Difficilmente il pubblico di Quelli che il calcio apprezzerà le forme statuarie di Stefano Bettarini quanto già ebbero modo di dimostrare le amabili carampane ai tempi del contenitore domenicale di sora Perego. Improbabile, certo, che tra un gol e l’altro il marmoreo di dietro del fu terzino doriano torni a essere bersaglio di memorabili palpate che lo scorso anno fecero gridare al felice trionfo di un post-femminismo inneggiante all’uomo-oggetto. Impossibile (almeno sulla carta) perché Simona Ventura ha arruolato l’aitante ex marito nella sua squadra televisiva per farne un provetto commentatore tecnico. Figo, per carità, ma pur sempre alle prese con fuori gioco, calci di rigore, errori arbitali etc. (e comunque seduto sulle sue solide terga, che a questo giro non dovrebbero quindi esser morboso oggetto di insistenti primi piani).
La notizia è quindi che Stefano Bettarini sarà tra i protagonisti della nuova edizione di Quelli che il calcio, in partenza il 13 settembre su Raidue. “Commenterò le partite con Massimo Caputi, ma farò interviste anche all’esterno”, ha detto lui stesso a Vanity Fair in edicola domani (nel frattempo, qualora abbiate il numero di questa settimana, fate un salto a pag. 85). Insomma, due belli sulla tolda della nave dell’amore (Ventura dixit), tanto per ammiccare ancora di più al pubblico femminile.
“L’idea di Simona è di farmi innamorare di nuovo del calcio, un mondo che mi ha profondamente deluso”: Bettarini ricorda lo scandalo del calcioscommesse – era il 2004 -, l’amarezza per la reazione distaccata dei dirigenti della Sampdoria – “mi hanno voltato le spalle” -, la cocente delusione che lo spinse ad appendere le scarpe al proverbiale chiodo - “Ho smesso di giocare. E non sono andato più allo stadio: ho avuto un rigetto. Il mondo del calcio non conosce solidarietà né riconoscenza, come hanno dimostrato i fischi all’ultima partita di Paolo Maldini“. E, da buon toscanaccio, già promette scintille: “Dirò quello che voglio. A differenza di quelli che non criticano le società per tenersi aperte le porte professionali, a me non interessa allenare, né avere altri ruoli tecnici”.