Condanna



28
aprile

FABRIZIO CORONA CONDANNATO A QUATTRO ANNI DI RECLUSIONE.

Fabrizio Corona

Stavolta sono quattro. Quattro anni di reclusione. Oggi la fedina penale di Fabrizio Corona torna a macchiarsi: il gup di Milano ha accolto la richiesta di condanna formulata dai pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci in merito ad un’inchiesta nata da un filone dell’indagine ‘Vallettopoli’. Le accuse, confermate dai giudici, sono quelle di reati fiscali e di bancarotta fraudolenta per il fallimento della sua agenzia Corona’s. Nella giornata odierna il Tribunale di Milano ha certificato la propria incompetenza territoriale sugli atti del procedimento a carico di Lele Mora.  I documenti verranno perciò presi in consegna dalla Procura di Bergamo.

La condanna inflitta oggi a Corona si aggiunge ad una discreta collezione che ormai il ‘re dei paparazzi’ può vantare. Per i fotoricatti ai vip, lo scapestrato Fabrizio aveva ricevuto 1 anno e 5 mesi in appello, poi 3 anni e 4 mesi per un’estorsione nei confronti di David Trezeguet, e ancora 1 anno e 8 mesi per corruzione di una guardia carceraria e altri patteggiamenti. Nel frattempo, però, il ragazzo ha continuato a frequentare lo showbiz in tutta serenità e di recente ha pure acquistato credito giornalistico presso Videonews, che lo ha arruolato come inviato speciale. Nei prossimi giorni vedremo Corona  in tv come come corrispondente di Domenica Cinque al matrimonio di William e Kate. Galeotta l’occasione, galeotto l’inviato.

La giornata giudiziaria di Lele Mora, stavolta chiamato in Tribunale per reati fiscali, si è conclusa con il trasferimento del suo processo alla Procura di Bergamo, cui spetta la competenza sulle eventuali irregolarità commesse dalla sua società. A suo carico c’è l’accusa di aver evaso, tra il 2005 e il 2007, circa 4 milioni di euro con la LM Management. Secondo gli inquirenti il talent scout, il paparazzo e altre persone avrebbero evaso circa 17 milioni di euro. Mora, intanto, è anche coinvolto assieme a Nicole Minetti ed Emilio Fede nell’inchiesta milanese sul caso Ruby con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione.




10
febbraio

IL CAIMANO NON ‘FINISCE’ IN TV. PARLA CON ME VOLEVA MOSTRARE BERLUSCONI ALLA SBARRA.

Il Caimano

Alla faccia del rito immediato! Volevano già trasmettere la sua sentenza di condanna, ma alla fine il premier alla sbarra non è andato in tv. Parla con me, il programma della terza rete condotto da Serena Dandini, non ha infatti mandato in onda la sequenza finale del film Il caimano di Nanni Moretti, quella dedicata al processo a Silvio Berlusconi. La decisione è stata presa dalla direzione di Rai3 in accordo con lo stesso regista, dopo che il Vice Direttore Generale della Rai Antonio Marano aveva chiesto di tagliare la scena, accorciandola da sette a tre minuti. Tale soluzione è stata condivisa anche dalla presentatrice del talk di seconda serata e dal suo squadrone di autori. Riguardo alla mancata messa in onda qualcuno grida già alla censura.

Nei giorni scorsi la rete guidata da Paolo Ruffini aveva domandato di poter trasmettere Il Caimano in prime time, ma Viale Mazzini aveva fatto sapere che il film sarebbe stato proposto da Rai 1, che aveva già inoltrato una richiesta analoga. Nell’impasse delle precedenze televisive si era inserito Parla con me, con l’intenzione di mandare in onda un estratto (forse quello di maggior effetto) della pellicola. Ieri sera, però, in una lettera Marano avrebbe chiesto alla Dandini di non trasmettere più di tre minuti del film, per non svalutare un prodotto che la Rai avrebbe offerto al pubblico in futuro. La soluzione dell’ultimo minuto non ha trovato d’accordo Nanni Moretti e così, per tagliare la testa al Caimano, si è deciso rinunciare alla sentenza (cinematografica) in diretta.

La sequenza “incriminata”, che doveva andare in onda, è quella arcinota e surreale che rappresenta il Primo Ministro Berlusconi (interpretato dal regista Moretti) a processo. I giudici lo condannano a 7 anni di reclusione e lui, abbandonando il tribunale, dichiara ai cronisti: “Con la mia condanna la democrazia si è trasformata in un regime“. Un gruppo di sostenitori lo applaude, poi scaglia delle bombe Molotov contro il magistrato che ha emesso la sentenza. Una scena di forte impatto, che la Dandini avrebbe voluto trasmettere guarda caso nel giorno in cui la Procura di Milano ha chiesto al gip il giudizio immediato nei confronti del premier.


4
febbraio

VALERIO STAFFELLI CONDANNATO PER VIOLENZA PRIVATA: LA MICROFONATA DI DEL NOCE FU LEGITTIMA DIFESA.

Fabrizio Del Noce, microfonata a Staffelli (foto Ansa)

Condannato e attapirato senza attenuanti. L’inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli è stato condannato per “violenza privata” ai danni dall’ex direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce. La sentenza di appello, emessa oggi, ha ribaltato le decisioni del primo grado, trasformando il dirigente della tv pubblica in parte lesa. L’oggetto del contendere giudiziario è l’ormai ’storica’ microfonata sferrata da Del Noce sul naso del tapiroforo nel novembre 2003, durante un movimentato servizio girato all’interno di un ristorante.

L’attuale direttore di Rai Fiction, esasperato dall’inseguimento e dalle domade di Staffelli, aveva strappato il microfono all’inviato e in seguito, con uno scatto improvviso, glielo aveva ’sbattuto’ in faccia provocandogli dei traumi al naso. In primo grado Del Noce era stato condannato per lesioni volontarie, ma oggi la I sezione penale della Corte d’Appello di Roma ha stravolto il giudizio, tramutando quella condanna in “eccesso colposo di legittima difesa“. Al dirigente Rai è stata anche dimezzata una multa, inizialmente ammontante a 800 euro. I giudici hanno invece condiderato “violenza privata” il comportamento di Staffelli, che è stato condannato a 20 giorni di reclusione, convertiti in 760 euro di multa.

La decisione del tribunale ha lasciato esterrefatto l’inviato del tg satirico (“Sono allibito, non ci posso credere!” ha commentato), il quale oltre ai danni fisici riportati in seguito alla microfonata si trova ora nelle parte del condannato. Durante la puntata di Striscia andanta in onda questa sera, un Ezio Greggio indignato ha dato conto della sentenza ai telespettatori, chiedendosi “se la Federazione Nazionale della Stampa può accettare una cosa del genere. Per adesso abbiamo solo un commento: pazzesco, pazzesco, pazzesco“.  





19
marzo

DM LIVE24: 19 MARZO 2009

DM Live24 - 19 marzo 2009
Live Comment on davidemaggio.it

Non sai cos’è DM Live24? Leggi qui

Dal diario di ieri…

  • All’improvviso… le supposte 

Mari 611 ha scritto alle 11:27

[Forum (si parla di tradimento)]
Bracconeri: “bisogna basarsi sulle delle prove certe, non su delle supposte”

  • Senza Parole

Massimo Donelli, direttore di Canale 5: “Maria De Filippi ha dato l’ennesima prova di professionalità e di talento. Il grande successo ottenuto ieri sera da “Amici” conferma, infatti, la forza del programma e premia, una volta di più, il gioco di squadra. Grazie, davvero grazie a Maria per aver compreso le motivazioni che ci hanno spinto a modificare il palinsesto di Canale 5 e per aver accettato di anticipare la penultima e l’ultima puntata del più forte talent show della tv italiana”.

  • Karim Capuano condannato

Mattia Buonocore ha scritto alle 13:49 - via Corriere.it

Antonio Karim Capuano, l’ex «tronista» del programma «Uomini e donne», è stato condannato a un anno e sei mesi (pena sospesa) e a 2000 euro di multa dal giudice della quarta sezione penale del tribunale di Milano perché aggredì il conducente di un taxi nel capoluogo lombardo la notte tra il 19 e il 20 aprile del 2008. Capuano è anche stato arrestato per aver colpito il tassista alla nuca con degli schiaffoni dopo essere salito sul suo taxi e aver cercato di partire con l’auto.

  • Telenovela “La Diversamente giovane e il bamboccio”, 11^ puntata

Kiara ha scritto alle 17:34

Marco e Lea vengono fatti uscire dallo sgabuzzino di Cologno, dove ormai hanno preso domicilio, e introdotti in studio. La Bislacca mostra immagini che parlano da sole: i due, dopo tante sceneggiate e tarantelle, starebbero ancora insieme. Vien subito da pensare che Vanessa, a loro confronto, è una cratura ingenua e pura come un giglio… sia pur confusa e “leggermente” instabile.
Che “la diversamente giovane” e il suo bambino fossero alla disperata ricerca di visibilità a tutti i costi, non è mai stato un mistero. Ora vedremo cos’altro riusciranno ad inventarsi…
Per dovere di cronaca, i due continuano imperterriti a negare ogni possibile “addebito”… tanto che Lea afferma di frequentare un altro.


22
novembre

AMARCORD : CHE FINE HA FATTO AUGUSTO MARTELLI?

Augusto Martelli @ Davide Maggio .it

Dedicare la propria vita al mondo dello spettacolo, ad un lavoro difficile come la direzione d’orchestra, la composizione e l’arrangiamento di sigle, musiche, colonne sonore, leit motiv di un successo e poi vedere quella stessa esistenza e la propria carriera completamente distrutte così all’improvviso. Da una caccia al mostro. Colpevolmente o forse no. E’ quanto è accaduto ad Augusto Martelli, storico compositore della musica e della televisione italiana, condannato pochi giorni fa ad un anno e sei mesi di reclusione, per reati di stampo pedopornografico.

L’inchiesta guidata dal Pm Pietro Forno e partita nel 2001, coinvolgeva ben 113 persone colpevoli, secondo la legge, di essersi collegate a siti internet pedopornografici pagando l’accesso con carta di credito e alimentando quindi un mercato teso allo sfruttamento dei minori.

Tra queste persone, anche Augusto Martelli che si era difeso così: Io non c’entro nulla con i pedofili – semmai li combatto e proprio per questo sono finito in questa storia: ho cercato di seguire l’esempio di don Di Noto e ho fatto indagini con la mia carta di credito.

Il musicista aveva dichiarato inoltre di aver intrapeso il percorso grazie ad una collaborazione con i carabinieri. Fatto, questo, negato in maniera piuttosto netta dall’Arma.

A nulla è quindi valsa la strenua difesa di Martelli, in questi estenuanti sei anni, che si fondava principalmente sul fatto che ad ogni modo lui non aveva diffuso o prodotto quel materiale e che non c’erano comunque prove del fatto che lui fosse compiaciuto da quelle stesse immagini.

I Supremi Giudici della Terza Sezione Penale hanno infatti spiegato così questa scelta : E’ indubbio che tutta l’attività organizzativa ai fini della produzione, diffusione e messa in commercio di certe immagini, esiste e si perpetua solo perché vi è, a monte, una domanda: un pubblico, cioè, di consumatori che intende acquistarle e detenerle. Qualsiasi espressione della propria personalità e libertà, è lecita e costituzionalmente garantita solo se, nella sua esplicazione, non comporta danno per altre persone: specie se si tratta di soggetti incapaci di difendersi e impossibilitati ad operare delle libere scelte.

Ricorda la carriera di Augusto Martelli,





2
maggio

EVA HENGER SI CONSOLA CON DEI CANNOLI GIGANTI!

Eva Henger


Delle mie perplessità circa la “riabilitazione” di Eva Henger avevo già avuto modo di parlarne alcune settimane fa (leggi il post).

La conferma dei miei dubbi è arrivata qualche giorno fa con una condanna a 4 anni per la bella p0rnostar (a 6 per il marito, Re del p0rno, Riccardo Schicchi). Pena sospesa naturalmente… (mentre chi ruba una mela, in Italia, marcisce un bel po’ di tempo in galera!!!)

I due avrebbero introdotto in Italia ragazze dell’Est per poi indurle a prostituirsi. Sono stati, infatti, ritenuti responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione.

Pare, però, che l’ex pornostar si stia consolando con dei cannoli giganti!

Smettetela, malpensanti… parlo dei cannoli di Piana degli Albanesi, una cittadina a pochi chilometri da Palermo, nota proprio per produrre i cannoli alla ricotta più grandi e prelibati di tutta la Sicilia!