Era dalla leggendaria notte dei braccialetti sonanti che il Grande Fratello non scatenava così grande spaccature nell’opinione pubblica, e con la puntata di ieri sera, grondante di trash da ogni poro, l’araba fenice sembra risorgere ancora una volta riattestandosi a livelli di ascolto ottimi, considerando i tempi di magra generale. Merito, si fa per dire, della pericolosissima mina vagante della bestemmia? Fatto sta che la serata di ieri sera rimane nella storia della tv: il Gf come un cane che si morde la coda deve ammettere pubblicamente di aver oltrepassato il limite, di non poter più restare seduto in disparte, ma pappalardianamente ricominciare! Allora nuova (si fa per dire visto che vi avevamo svelato già tutto) carne al fuoco, sperando che l’ormone arrivi dove non può la parola o la ragione.
L’immagine che sicuramente resterà più scolpita nel moto di indignazione collettivo, che ha unito per un momento tutte le voci del programma, è l’ultimo atto di elemosina di popolarità di Massimo Scattarella, che non ci ha lesinato l’estremo atto di sfida al senso del pudore, consumatosi con quella sua versione discotecara del Santo Rosario, tenuto in mano per tutto il tempo della recriminazione contro il verdetto. Pietro non fa una grinza e non avanza retoriche di perbenismo, consapevole dei suoi limiti; chi avrebbe voglia di sprofondare invece è Matteo, attorno al quale si raccoglie quell’Italia profondamente dispiaciuta per la degenerazione dei fatti che ha reso necessaria un’operazione repulisti totale che non ha potuto tener conto di alibi, contestualizzazione e giustificazioni.
I fiumi di lacrime però non cancellano il galoppo dell’esagerazione che ha tenuto banco ancora una volta per tutta la sera. Come la Penelope omerica questo Gf di giorno ordisce le trame e di notte scuce la tela, trovandosi poi nei guai non appena lo sfregamento delle pietre, sapientemente accostate, comincia a produrre scintille. Del resto basta sguinzagliare per mezz’oretta Guendalina, indiscussa regina del trash, che al confronto Floriana Secondi era un fiorellino di campo, per far succedere l’imponderabile. Ogni volta che qualcuno osa contestarne il fascino (ha affermato di essere la più richiesta di Roma, sic, ma non vi diciamo il perché secondo Pittbull) o i ragionamenti si scatena una sagra di insulti penosi, o peggio ancora, come durante la diretta di ieri sera, con la minaccia proferita a denti stretti dinanzi al cavalier Baroncini che le dava con grande bonton dell’arrivista disposta a tutto pur di guadagnare senza spaccarsi la schiena, diciamo così.