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8
novembre

LA RAGAZZA AMERICANA: FICTION VECCHIA E BANALE

Vanessa Hessler in La ragazza americana

Un passo in avanti e due indietro, sembra essere questo il balletto della fiction Rai, pronta a stupirci con produzioni di qualità, ma allo stesso tempo a lasciarci allibiti di fronte a prodotti decisamente meno validi ma che, per assurdo, sbancano l’Auditel. Non si fa in tempo a elogiare Tutti pazzi per amore, la cui terza stagione è partita domenica scorsa su Rai1, che ci s’imbatte in una miniserie imbarazzante come La ragazza americana.

La tanto bella quanto inespressiva Vanessa Hessler, reduce dal successo di Cenerentola, è tornata ieri sulla prima rete Rai con un nuovo film tv, la cui seconda parte andrà in onda questa sera alle 21. Una favola moderna che puzza di vecchio sin dai primi minuti, con la protagonista che corre su un chroma key nel quale vengono riprodotte malamente le immagini del Kentucky. Idea un po’ retrò, degna di una telenovela messicana, ma evidentemente valida per il regista Vittorio Sindoni, che già in passato aveva abusato dell’ingegnoso sistema nella fiction La mia casa è piena di specchi. In quel caso l’espediente passò inosservato o quasi, di fronte ad un’ultrasettantenne Sophia Loren, intenta a recitare come se nulla fosse, la parte di una ventenne.

Ne La ragazza americana, fiction prodotta dalla Immagine e Cinema di Edwige Fenech, nessuna idea o guizzo particolare sfiorano neppure lontanamente soggetto e sceneggiatura. Tutto si muove su una struttura ampiamente prevedibile, fatta di dialoghi scontati e situazioni improbabili. Che dire del bel maniscalco Giulio Berruti, accaldato e affaticato al punto giusto, pronto a perdere la testa per la bionda Hessler, arrivata dall’America per ereditare nientemeno che un castello ed un intero borgo?

FOTOGALLERY DE LA RAGAZZA AMERICANA QUI