Il digitale, si sa, avanza, e porta con sé una montagna di nuovi canali tematici per tutti i gusti. In principio furono Boing e Rai4 a varare dei palinsesti capaci di catturare uno specifico target di pubblico: il primo per i più piccini, il secondo per gli adolescenti. Ma cosa succede se il bacino di spettatori aumenta ed arriva un successo inaspettato, anche da parte di un pubblico inzialmente ’snobbato’? Si pongono a questo punto esigenze di rinnovamento, che portano la rete a diventare da tematica a, per lo meno, semi-generalista.
Ebbene, una di queste metamorfosi sta interessando proprio quella rete che, partita con uno strettissimo target di pubblico tra i 4 e 14 anni, sta progressivamente allargando il proprio bacino di spettatori. Stiamo parlando di Boing, il primo vero canale dell’era digitale, lanciato dalla partnership Mediaset/Turner, che è riuscito a posizionarsi all’inizio del 2009 all’ottava posizione tra i canali più visti della tv in chiaro, con oltre l’1% di share sugli individui e il 6 sul totale kids.
E di questo ha parlato il direttore di Boing Silvio Carini in un’interessante intervista rilasciata a Tivù. “La sfida è stata quella di mantenere alta la qualità di un prodotto che, pur avendo due ‘padri’ e due library importanti avesse una propria caratteristica particolare che lo differenziasse da questi e lo facesse apprezzare come un prodotto originale”, rivela Carini, “Questo è il frutto della joint venture tra Mediaset e Turner, che hanno lavorato sul canale in termini di personalizzazione e creazione di identità”.