Vi abbiamo già parlato spesso delle trasformazioni del format originario del Grande Fratello nelle varie parti del mondo. Da ultimo con un post sulla versione tedesca del reality per antonomasia che ha portato nelle trame del gioco un significativo cambio di rotta verso la commistione con il format Secret Story che in altri paesi europei come Portogallo, Olanda e Francia ha addirittura soppiantato il Big Brother.
Per questa nuova tappa sulle interessanti evoluzioni del Gf nel mondo torniamo invece sul solco più puro del gioco di convivenza classico e ci soffermiamo sulla realtà americana. La tredicesima edizione di Big Brother Usa è iniziata da circa una decina di giorni proponendo una variante molto interessante al solito meccanismo. Rimasta intatta la caratteristica del concept che vuole il format come nucleo di interazione tra common people la novità è arrivata su un altro fronte. La produzione ha aperto a ridosso dell’ingresso nella casa dei nuovi coinquilini un sondaggio su coppie di concorrenti delle passate edizioni indirizzate proprio alla scelta della composizione della nuova casa.
Un mix tra vecchio e nuovo televisivamente interessante per valutare quanto appeal mediatico possa avere il meccanismo di soapizzazione delle vicende con una ripresa della narrazione a distanza di tempo. Sociologicamente e ludicamente rilevante per valutare se i personaggi che sono risultati forti nelle loro stagioni riescano a mantenere energia e leadership, se siano capaci di fare da battistrada con la loro pregressa esperienza di strategia di gioco, se possa trovare conferma la tradizionale credenza di studiosi come Umberto Eco per i quali in televisione il già noto prevale sempre sull’ignoto a livello di soddisfazione del gusto del pubblico.