Claudio Santamaria



15
luglio

E’ ARRIVATA LA FELICITA’: CLAUDIA PANDOLFI E CLAUDIO SANTAMARIA NELL’EREDE DI TUTTI PAZZI PER AMORE

Claudia Pandolfi

Claudia Pandolfi torna a recitare in una commedia sentimentale e familiare prodotta da Publispei per Rai 1. Ma no, non è Un Medico in famiglia (chissà però che questa manovra di riavvicinamento non possa essere di buon auspicio per il futuro): l’attrice romana il prossimo anno sarà la protagonista di E’ arrivata la felicità, ventiquattro episodi per dodici prime serate che (si spera) appassioneranno il pubblico dell’ammiraglia dando vita forse ad una nuova saga.

E’ arrivata la felicità: dodici prime serate nel 2015 di Rai 1

Superata la delusione per il mancato rinnovo di Tutti pazzi per amore, gli autori Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Ravetta hanno riversato in questo nuovo progetto tutta la verve e la voglia di sorprendere che è nelle loro penne. E’ arrivata la felicità sarà ancora una volta una serie leggera con sprazzi di surreale e qualche intermezzo musicale. Allo stesso tempo Cotroneo resterà fedele anche al suo interesse per il web: la nuova serie troverà spazio in rete – probabilmente con uno spin off -  sulla scia del prequel di Una Grande famiglia.

Accanto a Claudia Pandolfi, che finalmente torna alla commedia, ci sarà Claudio Santamaria, visto di recente nel ruolo di Alberto Manzi nel film tv Non è mai troppo tardi. L’attore, che è stato anche Rino Gaetano nell’omonima fiction, finora ha sempre mantenuto un profilo più serio e sarà dunque una novità ritrovarlo in una commedia degli equivoci e dei sentimenti diretta da Riccardo Milani e Francesco Vicario. Ma quale sarà la trama di E’ arrivata la felicità?

E’ arrivata la felicità: la trama




24
febbraio

NON E’ MAI TROPPO TARDI: IL MAESTRO MANZI RIVIVE NELLA MINISERIE CON CLAUDIO SANTAMARIA (E ROCCO DI BRACCIALETTI ROSSI)

Non è mai troppo tardi (Foto Fabrizio Di Giulio)

Claudio Santamaria festeggia i 60 anni della tv vestendo i panni di uno dei suoi più celebri protagonisti: il maestro Alberto Manzi. A lui è, infatti, dedicata la miniserie Non e’ mai troppo tardi, in onda in prima serata su Rai1 questa sera e domani, 24 e 25 febbraio 2014. Santamaria, che nella seconda serata del Festival di Sanremo ha presentato la fiction leggendo sul palcoscenico dell’Ariston una lettera scritta dal Maestro, ha definito Alberto Manzi un supereroe:

“Ai miei occhi Manzi è una specie di supereroe. Un rivoluzionario che ha lottato per dare dignità alle persone. Per lavorare sul personaggio, ho cercato informazioni, ho visto interviste, ho parlato con la seconda moglie di Manzi. Lei mi ha raccontato che, quando voleva vantarsi, il marito diceva che i suoi metodi d’insegnamento erano avanti di 50 anni; io credo che lo fossero di 100, perchè mi sembrano innovativi anche oggi. Manzi si rifiutava di dare voti, incoraggiava la collaborazione tra gli studenti, le sue classi erano diverse dalle altre”.

In Non è mai troppo tardi non si racconterà solamente l’Alberto Manzi più noto, ovvero quello che dal ‘60 al ‘68 entrò nelle case per insegnare agli italiani a leggere, scrivere e contare, ma anche il Manzi meno conosciuto, quello appena ventenne, che nei giorni della ricostruzione fu assunto come insegnante in un carcere minorile di Roma. Lì, di fronte a 90 ragazzi difficili riuscì con grande caparbietà e tra mille difficoltà a fare il suo mestiere e conquistare l’affetto e la stima dei suoi alunni.

Realizzata da BiBi Film per Rai Fiction, la miniserie vede Giacomo Campiotti, attualmente in tv anche alla domenica con la seguitissima fiction Braccialetti Rossi, non solo regista, ma anche autore della sceneggiatura, insieme a Claudio Fava e Monica Zapelli. Nel cast, oltre a Claudio Santamaria, Nicole Grimaudo nel ruolo di Ida, la moglie del maestro Manzi, ed ancora Roberto Citran, Emanuela Grimalda, Lucia Mascino, Edoardo Pesce, Giorgio Colangeli e il piccolo Lorenzo Guidi, Rocco di Braccialetti Rossi (qui la nostra video intervista in cui ci parla anche di questa esperienza)

Non è mai troppo tardi – Foto

Non è mai troppo tardi  – Trama


14
gennaio

NON E’ MAI TROPPO TARDI: LA RAI FESTEGGIA I SUOI 60 CON UNA FICTION SUL MAESTRO MANZI

claudio santamaria

Claudio Santamaria

Tra i tanti appuntamenti che la Rai ha preparato per festeggiare i suoi 60 anni di vita, grande attesa è riservata per la miniserie Non è mai troppo tardi, incentrata sulla vita del Maestro Manzi, il celebre maestro-conduttore che negli anni ‘60 “alfabetizzò”gli italiani. La fiction, in due puntate, andrà in onda a febbraio, e vedrà nei panni del popolare insegnante Claudio Santamaria. Intervistato dal quotidiano La Repubblica, l’attore racconta come si è avvicinato ad un personaggio molto amato come Alberto Manzi.

“Ero consapevole della responsabilità, in diversi punti della sceneggiatura mi sono anche commosso: Manzi voleva una società migliore, cercava di dare dignità alle persone attraverso il sapere, sognava una scuola che insegnasse a diventare cittadini. Oggi tutto questo è sparito. Mi sono documentato ma non ho fatto un lavoro d’imitazione, ho cercato di restituire l’umanità. Manzi aveva grande rispetto per chi lo guardava. Oggi il rispetto si è perso.”

La fiction diretta da Giacomo Campiotti, a breve su Rai1 anche con Braccialetti Rossi, è scritta da Monica Zapelli e Claudio Fava. Nel cast insieme a Claudio Santamaria, anche Nicole Grimaudo, Giorgio Colangeli, Emanuela Grimalda, Edoardo Pesce, Andrea Tidona, Lucia Mascino e Roberto Citran. La storia sarà concentrata in due momenti: il dopoguerra e l’esperienza nella televisione italiana ancora agli albori. Una tv nella quale il Maestro Manzi, grazie alla sua trasmissione Non è mai troppo tardi, in onda dal 1959 al 1968 per un totale di 484 puntate, riuscì, stando a delle stime dell’epoca, a far conseguire la licenza elementare quasi un milione e mezzo di persone. Il programma, che riproduceva in tv delle vere e proprie lezioni di scuola primaria a distanza, ottenne in quegli anni un successo rilevante, rendendo il maestro Manzi un volto più che familiare.





31
gennaio

NON E’ MAI TROPPO TARDI: CLAUDIO SANTAMARIA SARA’ IL MAESTRO MANZI PER LA RAI

Alberto Manzi in Non è mai troppo tardi

La buona notizia è che a vestire i panni del protagonista non ci sarà, almeno questa volta, Beppe Fiorello, la brutta notizia è invece l’ostinazione da parte della Rai nel voler raccontare la vita di qualsiasi personaggio nel formato standard della miniserie in due puntate. Che si tratti di Santi, attori, cantanti, papi o generali, sforbiciando le vite più intense, o annacquando le esistenze più brevi, si riesce puntualmente a confezionare il biopic in due parti, ignorando completamente l’ipotesi di realizzare a seconda delle esigenze un tv movie in unica puntata, piuttosto che una miniserie di 3 o 4 appuntamenti.

Questa volta ad essere omaggiato da una doppia serata tv sarà Alberto Manzi, il celebre maestro-conduttore di Non è mai troppo tardi, la trasmissione che negli anni ‘60 “alfabetizzò” gli italiani. La fiction sarà diretta da Giacomo Campiotti, in questo periodo impegnato anche con Braccialetti Rossi, (adattamento italiano della serie catalana Pulseras Rojas), e – come riportato da Tv Sorrisi e Canzoni – vedrà come protagonista nel ruolo del Maestro Manzi, Claudio Santamaria, già visto in passato su Rai1 nei panni di Rino Gaetano.

La fiction, il cui titolo dovrebbe essere proprio Non è mai troppo tardi, verrà girata a Roma nel mese di marzo, e sarà ambientata nel secondo dopoguerra, andando a coprire gli anni che vanno dal ‘46 al ‘60. Non a caso negli scorsi mesi la ricerca degli attori e delle comparse è stata orientata verso ragazzi dal volto antico, non tatuati, senza piercing e sopracciglia disegnate. Visi ed espressioni in grado di portarci tra le pieghe dei ricordi in bianco e nero, di un’Italia analfabeta e contadina, e di una televisione ancora agli albori, ben diversa da quella attuale. Una tv nella quale il Maestro Manzi diventò ben presto un volto familiare, proprio grazie alla sua trasmissione.


13
dicembre

LE COSE CHE RESTANO: DA QUESTA SERA SU RAI1 LE VICENDE DELLA FAMIGLIA GIORDANI, SPECCHIO DELL’ITALIA ATTUALE.

Il cast de "Le cose che restano"

Un buon cast – spiaccano, tra gli altri i nomi di Claudio Santamaria, Paola Cortellesi, Ennio Fantastichini e Antonia Liskova – si mette al servizio di Gianluca Maria Tavarelli, un regista che ha sempre realizzato fiction di gran successo come Paolo Borsellino (38,7% di media) e Maria Montessori (29,5%), per realizzare un prodotto il cui titolo è ispirato a un verso di una poesia di Emily Dickinson.

Le cose che restano è una serie tv in quattro puntate che ha tutte le carte in regola per diventare il fiore all’occhiello tra le produzioni Rai fiction di questo autunno 2010. E’ una sorta di “terzo atto” di una saga iniziata con “La vita che verrà” e proseguita con “La meglio gioventù” (con la serie di Marco Tullio Giordana ha in comune sceneggiatori e produttore) che mette in luce la nuova vita di una famiglia borghese dell’Italia di oggi divisa da un tragico evento.

Con la morte, a seguito di un incidente stradale, del figlio minore inizia il nuovo percorso della famiglia Giordani: i tre fratelli Andrea, Nora e Nino perdono le certezze e la tranquillità che aveva caratterizzato la loro borghese esistenza. I protagonisti abbandonano la casa in cui hanno sempre vissuto e si confrontano con la durezza della vita quotidiana e con il disorientamento che, inevitabilmente, li colpisce dopo un lutto così importante. La “famiglia tradizionale”, rifugio sicuro e punto di riferimento di tutti (protagonisti compresi) si trasforma e da vita ad una “famiglia allargata”, specchio delle trasformazioni dell’Italia di oggi.





19
febbraio

SANREMO SI CONFERMA CAMPIONE D’ASCOLTI. MESSI FUORI GARA, ALMENO PER IL MOMENTO, NICKY NICOLAI E CONSORTE, ALBANO E SAL DA VINCI

Festival di Sanremo 2009 (Paolo Bonolis e Eleonora Abbagnato)

Orfano di Benigni, il Festival continua a veleggiare verso “magnifiche sorti e progressive”. Nonostante la sovrapposizione con la corazzata di Amici, Sanremo tiene e si accaparra uno share più che lusinghiero (41,6% nella prima parte e 44,78 nella seconda).

Chiamato a confermare gli ascolti boom della prima serata e dimostrare che essi non fossero frutto esclusivo degli attesissimi interventi di Mina e Roberto Benigni, Paolino ce la mette tutta e, da gran mattatore, confeziona una seconda serata piacevole e vincente.

Suggestiva l’apertura affidata a una toccante contaminazione fra Mozart e i Pink Floyd, affascinante, e non così spocchiosa come ci si attendeva, l’etoile Eleonora Abbagnato che ha vestito meravigliosi abiti dei conterranei Dolce & Gabbana, godibili i momenti comici con cui la rodata coppia Bonolis e Laurenti ha condito la lunga serata. Emozionante l’omaggio a De Andrè, nel giorno del suo compleanno, portato in scena dalla PFM, che accompagnata da Claudio Santamaria (bellissima voce) e Stefano Accorsi (apprezziamo le buone intenzioni, ma continui pure a fare l’attore), hanno eseguito due magiche “poesie” del mai troppo compianto autore genovese (Bocca di rosa e Il pescatore). Il pubblico dell’Ariston, tradizionalmente imbalsamato, ideali cavie per lo studio della crioconservazione post portem, ha, entusiasticamente, partecipato a quel toccante tributo.


18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2009: IL “MENU” DELLA SECONDA SERATA

Sanremo 2009 (Nir Lavi, Eleonora Abbagnato e Paolo Bonolis)

Tutto pronto per la seconda serata del Festival della Canzone Italiana. Ecco, come promesso, la scaletta della serata anche se non è stato ancora reso noto l’ordine di uscita degli artisti. 

La serata si apre con l’Orchestra del Festival diretta dal maestro Bruno Santori  e dal coro Jubilate diretto da Paolo Alli che proporrà musica barocca, polifonica e canti gregoriani mentre scorreranno le immagini del film Amadeus

La gara canora prevede:

  • l’esecuzione delle 13 tredici canzoni degli ARTISTI, con votazione della giuria demoscopica del Teatro Ariston grazie alla quale le 10 canzoni più votate saranno ammesse alla Quarta Serata;
  • l’esecuzione delle restanti 6 canzoni delle PROPOSTE 2009 con votazione della giuria demoscopica del Teatro Ariston. La graduatoria stilata in base ai voti ricevuti nella serata verrà “secretata” e non sarà resa nota.

Madrina della serata: Eleonora Abbagnato vestita da Dolce & Gabbana;

Ospite maschile: Nir Lavi vestito da Ermanno Scervino;

Nel corso della puntata gli attori Claudio Santamaria e Stefano Accorsi si proporranno nell’insolita veste di cantanti, insieme alla Pfm, per “Buon Compleanno Faber”, un tributo a Fabrizio De Andrè.

Ma Sanremo quest’anno è anche… letteratura: cinque grandi scrittori hanno infatti interpretato il Festival con brani che saranno letti da altrettanti attori famosi. Un “Caro Sanremo…” di Paolo Giordano sarà letto, questa sera, da Alessandro Haber.

Buon visione.


15
novembre

AMARCORD: CHE FINE HA FATTO RINO GAETANO?

Rino Gaetano @ Davide Maggio .it

Che fine ha fatto Rino Gaetano, cita il titolo di questo post. Una provocazione e non di certo l’intezione di raccontare l’ovvio. Un modo come un altro per chiederci che fine ha fatto il cantautore all’interno di una fiction, che almeno nelle premesse avrebbe dovuto essere dedicata a lui?La fiction in questione, andata in onda l’11 e il 12 novembre, ottenendo tra l’altro ottimi risultati si intitolava “Rino Gaetano” ma lui dov’era?

A chiederserlo non sono solo i fan del cantante, la sorella Anna (che nella fiction non compare) e in generale chi ha potuto vivere la sua ascesa di persona, per semplici questioni anagrafiche. A chiederselo, sono anche i suoi detrattori, benchè oggi  come oggi sia davvero difficile trovarne vuoi per moda, vuoi per via del suo straordinario talento.

Nulla da dire riguardo la straordinaria interpretazione di Claudio Santamaria. Molto da dire invece, sul personaggio che l’attore interpretava, che in qualche modo si avvicinava a raccontare la “sagoma” del cantante Rino Gaetano ma non di certo la persona o la sua anima.

E soprattutto la vita. Una vita che non è stata di certo caratterizzata da un rapporto tanto difficile con il padre, come invece la fiction racconta. E’ vero, sì, che il padre ha lungamente osteggiato le attività artistiche di Rino ma non in maniera tanto bieca e meschina. E del resto non sarebbe potuta andare diversamente. Il padre del cantautore era un uomo che aveva fatto la guerra e che per il figlio non sognava altro che il posto fisso. Rino invece aveva ben altro per la testa. Un normale scontro generazionale, nulla di più.

E ancora, probabilmente Rino, era un donnaiolo ma di certo non avrebbe mai liquidato la questione tradimento con frasi cariche di stereotipi e prive di senso, come invece fa il protagonista della fiction rivolgendosi alla fidanzata Irene – Kasia Smutniak.. Perchè Rino era tutto, fuorchè banale. Ed anche solo per questa ragione, certi atteggiamenti non potevano che essere lontani da lui.