti misteriose.

Queste le sintesi dei due episodi:

1^ puntata – Nel 1925, mentre il Fascismo si avvia a diventare regime dittatoriale, Mussolini si preoccupa con la “Guerra del Grano” di rilanciare invece il volto progressista e patriottico del suo programma politico di cui è fiore all’occhiello il progetto di bonifica dei terreni paludosi. Ma proprio da Ravenna, dai suoi acquitrini, giunge un indesiderato allarme: è in vista un’epidemia di malaria. Da Roma il Ministero invia come ispettore un giovane e timido medico, Carlo Rambelli. Il giovane, più topo di biblioteca che uomo d’azione, intelligente ma frenato da una strana fobia dell’acqua, si trova a dover fronteggiare prima ancora della malaria, una sequela di morti violente che avvengono in un piccolo paese del ravennate: Spinaro. Le vittime sono medici: medici che hanno lanciato l’allarme e medici che invece hanno interessi personali nella bonifica stessa. La gente del posto sussurra che le morti siano opera di una strega, una strega che azzanna come una bestia e strangola come un essere umano, una strega chiamata la Borda che si oppone alla bonifica. Rambelli è uomo di scienza e non può credere alle streghe. Eppure la sua inchiesta non fa che imbattersi in stranezze e segreti inquietanti, e il suo buon senso viene attaccato di giorno e di notte da incubi che non riesce a spiegarsi, finché, smarritosi nella palude, non tocca anche a lui udire la voce della strega, una voce che gli porta un messaggio angosciante: io ti conosco, tu dovresti essere già morto. Rambelli combatte per restare lucido e per portare a termine il suo dovere: evitare l’annunciata epidemia di malaria. Accanto a lui, dalla sua parte, sembra schierarsi il parroco che organizza una grande processione per combattere la stregoneria e vincere la superstizione. Ma anche il parroco viene trovato assassinato, con la gola sventrata dai morsi di una misteriosa belva.





5
aprile

DALLA SCHIAVITU’ ALLA SANTITA’: LA STRAORDINARIA PARABOLA DI VITA DI BAKHITA

Bakhita

Bakhita, mini-serie tv in onda questa sera, domenica 5, e domani, lunedì 6 aprile, in prime time su Raiuno, rappresenta, secondo i vertici di Raifiction, una nuova preziosa pietra che va a incastonarsi in un mosaico luminoso fatto di storie di personaggi straordinari, spesso sconosciuti ai più, e che, proprio grazie alla trasposizione televisiva, divengono patrimonio comune di tutti gli italiani. Una feconda mescolanza tra servizio pubblico e raffinate opere d’intrattenimento che tante soddisfazioni, in termini d’ascolto e non solo, sta regalando a mamma Rai.

Bakhita narra la vita esemplare di una giovane schiava sudanese, di una donna coraggiosa che ha condotto un’esistenza rivoluzionaria, sfidando e sconfiggendo i pregiudizi, l’ignoranza e gli arcaici rapporti sociali che dominavano l’Italia di fine ‘800. Una donna che, attraverso l’incontro con nostro Signore, scopre che tutti gli uomini dovrebbero essere liberi ed eguali, in quanto dotati di una dignità che nessuno può arrogarsi il diritto di mortificare. Una “selvaggia”, dunque, che riconduce alla civiltà e all’umanità la società contadina veneta, riconciliandola con valori quali la solidarietà, la pietas e l’amore per il prossimo. Straordinariamente toccante il momento rivelatorio in cui la giovane rivede nella rappresentazione della crocifissione di Gesù quella di uno schiavo alla quale, bambina, aveva avuto la disgrazia di assistere. Un percorso di fede, quello della serva di Dio Bakhita, che porterà nel 2000 alla sua santificazione.

Il regista, Giacomo Campiotti, ha sottolineato, in conferenza stampa, la forza e la stringente attualità del messaggio d’amore professato da suor Bakhita. Particolarmente complesse, ha proseguito Campiotti, sono state le riprese effettuate in Burkina Faso, una terra aspra e rude, proprio come il Veneto di fine ‘800, i cui abitanti ignorano cosa sia il cinema o la televisione. La protagonista, Fatou Kine Boye, alla sua prima esperienza d’attrice, non ha negato le difficoltà incontrate nella recitazione e ha ringraziato l’intero cast per il supporto accordatole. Con una disarmante sincerità la Boye ha raccontato di aver, entusiasticamente, vissuto un’esperienza che mai pensava la vita le avrebbe regalato e di essere tornata, subito dopo, al suo vecchio lavoro di commessa. L’intero cast ha esaltato la freschezza e la genuinità della giovane attrice, rivelando che, accantonati vetusti e preconfezionati schemi interpretativi, tutti si sono adeguati e hanno emulato la sua recitazione improntata a “cuore e verità”.


24
febbraio

GRADITI RITORNI E PIACEVOLI SORPRESE: TUTTE LE NOVITA’ DELLA FICTION RAI DI PRIMAVERA

Rai Fiction, primaveraAdattamenti letterari, lunga serialità, piacevoli ritorni e qualche sorpresa accompagnata da grandi nomi del cinema italiano: sono questi gli ingredienti della fiction che i canali Rai propongono per la prossima primavera, all’insegna di una pluralità tematica che mira ad accontentare un pubblico sempre più vasto.

Un genere, questo della fiction, che ha visto un Del Noce sempre più attento ai gusti del pubblico, consapevole di quanto sia importante proporre prodotti di qualità che siano vicini ai gusti dei telespettatori. Nello scorso dicembre, il direttore di Rai Fiction aveva dichiarato – “La Fiction è un genere costoso, e i soldi devono essere spesi bene. Meno costume e più serialità, bisogna essere più vicini ad oggi, più moderni“.

E proprio il 2008 è stato un anno piuttosto fortunato su questo versante. Con ben centosessanta serate di fiction in prima visione, la Rai si è resa protagonista della top ten delle fiction di maggior ascolto con ben nove titoli su dieci, sfruttando gli ambiti narrativi e i linguaggi più disparati per raccontare quelle storie che hanno appassionato milioni di telespettatori.

Dopo il salto scopri tutte le fiction della primavera rai 2009: