Bilancio



27
ottobre

Rai, approvato il contratto di servizio: ecco gli impegni presi. Il bilancio semestrale chiude in rosso

Rai, Mario Orfeo e Monica Maggioni

Il primo semestre ha chiuso in rosso (tutta colpa del canone, o quasi). Ma a Viale Mazzini sono fiduciosi: per il 2017 è previsto un “sostanziale pareggio”. Il CdA Rai ha dato il proprio via libera alla semestrale e soprattutto allo schema di contratto di servizio, cioè l’insieme degli impegni assunti dal servizio pubblico per il futuro nei confronti dei contribuenti. Tra gli obblighi imposti dall’azienda, l’avvio di un nuovo canale in inglese ed il sostegno ai produttori indipendenti.




29
aprile

Mediaset Premium: perdita da 384 milioni. Ecco il bilancio 2016 della pay tv

Mediaset

Il 2016 è stato un annus horribilis per le casse di Mediaset Premium. Nell’esercizio della stagione appena archiviata, la pay tv del Biscione ha infatti registrato una perdita record da 384 milioni di euro. Il dato, di tre volte superiore rispetto all’anno precedente (quando il difetto era stato di 83 milioni), emerge dalla relazione di bilancio 2016 stilata dal gruppo di Cologno.

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20
aprile

Mediaset: perdita di 294,5 milioni nel 2016. Berlusconi: «Senza il caso Vivendi saremmo in pareggio»

Piersilvio Berlusconi

Profondo rosso. Il mancato accordo con Vivendi per la cessione di Premium è stato una batosta per i bilanci di Mediaset. Nel 2016, infatti, il Biscione ha registrato una perdita di 294,5 milioni di euro, la peggiore di sempre nella storia del gruppo. Un dato in netta controtendenza rispetto al rendiconto del 2015, quando la società aveva segnato un utile di 4 milioni. “Senza la vicenda Vivendi avremmo chiuso il 2016 in pareggio” ha detto l’AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi





17
novembre

UN MEDICO IN FAMIGLIA 10, ASCOLTI IN CALO: LO SCANDALO ANNUCCIA NON S’AVEVA DA FARE?

Un Medico in Famiglia 10

Siamo stati i primi a svelarvi l’incredibile colpo di scena che è poi stato al centro delle trame di Un Medico in Famiglia 10 ed ora, quando manca una sola settimana all’epilogo della decima annata della fiction Publispei (stasera la penultima puntata, qui le anticipazioni), è arrivato il momento di trarne un bilancio: il fatto che Anna (Eleonora Cadeddu) non fosse figlia di Lele (Giulio Scarpati) ha fatto male alla salute della fiction?


4
maggio

RAI: APPROVATO IL BILANCIO 2015. PERDITA INFERIORE AI 30 MLN, CALANO I RICAVI PUBBLICITARI

Rai

In Rai han dato i numeri. Il Consiglio di amministrazione odierno ha infatti dato il via libera al bilancio consuntivo del 2015, di cui Viale Mazzini ha ufficializzato il resoconto. E le cifre divulgate cifre soddisfano il DG Antonio Campo Dall’Orto, visto che le perdite sono inferiori ai 30 milioni di euro. Il top manager, audito oggi in Commissione di Vigilanza, ha spiegato che l’obiettivo di contenere la perdita è stato raggiunto grazie a due elementi: “il controllo dei costi e una risalita degli introiti della pubblicità“. Vediamo il bilancio 2015 nel dettaglio.





11
aprile

GUBITOSI: “LA POLITICA IN RAI DEVE ESSERCI”. POI, UNA STOCCATA A GRILLO E ALLA VIGILANZA

Luigi Gubitosi

La Rai archivia il 2013 con un bilancio economico in positivo. Il rendiconto della passata stagione, approvato ieri all’unanimità dal Consiglio d’Amministrazione di Viale Mazzini, registra infatti un utile netto di 5 milioni di euro, a fronte della perdita di 245 milioni subita nel 2012. “Il risultato – ha spiegato il Direttore Generale Luigi Gubitosi – è stato possibile grazie ad una riduzione dei costi che ha compensato il calo dei ricavi, in particolare della pubblicità”.

Al contempo, però, sul servizio pubblico grava un elevato tasso di evasione del canone (la perdita ammonterebbe a circa 20 milioni di euro), assieme alla crescita dell’indebitamento finanziario, che ha toccato quota 441 milioni rispetto ai 366 dell’anno precedente. E il 2014 potrebbe rivelarsi un anno economicamente più impegnativo, vista la presenza dei Mondiali di calcio e di nuovi investimenti da affrontare. Smentite le indiscrezioni di un suo immediato addio alla Rai, Gubitosi si appresta ad affrontare la sfida, forte della una fiducia espressa nei suoi confronti dal Governo.

Gubitosi su politica in Rai e ruolo della Vigilanza

Ed è proprio sul rapporto tra Rai e politica che ieri, durante la presentazione del bilancio 2013, il top manager ha espresso le parole più significative, destinate a far discutere e creare qualche frizione:

“La politica deve esserci. ‘Fuori la politica dalla Rai’ è uno slogan che non mi piace. La politica deve esserci, l’importante è che ci sia una politica con la P maiuscola, quella sui grandi temi (…) Credo però che ci siano stati dei collegamenti con la politica sbagliati. Il nostro editore è il Parlamento, il nostro obiettivo è il pluralismo e la Commissione di Vigilanza deve sorvegliare il pluralismo, come lo fa l’Agcom. E nel momento in cui qualcuno non si limitasse in Commissione di Vigilanza a non sorvegliare il pluralismo ma avesse delle altre finalità, allora secondo me questo creerebbe un problema…”

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3
giugno

UNA TV ALLA CANNA DEL GAS

Tv Spazzatura

Tv Spazzatura

Non ci vuole di sicuro un fine critico televisivo per bocciare sonoramente l’offerta televisiva degli ultimi anni. E succede anche che, in presenza di un’intuzione giusta – venga messo in discussione l’operato di un signor professionista che da anni riesce a tenere acceso, con costante successo, il daytime pomeridiano di una rete come Rai 1 che certamente non brilla per originalità e avanguardia.

Il matrimonio di Valeria Marini. E’ stato questo l’annoso problema che ha tenuto banco in Viale Mazzini nelle prime settimane di maggio. Pensate un po’, ci si pone il problema di aver trasmesso un “evento” che ha catalizzato per la prima volta nella moribonda domenica pomeriggio della tv italiana oltre 3 milioni di spettatori con uno share del 23%. E’ come se, in sostanza, un’azienda alimentare, riscontrato il successo nelle vendite di un nuovo prodotto, decidesse di ritirarlo dal commercio perchè troppo calorico e tagliasse al contempo la testa di chi quel prodotto l’ha voluto sul mercato.

Certo, il matrimonio della Marini non è un momento di alta televisione e non risponde alla mission precipua (ma non esclusiva) del servizio pubblico. Ma viene spontaneo chiedersi: “ma perchè si deve essere sempre e costantemente ‘alti’?”. La chiave di qualsiasi successo è il giusto mix tra alto e basso, tra popolare e aulico. Perchè se con l’aulico ottemperi ad una funzione educatrice, con il popolare soddisfi e comprendi i bisogni della gente comune.


27
marzo

MEDIASET PERDITA DI 235 MILIONI DI EURO NEL 2012. RIDOTTI I COSTI DI OLTRE 300 MLN

Piersilvio Berlusconi

(ANSA) Nel 2012 Mediaset ha accusato la prima perdita dalla sua quotazione in Borsa nel 1996: il rosso é di 235 milioni, con un forte impatto delle svalutazioni. In frenata i ricavi a 3.720 milioni (-12%). Come previsto dagli analisti non sarà distribuito dividendo, ma il gruppo “guarda al futuro con buone prospettive di redditività”. Considerata la forte contrazione del mercato pubblicitario e televisivo sia in Italia sia in Spagna, Mediaset “in Italia ha lavorato per effettuare nel bilancio 2012 svalutazioni e accantonamenti al fine di adeguare al nuovo contesto i valori dei principali diritti sportivi e delle risorse artistiche e ha stanziato oneri di ristrutturazione non ricorrenti: l’impatto netto di questi interventi - spiega il gruppo – è stato pari complessivamente a 307,8 milioni di euro”.

Il risultato operativo (Ebit) 2012 al netto degli oneri non ricorrenti, delle svalutazioni e degli accantonamenti avrebbe chiuso in positivo per 72,4 milioni di euro mentre il risultato netto sarebbe stato in perdita di 47,2 milioni di euro, di poco superiore alle stime degli analisti, che vedevano un ‘rosso’ tra i 40 e i 45 milioni. In linea con le previsioni invece la scivolata del fatturato. Nei primi mesi del 2013 la raccolta pubblicitaria sta registrando una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in linea con l’ultimo trimestre del 2012.

“Tuttavia i principali clienti e media buyers nei rispettivi Paesi - afferma Mediaset - trasferiscono sul mercato segnali di maggiore dinamicità e di stabilizzazione per la seconda parte dell’anno. In ogni caso, la scarsa visibilità e la situazione di incertezza e instabilità economica nei due Paesi non consentono al momento di formulare previsioni attendibili circa l’evoluzione dei ricavi pubblicitari su base annua” e “in Italia il gruppo rimane focalizzato nell’implementazione del previsto piano di riduzione della spesa che decrescerà di 450 milioni di euro all’anno entro il 2014.

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