Elezioni Amministrative



11
maggio

SKY TG24, MORATTI ATTACCA: “PISAPIA LADRO D’AUTO”. E SCATTA LA QUERELA (VIDEO)

Letizia Moratti vs Giuliano Pisapia, Sky Tg24

Alla faccia del fair play. Si è concluso con uno scambio di accuse e un annuncio di querela il confronto televisivo tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, oggi ospiti del faccia a faccio condotto da Emilio Carelli su Sky Tg24. Il vivace duello tra i principali candidati sindaco per la Città di Milano è stato registrato in mattinata e trasmesso dall’emittente satellitare a partire dalle 16. A far volare le scintille è stata la parte conclusiva del match, ed in particolare l’intervento finale dell’esponente di centrodestra. Rivolgendosi agli elettori, la Moratti ha accusato il suo sfidante di essere stato condannato per furto. “E’ una calunnia” ha ribattuto Pisapia proprio mentre suonava il gong che decretava la fine del dibattito.

Ad accendere la miccia della polemica è stata dunque quella dichiarazione di Letizia Moratti, che annunciando di voler proseguire la sua politica moderata diceva: “La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. E’ stato giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assoluzione“.

Pisapia non poteva però replicare, essendo terminato il tempo concesso ai contendenti da regolamento. “E’ un falso di cui risponderà, è una cosa vergognosa” mugugnava così l’avvocato, rifiutando l’invito a stringere la mano all’avversaria da parte di un imbarazzato Emilio Carelli. Fuori dagli studi Sky l’esponente di centrosinistra ha commentato davanti alle telecamere: “La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: cosi’ non si fa la campagna elettoraleannunciando di querelare il sindaco uscente di Milano per diffamazione aggravata.




20
aprile

ELEZIONI, LA RAI RINUNCIA ALLE PROIEZIONI DELLE AMMINISTRATIVE. MASI REPLICA ALLE CRITICHE: POLEMICA SU NIENTE

Elezioni amministrative 2011

La scomparsa delle proiezioni elettorali” è il nuovo giallo che appassiona i piani alti di Viale Mazzini. Come thriller è un’anteprima assoluta, mai vista prima in Rai: in occasione delle prossime elezioni amministrative la tv pubblica non trasmetterà i dati elettorali dei capoluoghi chiamati alle urne. La notizia, diffusa da Repubblica, appare senza precedenti e, se confermata, creerebbe un ‘vulnus‘ (per dirla in politichese) nella macchina informativa che solitamente si mette in moto ad ogni consultazione elettorale. Una scelta analoga a quella della Rai l’ha presa Mediaset – che però è un’emittente privata - e quindi a seguire lo spoglio delle schede in tempo reale rimarranno solo La7 e SkyTg24.

La scelta dell’azienda pubblica ha lasciato di sasso molti suoi giornalisti e direttori di testata, Bianca Berlinguer in primis, visto che i dati statistici a cui si dovrebbe rinunciare sono quelli ‘certificati’, e non i sondaggi approssimativi o gli exit poll. L’assegnazione dell’incarico di realizzare le proiezioni elettorali spettava ad DG Mauro Masi, il quale però ha lasciato che trascorressero i 40 giorni entro i quali va indetta la gara d’appalto che affidi il compito ad un istituto di ricerca. Ora siamo fuori tempo massimo, e pare difficile che si possa intervenire in direzione opposta. Sul dirigente Rai sono così piovute le critiche dell’opposizione e del sindacato.

Il Consigliere di minoranza Giorgio Van Straten ha definito la scelta di Masi “negligente, inaudita, dannosa“, mentre secondo l’Usigrai l’azienda “getta la spugna e rinuncia al ruolo di servizio pubblico“. Il DG ha risposto alle accuse affermando che qualcuno confonde le proiezioni con gli exit poll e che proprio per questo si sta facendo “polemica su niente“. Sulla questione Masi informerà il prossimo Cda, “come peraltro previsto da tempo“. Intanto, però, il Presidente Paolo Garimberti avrebbe chiesto delucidazioni in merito, dal momento che sarebbe stato tenuto all’oscuro di tutto.