Arrow



21
maggio

PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (13-19/2013). PROMOSSI ESC E ARROW, BOCCIATI STORIE VERE E LE DEFEZIONI DI BEAUTIFUL

Victoria Cabello

9 Eurovision Song Contest 2013. Plauso a Rai2 per aver puntato in tempi non sospetti sulla manifestazione che è cresciuta negli ascolti e che incuriosisce rivelando tanto sulle popolazioni europee che non conosciamo quanto dovremmo. Unico grosso neo della Rai (voto 2) è la mancata trasmissione della seconda semifinale su Rai 5.

8 a Arrow. Italia 1 ha trovato nelle avventure del miliardario Oliver Queen il telefilm giusto per il suo target e per la sua mission.

7 a Emanuele Filiberto. Vittima di etichette più o meno giustificate in Italia, in Francia il rampollo di casa Savoia diverte con l’imitazione di Dalida nel Tale e Quale Show locale.

6 a Victoria Cabello che ha salutato (forse) definitivamente Quelli che dopo 2 anni. Se all’inizio la conduttrice sembrava del tutto inadeguata così come il programma presentava più di un punto debole, con il tempo la domenica di Rai2 ha trovato una sua formula gradevole e la stessa Cabello ha acquistato maggiore padronanza. Miglioramenti che non hanno convinto però nè l’auditel nè a quanto pare la dirigenza Rai.




26
marzo

ARROW: IL COCKTAIL PERFETTO DI UN’ANTICA RICETTA

Arrow

Dotato delle stesse fortune di Bruce Wayne, degli stessi addominali scolpiti di Taylor Lautner e della stessa abilità da arciere di Robin Hood, l’impavido Oliver Queen (Stephen Amell), alias Freccia Verde, ha conquistato tutti, dall’appassionato di telefilm d’azione alla ragazza colpita dalla sua avvenenza e dal suo sguardo enigmatico, dall’amante del thriller al nababbo che desidererebbe essere come lui. Ma Arrow, l’azzeccatissimo acquisto seriale di Italia1, non sembra possedere quell’inconfondibile gusto del già visto e del familiare?

Partiamo da un presupposto: almeno che la protagonista non porti l’apparecchio, inforchi un paio di pesanti occhiali da vista e si chiami Ugly Betty, quasi tutti gli eroi delle series americane hanno qualcosa in comune: un’intelligenza da far invidia a Isaac Newton e una bellezza che farebbe gola a Dorian Gray. La forsennata ricerca dell’edonismo e del dandismo perseguita da Wilde rimane una costante di questo e quel tempo, ma, in un mondo dove la mente e il corpo incontrano rivali ben più temuti come la disoccupazione o la progressiva sconfitta della meritocrazia, sarebbe rincuorante vedere questi prodi guerrieri abbandonare quell’aura di semidei per indossare i panni di comuni everyman della porta accanto. Oliver Queen (il cui interprete è in trattativa per il ruolo di protagonista nell’adattamento di Cinquanta sfumature di grigio) ha tutto quello che un ragazzo sogna di possedere e che una ragazza vorrebbe incontrare: il successo, la fama, la ricchezza, la prestanza fisica, l’intuito e la sete di giustizia. Sarà per questa perfezione velata rivolta a qualunque facoltà umana che il magnate della Queen Consolidated ha così tanto successo.

Dalle avverse condizioni di vita affrontate su un’isola deserta per quasi cinque anni, dove i discorsi al pallone Wilson di Cast Away sono rimpiazzati da flessioni ed esercizi con l’arco; dalla fantomatica lista dei criminali da abbattere secondo il terribile Verbo alla Death Note promulgato dallo shinigami Ryuk; da quell’aria di playboy degna degli ultimi eredi dei Dallas fino alle risorse milionarie custodite dal Cavaliere Oscuro, Arrow sembra essere il cocktail perfetto di una ricetta tramandata da anni e perfezionata sempre più fino ad arrivare all’aitante Freccia Verde.

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18
marzo

ARROW CONVINCE. PER ORA

Arrow

Arrow

Il successo, un po’ inaspettato a dire il vero, di Arrow, in onda ogni lunedì in prima tv assoluta su Italia1, pone diversi dubbi circa le strategie fin qui adottate, non solo da Mediaset – che pure dovrebbe rimpolpare i canali pay di contenuti in esclusiva per evitare il fuggi fuggi degli abbonati – ma anche Oltreoceano, dal network theCW. La rete nata dalla joint-venture tra Paramount e Warner Bros., che ha sempre avuto come obiettivo primario il target delle giovani donne, sembra vivere nell’ultimo periodo una preoccupante crisi di identità, che si sta inevitabilmente ripercuotendo sulle ultime novità proposte. Arrow è in qualche modo l’eccezione che conferma la regola: partito con 4.14 milioni di spettatori, ha fin qui ottenuto una media di più di 3 milioni, diventando una delle serie più seguite su theCW, assieme a The Vampire Diaries.

Una boccata d’aria fresca ma anche un bel campanello d’allarme: la serie si inserisce infatti nel filone action-adventure di Smallville e Supernatural, tra l’altro due successi storici di theCW oggi e WB in passato, destinato ad un target giovanile senza dubbio, ma prettamente maschile, sollevando più di qualche perplessità sulla linea editoriale fin qui intrapresa dal network americano, alla perenne ricerca degli eredi di One Tree Hill e Gossip Girl. D’altro canto come dimostrato anche dagli ascolti delle prime due puntate, la serie ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg si inserisce perfettamente nel palinsesto di Italia1, che tra l’altro ha potuto curiosamente beneficiare dell’esclusiva assoluta trasmettendola a pochi mesi di distanza dalla messa in onda negli States, senza passare per i canali Premium.

Arrow, basata sul supereroe della DC Comics Freccia Verde – da cui comunque sembra prendere le distanze – , narra le vicende del miliardario Oliver Queen (Stephen Amell) che, salvatosi da un naufragio, ha vissuto cinque anni su un’isola deserta finché non è stato tratto in salvo e riportato a Starling City dove deciderà di abbandonare la vita da playboy ponendosi l’obiettivo di combattere il crimine e la corruzione – come voluto dal padre in punto di morte – a colpi di arco e frecce, indossando le segrete vesti de l’Incappucciato. Ciò che colpisce positivamente della serie, quantomeno dalle prime due puntate, è il potenziale sviluppo orizzontale della trama: Queen infatti sembra essere al centro di un misterioso complotto orchestrato anche dalla madre, e che vede coinvolti proprio quei personaggi che il protagonista intende punire, ma di cui per ora non si conoscono le reali intenzioni.

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11
marzo

ARROW: DA STASERA SU ITALIA1 LE AVVENTURE DEL ROBIN HOOD DE’ NOANTRI CON IL BELLOCCIO DI TURNO

Arrow - Stephen Amell

Arrow - Stephen Amell

Sono già tutte in visibilio, le giovani spettatrici italiane. Sì, perché stasera debutta in prima tv assoluta su Italia1 (e dal giorno successivo sarà disponibile per gli abbonati Mediaset Premium anche su Premium Play) la nuova serie tv di theCW, Arrow. E se è vero che la serie già si lascerebbe tranquillamente seguire per l’interessante trama, è altrettanto vero che il pubblico femminile del Belpaese impazzirà presumibilmente solo per l’attore protagonista, Stephen Amell, sex symbol canadese che nel giro di pochi mesi ha ottenuto variegati premi oltreoceano, più per i suoi pettorali che per altro. Stephen a dire il vero non è un volto così sconosciuto agli appassionati delle serie oltreoceano: già nel cast della seconda stagione di The Vampire Diaries, ha fatto qualche cameo qua e là, da 90210 a New Girl, ma anche CSI, Hung, NCIS: LA e CSI.

Ora il grande riscatto con Arrow, prodotta da Warner Bros Television in collaborazione con DC Comics e ideata da Greg Berlanti – già sceneggiatore e producer di Dawson’s Creek e Brothers & Sisters -, Marc Guggenheim – co-creatore con Berlanti di Eli Stone – e Andrew Kreisberg – producer e sceneggiatore della prima stagione di Fringe, ma ha collaborato anche per The Vampire Diaries. Arrow tra l’altro è stato uno dei migliori debutti nella storia di theCW con ben 4.14 milioni di spettatori, sotto a 90210 e The Vampire Diaries ma decisamente (molto) meglio di tutte le recenti proposte del network, con una media dei 16 episodi trasmessi ben al di sopra dei 3 milioni di spettatori, tanto da ottenere il rinnovo per una seconda stagione.

Basata sul personaggio del supererore Freccia Verde della DC Comics, in Arrow si narrano le vicende del miliardario Oliver Queen, creduto morto da tutti ma in realtà naufragato su un’isola deserta, dove sarà costretto a sopravvivere per cinque lunghi anni. Tratto in salvo e riportato a casa, a Starling City, Oliver farà di tutto per portare a termine la missione lasciatagli dal padre in punto di morte: combattere il crimine ed eliminare tutti quei malviventi che hanno infestato la tranquilla cittadina.

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2
gennaio

TELEFILM 2013 MEDIASET: SU ITALIA1 LE NOVITA’ TRANSPORTER E ARROW, SU RETE 4 TIERRA DE LOBOS 2. IN ARRIVO IL FINALE DI GOSSIP GIRL E CARRIE DIARIES

Gossip Girl

Per vocazione e tipo di pubblico, Italia1 si conferma il punto di riferimento per gli appassionati seriali delle reti tradizionali Mediaset. Per il 2013 il canale diretto da Luca Tiraboschi ha in serbo due assi nella manica. Il primo, in onda già nel primo mese dell’anno, è Transporter, produzione franco-canadese ispirata all’omonima saga cinematografica di Luc Besson. Protagonista Chris Vance nei panni un ex-soldato statunitense esperto nell’aviazione e nei trasporti. Nel cast svetta anche l’ungherese Andrea Osvart.

In anteprima assoluta in primavera, invece, arriverà Arrow, serie sulla doppia vita di Oliver Queen, miliardario e supereroe. Sul fronte cult faranno capolino le nuove stagioni CSI, The Big Bang theory, How I met your mother e, a 2013 inoltrato, Glee e CSI New York. In prima visione free, invece, pronte al debutto Alcatraz Hart of Dixie con Rachel Bilson. Per il filone teen drama approderanno su Italia1, dopo il passaggio sul canale Mya di Mediaset Premium, l’ultima e attesissima stagione di Gossip Girl (dal 5 febbraio su Mya), che promette un finale da lasciare a bocca aperta, e Carrie Diaries.

Prequel di Sex and the City, il telefilm è basato sul romanzo di Candace Bushnell incentrato sugli anni del liceo di Carrie Bradshaw, interpretata dalla giovane Annasophia Robb. Su Rete 4 a tenere banco, tra febbraio e marzo, ci sarà la seconda stagione di Tierra de Lobos mentre le novità saranno lo spin off di The Closer, Major Crimes, e Harry’s Law. Toccherà aspettare l’autunno per The Mentalist 5 che già, però, dal 27 febbraio sarà visibile su Premium Crime.