Digital Divide



27
dicembre

MANZI 2.0: RAI PER L’ALFABETIZZAZIONE DIGITALE

Manzi 2.0

Manzi 2.0

Negli anni sessanta, con il programma “Non è mai troppo tardi“, il maestro Manzi promuoveva l’alfabetizzazione presso gli italiani, aiutando la televisione di Stato ad assolvere il compito che si era prefissa. Oggi, il servizio pubblico radiotelevisivo ha sviluppato un progetto denominato “Alfabetizzazione digitale: Manzi 2.0″.

L’alfabetizzazione digitale degli italiani

L’Italia è uno dei paesi europei più analfabeti nel campo del digitale. L’analfabetismo digitale tocca oltre un terzo della popolazione e l’obiettivo dell’Agenda Digitale Europea è di ridurlo del 15% entro il 2020. La Rai vuole contribuire a questa missione per ridurre il digital divide, non con una nuova trasmissione didattica ma aumentando la portata interattiva dei programmi.

I programmi della mattina, le fiction, i talk show e qualsiasi altra produzione sarà contaminata con il digitale, allo scopo di aiutare la popolazione a crescere nel processo di alfabetizzazione digitale. Lo scorso 15 ottobre, i rappresentanti delle aziende più importanti del settore ICT hanno contribuito in questo lavoro, istruendo al meglio i producer Rai attraverso le loro case history, facendo conoscere nel dettaglio le innovazioni, il loro significato ed il loro uso.

Il 19 dicembre è stato presentato il progetto definitivo. L’incontro ha riunito i responsabili editoriali Rai con i grandi stakeholders che si occupano delle iniziative dedicate alla diffusione della cultura digitale nel nostro Paese, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per proseguire questo percorso di alfabetizzazione insieme.

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4
ottobre

CARLO FRECCERO: SANTORO E DANDINI ‘VENDICATI’ DA INTERNET. NON C’E’ PIU’ BISOGNO DI EDITORI COME MURDOCH E BERLUSCONI

Carlo Freccero

E’ uno di quei personaggi che la televisione la sanno fare perché ne comprendono in tempo reale le dinamiche di cambiamento. Parliamo di Carlo Freccero, firma di garanzia del piccolo schermo italiano, e della sua recente intervista a Repubblica, all’interno della quale riesce a dare dei contorni chiari alla transizione mediatica che il Paese sta vivendo.

Cali d’ascolto, nuove sfide per i grandi editori, riduzione del digital divide, competizione con le piattaforme virtuali: la carrellata di Freccero riesce a costituire sempre letteratura pregevole per gli studiosi di comunicazione. Ecco alcuni dei suoi contributi più brillanti dalla sua recente chiacchierata. Partiamo dalla sua critica diretta a Mediaset, e più in generale al vecchio modello di produzione e distribuzione dei contenuti:

Ha una posizione conservatrice rispetto al mondo di internet, vuole difendere i suoi contenuti. Un atteggiamento che sicuramente verrà travolto dalla rete. Oggi non c’è più bisogno di editori come Berlusconi o Murdoch. Perché Youtube non è solo consumo, è produzione, è controinformazione. [...] Internet agisce come fronda contro i grandi editori. Si sta creando una frattura tra le tv di una volta che hanno bisogno di editori e Internet che va oltre il consumo e diventa produttore.


6
maggio

ACCORDO RAI-TELECOM PER WEB E TV IN UN UNICO DECODER

Decoder Unico - Rai/Telecom

Unire il web e la tv digitale in un unico decoder. E’ questo il progetto che la Rai e Telecom Italia stanno realizzando per cercare di ridurre il “digital-divide“, quella linea immaginaria che divide gli italiani “digitalizzati” da quelli “più tradizionali”, in particolar modo donne ed anziani. Una famiglia italiana su due, secondo le ultime stime, non ha mai usato Internet ma guarda ogni giorno la tv. 

E’ su questo presupposto che Telecom e Rai puntano a portare il web in tv in modo facile, veloce ed immediato. A presentare l’avvio del progetto al grande pubblico, è stato Stefano Pileri, direttore generale del settore tecnologico dell’ex Sip. In occasione della giornata dell’Innovazione Tecnologica che si è svolta a fine aprile nella sede della tv di stato di Viale Mazzini, Pileri ha annunciato: ”Con il Centro di ricerche Rai di Torino stiamo lavorando per sfruttare la straordinaria opportunità del passaggio al digitale terrestre per sviluppare un decoder per la nuova tv che abbia anche la capacita’ di navigare a larga banda su Internet. Si tratta di un progetto che puo’ concretamente abilitare il 100% delle famiglie italiane all’utilizzo di Internet insieme con la tv”.

Il progetto, ha aggiunto Pileri, deve essere supportato dalle istituzioni con la promozione e il rilancio di progetti anti digital divide che portino la banda larga in tutto il territorio italiano.