Canone RAI



6
agosto

DM LIVE24: 6 AGOSTO 2011. BEAUTIFUL RADDOPPIA, CODACONS VS ESERCIZI COMMERCIALI, STRICTLY COME DANCING IN 3D, LADY GAGA SARA’ AMY WINEHOUSE

Diario della Televisione Italiana del 6 Agosto 2011

>>> Dal Diario di ieri…

  • Beautiful raddoppia

luro ha scritto alle 11:42

CentoVetrine, come di consueto, va in vacanza! Al suo posto, da lunedì, un’altra puntata di Beautiful.

  • Codacons vs esercizi commerciali

Iuro ha scritto alle 11:46

Il Codacons avvia una battaglia legale contro l’evasione del Canone Rai da parte degli esercizi commerciali italiani che, stando ai suoi studi, per il 96% eludono la tassa governativa sul possesso di un apparecchio di ricezione radiotv. Solo nella giornata di giovedì 4 agosto, l’associazione presieduta da Carlo Rienzi ha presentato un esposto a ben 104 Procure della Repubblica e alle procure regionali della Corte dei Conti. L”attacco’ nasce come forma di ribellione per l’accanimento mostrato dall’Agenzia delle Entrate verso un pensionato settantenne, invalido e malato, a fronte di milioni di euro evasi dalle attività commerciali. (Televisionando)

  • Trasferimento per i corrispondenti RAI dagli USA

lauretta ha scritto alle 19:19

Da gennaio i corrispondenti dagli Usa della Rai si trasferiranno negli studi dell’Ap, lasciando gli studi che li hanno ospitati, quelli di Rai Corporation, una struttura per la quale si prevedevano le forche caudine: Lorenza Lei è seriamente intenzionata al taglio degli sprechi. (Italia Oggi)

  • Lady Gaga sarà Amy Winehouse?

lauretta ha scritto alle 20:43

Lady Gaga è in trattativa con i produttori di Hollywood per recitare nel ruolo di Amy Winehouse in un film che racconterà la vita della cantante inglese ritrovata senza vita nel suo appartamento di Londra il 23 luglio. (TMNews)




24
dicembre

DM LIVE24: 24/12/2010. IL CANONE RAI AUMENTA, SIGNORINI ESULTA, TG1 e TG5…

Diario della Televisione Italiana del 23 Dicembre 2010

>>> Dal Diario di ieri…

  • Canone

lauretta ha scritto alle 09:02

E intanto il canone Rai passa dai 109 euro del 2010 ai 110,50 nel 2011.

  • Signorini esulta

lauretta ha scritto alle 14:26

Alfonso Signorini durante la sua trasmissione alla radio viene a conoscenza dei dati auditel di Kalispera: “Evviva, ieri abbiamo fatto quasi il 20%”.

  • Coincidenze

lauretta ha scritto alle 20:30

Al Tg5 servizio su nonna Stella che oggi compie 112 anni. Dopo cinque minuti lo stesso servizio viene proposto anche al Tg1. Manco si fossero messi d’accordo…


3
agosto

IL 41% DEGLI ITALIANI NON PAGA IL CANONE RAI

Bollettino per il pagamento del canone RAI

KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani ha fatto emergere un’amara verità. Era noto il fatto che in molti si mettessero a fischiettare nel momento in cui i tre canali della TV di Stato trasmettevano gli spot che invitavano a sottoscrivere l’abbonamento annuale. Quello che non si conosceva, invece, era la portata dell’evasione del canone Rai.

Secondo la recente rilevazione è il 41% delle famiglie italiane a non pagare il canone. Il primo posto nella classifica degli evasori è occupato, in verità dalle imprese, le quali risultano essere “frodatori fiscali” nella quasi totalità (oltre il 95%); in soldoni, oltre un miliardo di euro mancante nelle casse dello Stato. I calabresi, i siciliani e i campani si piazzano al secondo posto: le famiglie appartenenti a queste regioni che guardano Rai 1, Rai 2 e Rai 3 abusivamente, ammontano all’87%.

Non è corretto pensare che l’evasione del canone Rai sia una diretta conseguenza della crisi economica che ha colpito il mondo intero; lo studio voluto dall’Associazione contribuenti italiani ha rilevato che solo il 9% degli italiani ha ammesso di non aver potuto saldare il debito con Viale Mazzini a causa della mancanza di denaro. Il 36% dei contribuenti ha dichiarato di evadere la tassa per la consistente mole di pubblicità che invade i programmi, il 31% lo fa approfittando dei controlli inesistenti e il 24% per la scarsa qualità dei programmi.

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21
dicembre

AUMENTA IL CANONE RAI PER IL 2010: + 1,50. CONSUMATORI: INOPPORTUNO

Aumenta il canone Rai per il 2010: + 1,50

Aumenterà da 107,50 a 109 euro il canone Rai per il 2010. Lo ha deciso Paolo Romani, viceministro con delega alle comunicazioni, in un decreto da poco firmato. L’adeguamento è stata fissato, ai sensi della legge, per adeguare l’entrata all’inflazione programmata.

Appena la notizia è stata diramata, il Consiglio Nazionale degli Utenti, organismo interno all’Agcom, ha diramato una nota nella quale ha espresso tutta la sua contrarietà.

Assolutamente da evitare l’aumento del canone. Soprattutto a fine 2009, anno che ha visto il passaggio al digitale in diverse aree, tra cui Roma, con notevoli difficoltà per i cittadini. Abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà all’aumento del canone. Sarebbe, infatti, utile che i cittadini conoscessero con esattezza quali attività il canone va a finanziare e quali invece sono realizzate con la pubblicità. Una manovra inopportuna anche considerato il fatto che è stato ridimensionato il Qualitel.”


26
ottobre

PIANI STRATEGICI 2010: LA RAI VUOLE RENDERE OBBLIGATORIO IL CANONE, MEDIASET PUNTA TUTTO SU WEB E PAY-TV

rai_mediaset

La crisi, i nuovi scenari tecnologici ed economici, gli avversari (su tutti, Sky) sempre più agguerriti, stanno spingendo il management di Rai e Mediaset verso forti cambiamenti e rivalutazioni delle strategie finora attuate. Le due aziende sono ovviamente strutturalmente diverse e, di conseguenza, diversi sono i problemi da affrontare e le soluzioni da trovare.

Per quanto riguarda gli alti vertici di viale Mazzini, la preoccupazione principale risiederebbe nel ”trovare un modo per far pagare il canone a tutti i cittadini“  (fonte: dagospia). In Rai sono oramai stufi degli atteggiamenti dei vari governi degli ultimi anni, che hanno lasciato l’azienda in balia della solita “evasione” da parte dei contribuenti. Se a questo poi si aggiunge il forte calo dei ricavi pubblicitari 2009, l’utilizzo delle “maniere forti” è d’obbligo.

Voci di corridoio dicono infatti che in Rai siano pronti a non firmare il contratto da “servizio pubblico” se il governo non troverà il modo di tutelare l’azienda, attraverso un metodo di riscossione più stringente ed efficace (si parla di collegare il pagamento del canone  alla bolletta della luce). E Mediaset?





15
luglio

IL CANONE RAI DEVE ESSERE PAGATO. PER LA CORTE EUROPEA E’ LECITO APPORRE I SIGILLI

Rai Canone Tv Sentenza Europea @ Davide Maggio .it

E’ inutile appellarsi al sempre uguale palinsesto estivo di repliche, agli introiti pubblicitari, o alla somiglianza, vera o presunta, fra tv di stato e tv commerciale. Se non pagate il canone venite meno ad un dovere tributario che è nell’interesse collettivo della società.

Lo ha deciso la Corte Europea nella causa Faccio/Italia, stabilendo che il cittadino italiano che non paga il canone non può rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per la tutela dei diritti riconducibili alla sua “vita privata”, e che dunque è assolutamente lecito porre dei sigilli sui televisori dello spettatore che abbia incautamente, o volutamente, mancato di pagare il tanto discusso canone Rai. Un motivo in più per evitare di ignorare tutti gli appelli, più o meno palesi, a pagare la tassa della tv di Stato, ogni qual volta si stia avvicinando la scadenza del temuto versamento: come dimenticare i sottotitoli che ci ricordano di sborsare i soldi mentre è in onda il finale del nostro telefilm preferito, o gli appelli inespressivi del conduttore di turno, alle prese con un gobbo su cui campeggia la cifra e la velenosa minaccia della mora (che in questo caso non è una velina, ma la sanzione per i ritardatari)?

Così, mentre in molti paesi europei, e non solo, il canone della Tv di Stato è ormai da tempo un lontano ricordo (fra gli altri Olanda, Ungheria, Bulgaria, Spagna, Belgio fiammingo, Lussemburgo, Portogallo, Lituania, Lettonia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Turchia non chiedono più ai loro telespettatori la famigerata tassa, per la Polonia manca solo la firma al decreto legislativo), e scompaiono gli spot commerciali dalle tv che continuano invece a chiederlo (Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia), in Italia arriva l’ennesimo avviso che il pagamento deve esserci, con annessa informazione che il rischio sigillo è dietro l’angolo. La tassa c’è, la sentenza anche, gli spot proprio non sembrano voler lasciare le tre reti Rai. Dunque gli ingredienti per proseguire la polemica sulla tassa più odiata dagli italiani ci sono tutti, ma non mancano nemmeno gli esempi da seguire, in questa Europa in cui troppo spesso siamo fanalino di coda. Anche se, parlando di tasse, l’unica coda che può venirci in mente, per ora, è solo quella agli sportelli.

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15
dicembre

RAI : CANONE DI ABBONAMENTO? NO. TASSA SUL POSSESSO!

Rai logo @ DavideMaggio.it

Questa sera mi chiedevo per quale motivo se una persona decidesse di non voler guardare più la RAI debba pagare PER FORZA il canone di abbonamento.

La considerazione è venuta da sè dopo aver dato un’occhiata all’ultima puntata di Anno Zero.

Perchè? Beh, prescindendo dalla vergognosa e consolidata situazione in cui versa il programma, già nota ai più tra l’altro, il Santoro disepurato non perde occasione, di puntata in puntata, per tornare agli albori.

Se all’inizio, con mio grande stupore, sembrava che la lezione gli fosse servita e Anno Zero rappresentava, obiettivamente, un bell’esempio di giornalismo d’inchiesta su tematiche socialmente interessantissime, dopo le prime due puntate, la situzione è iniziata a precipitare.

Nell’ultima puntata il rosso più platinato di RaiDue è arrivato addirittura a correggere i compagni ospiti in studio. Al conduttore non basta essere circondato da tanti suoi “colleghi” ma deve loro mettere in bocca le parole che più lo aggradano. E’ accaduto a Franca Rame che ha avuto la malsana idea di dichiarare di guardare Porta a Porta prima di andare a letto.

Si si, avete capito bene. Il caro Santoro, tutto intento a far campagna di disepurazione per i Suoi colleghi di “sventure”, non riusciva a credere alle proprie orecchie quando la Rame ha dichiarato di guardare Porta a Porta prima di buttarsi tra le braccia di Morfeo.

E così, prima della conclusione dell’intervento della senatrice, si è affrettato a sottolineare che la moglie del premio nobel utilizzava la sera, come SONNIFERO, il salotto di Bruno Vespa.

Bene! A me un programma cosi’ non sta bene.

Un conduttore così non sta bene!

Non voglio che i miei soldi vengano utilizzati per la realizzazione di produzioni del genere.

Produzioni che non rispecchiano le idee di almeno una metà della popolazione italiana.

Produzioni faziose.

Produzioni che fanno campagna elettorale anzitempo, come ha avuto modo di dire qualcuno.

Si tratta di rispetto nei confronti di chi la pensa in maniera diversa.

La TV pubblica DEVE garantire il pluralismo, si DEVE preoccupare di fare informazione, di approfondire.

E DEVE farlo in maniera neutrale. Non deve “tirare” da nessuna parte.

E’ vergognoso che un CdA debba essere “manipolato” e strumentalizzato ad ogni cambio di governo.

Si rischia di non far più servizio pubblico ma di essere al pubblico servizio di qualcuno (magari questo “qualcuno” fossero tutti i 60 milioni di italiani).

Oggi, per poter avere un po’ di semplice, efficace e soprattutto neutrale informazione si è costretti a “migrare” sul satellite.

Fate caso alle produzioni di Sky. Prestate attenzione al telegiornale della piattaforma digitale di Murdoch.

Quello si che è, a mio parere, un programma di informazione puro, testimonianza che, quando si vuole, la neutralità è un obiettivo raggiungibile, raggiungibilissimo!

E soprattutto rispettosissimo delle opinioni di TUTTI coloro che per guardare quel programma sborsano mensilmente un canone di abbonamento.

D’altronde chi pagherebbe mai un abbonamento per un servizio che non si gradisce?

La cosa che più mi irrita a dire il vero è che, saranno mie impressioni distorte ma, il governo italiano privilegi in maniera scandalosa SKY.

Precisiamo, per ciò che ho scritto poche righe fa, sono assolutamente SKYfilo ma per quale motivo il Presidente del Consiglio Italiano deve andare ad accomodarsi sulle poltrone dell’emittente satellitare riservando le “Sue perle di saggezza” ad un pubblico che, comunque, è ristretto e soprattutto quando in Italia c’è una TV di stato che dovrebbe avere, tra l’altro, proprio il compito di fare informazione sulle vicende della politica del Bel Paese?

D’altronde questa affezione nei confronti di SKY non viene nascosta nemmeno dalla Radio Televisione Italiana che, guarda caso proprio nell’ultima puntata di Anno Zero, è arrivata a pubblicizzare un evento di SKY (la messa in onda di Viva Zapatero di Sabina Guzzanti) mettendo addirittura un apposito annuncio in sovraimpressione!

E allora iniziamo a mettere i puntini sulle “i”.

Alla situazione attuale dei fatti, quello che viene definito ”canone di abbonamento” in realtà NON è un canone di abbonamento bensì una TASSA!

La legge (un Regio Decreto Legge del 1938) parla chiaro così come il sito della RAI, che recita :

“Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un’imposta sul possesso o sulla detenzione dell’apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive.”

Non è finita qui. Ad eliminare ogni dubbio ci pensa la disciplina relativa alla disdetta :

“ La disdetta dell’abbonamento, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi:

  • L’abbonato cede tutti gli apparecchi in suo possesso dando esatta comunicazione delle generalita’ e indirizzo del nuovo possessore.
  • L’abbonato comunica di non essere piu’ in possesso di alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto o incendio).”Ora viene il bello. Se l’abbonato dà disdetta dell’abbonamento pur avendo in possesso un televisore non potrà utilizzarlo.

    Insomma se non paghi il “canone” RAI non solo non ti è consentito di guardare la TV di Stato ma non puoi guardarTi nemmeno le repliche di Colpo Grosso a notte fonda.

    Il Tuo televisore sarà, infatti, SUGGELLATO e il suggellamento devi pure pagartelo Tu.

    Leggete :

    “Nel caso che gli abbonati intendano rinunciare all’abbonamento senza cedere ad altri i loro apparecchi, devono presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) … [omissis] … Contemporaneamente all’invio della disdetta gli abbonati devono versare all’Agenzia delle Entrate – S.A.T. Sportello Abbonamenti TV – Ufficio Torino 1 – c.p. 22 – 10121 Torino Vaglia e Risparmi, indicando nella causale il numero dell’abbonamento, l’importo di € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
    Il suggellamento consiste nel rendere inutilizzabili, generalmente mediante chiusura in appositi involucri, tutti gli apparecchi posseduti dal titolare dell’abbonamento e dagli appartenenti al suo nucleo familiare presso qualsiasi luogo di loro residenza o dimora. (art. 10 e 12 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)”

    Se tutto questo poteva essere concepibile nel lontano 1938 (parliamo addirittura di un decreto REGIO) adesso è a dir poco inaccettabile.

    Non è accettabile che un cittadino debba essere messo nella condizione di pagare in modo sostanzialmente coercitivo una tassa per una tv che non è in grado di garantirgli ciò per cui paga : il servizio pubblico.

    E’ accettabile che un telespettatore pagante, per potersi gustare sport minori, cinema d’autore o il suo telefilm preferito debba ripiegare sul satellite?

    In realtà ognuno di noi dovrebbe avere la libertà di decidere se avvalersi o meno di di questo servizio ma a meno che questo blog non si faccia portavoce di una petizione e la petizione sia destinataria di un miracolo, il risultato è difficilmente raggiungibile. Sappiamo tutti come funziona l’Italia.

    Ci si riempie tanto la bocca di democrazia ma il vero potere sta da tutt’altra parte!

    A questo punto sarebbe quanto meno giusto e auspicabile chiamare quello che e’ “volgarmente” detto “Canone di Abbonamento” col termine corretto : IMPOSTA!

    Non per altro ma per una questione di chiarezza e di onestà intellettuale. Dal momento che il cittadino è obbligato al pagamento di questa tassa, che gli si faccia comprendere cosa stia a significare il pagamento di quella somma di denaro che ogni anno deve essere sborsata.

    Che ne direste di TASSA SULLA TELEVISIONE o, meglio ancora, IMPOSTA SUL TELEVISORE?

    Se questa modifica non fosse fatta dovrebbe esser garantita a tutti la libertà di non ABBONARSI a qualcosa che non si gradisce. E conseguentemente non si pretenda di suggellare il televisore del non abbonato ma si provveda ad oscurare le 3 reti che non interessano.

    E’ chiedere troppo?

    CURIOSITA’

    La TASSA SULLA TELEVISIONE nel 1938 (anno in cui fu emanato il decreto regio che disciplina ancora oggi il pagamento dell’imposta) ammontava a 81 LIRE.

    Oggi, dopo l’aumento stabilito dall’attuale governo, si è passati da 99,60 a 104 Euro!

    [Segnalato su Libero.it]