Antitrust



8
settembre

ANTITRUST SOSPENDE (FINALMENTE) SPOT SUL SUPERQUIZ

Super Quiz

Tempi duri per giochi e scommesse ‘maliziosi’. Non solo lo spauracchio del ministro Balduzzi, intenzionato a combattere alcuni abusi pubblicitari legati a meccanismi speculativi sul denaro degli utenti, specie per quelli più indifesi. Dopo il decreto del Ministro della Salute su tutta la categoria più ambigua dell’intrattenimento, arriva anche una decisione dell’Antitrust su alcuni spot trasmessi nell’ultimo periodo sulle emittenti televisive nazionali: i cosiddetti Superquiz.

Quello che si contesta all’azienda produttrice è la dinamica, poco chiara, con cui gli utenti ricevono un abbonamento, con un costo mensile di circa 24 euro, ad un servizio di loghi e suonerie per la telefonia mobile. Entro pochi giorni la campagna pubblicitaria deve essere bloccata, secondo il dettato dell’Autorità, che si riserva ulteriori indagini sulla pratica commerciale dubbia.

L’inganno risiederebbe nello specchietto per le allodole costituito per l’appunto dal quiz, troppo facile per essere credibile: in realtà l’sms che si invia diventa un consenso alla campagna abbonamento ‘allyoucan’ che agisce direttamente sul credito telefonico del cliente, che cade in quella che appare a tutti gli effetti come una trappola.




16
giugno

DM LIVE24: 16 GIUGNO 2011. LA BBC IN CRISI, REAL TIME SBAGLIA, LA RAI CONTESTATA, SGARBI NON PRENDE UNA LIRA

Diario della Televisione Italiana del 16 Giugno 2011

>>> Dal Diario di ieri…

  • BBC in crisi

lele ha scritto alle 09:46

Anche la BBC è in crisi. Infatti, a causa dei tagli del governo, sarà costretta a vendere lo storico cptv di Londra (White City, comunemente chiamato “ciambella” per la sua forma). All’interno vi lavorano circa 5mila persone che si occupano della produzione di programmi come Top of the pops, Doctor Who e Ballando con le stelle. Il complesso sarà venduto a circa 300mln di sterline. Entro il 2015 l’edificio sarà svuotato.

  • Real Time sbaglia

tinina ha scritto alle 12:40

A Real Time è tutta la mattina che sbagliano i promo: annunciano in continuazione “Paint Your Life” e va regolarmente in onda un’altra cosa.

  • Rai contestata
lauretta ha scritto alle 19:05

L’antitrust ha avviato un’istruttoria contestando alla Rai “informazioni inesistenti o ingannevoli sulla copertura del segnale televisivo sia analogico che digitale”. In seguito a una segnalazione di Federconsumatori e ai primi accertamenti di alcune zone d’Italia in particolare in Toscana, i canali Rai non si vedono bene e il gestore pubblico avrebbe indotto ad acquistare antenne o decoder per avere una ricezione ottimale. (fonte Tgcom)

  • Sgarbi non pagato

lauretta ha scritto alle 21:10


9
dicembre

COLPACCIO SKY: CHAMPIONS LEAGUE IN ESCLUSIVA (ANCHE SUL DIGITALE TERRESTRE) FINO AL 2015. MEDIASET PREMIUM, ESCLUSA, PREPARA IL RICORSO.

Uefa Champions League

Naturalmente uno spot del genere non andrà mai in onda perchè toccherebbe vette di puro masochismo ma immaginate la faccia dell’ “uomo Mediaset Premium” (si, stiamo parlando di quello del famoso spot comparativo) che – dopo aver dileggiato “l’uomo pay tv satellitare” per l’assenza sulla piattaforma alla quale è abbonato di Europa League, Mondiale per club e persino del Grande Fratello – riceve dal “dirimpettaio” la notizia del giorno: Sky ha acquistato in esclusiva per 100 milioni di euro annui i diritti televisivi di tutti i match di Champions League per il triennio 2012-2015.

La parola più importante è proprio “esclusiva“: un termine che comprende anche (ed è questo il corollario clamoroso della notizia) i diritti per la trasmissione delle gare in digitale terrestre, con conseguente esclusione di Mediaset Premium dal novero dei soggetti legittimati a mandare in onda la competizione calcistica per club più importante.  E a questo punto la palla passa ai responsabili delle strategie di marketing di Sky, ai quali si palesa una duplice possibilità.

Infatti, da un lato, la pay tv satellitare potrebbe sub-cedere (probabilmente a caro prezzo) al concorrente i diritti delle gare di Champions League per la trasmissione in digitale terrestre, considerando anche il fatto che il team di Murdoch non può trasmettere sulle frequenze digitali fino al 2013 per una decisione dell’Unione Europea datata 2003 correlata alla situazione di monopolio che si era creata (e che perdura tuttora) sul mercato del satellite. In alternativa, Sky potrebbe (come ha già fatto in occasione dei Mondiali di Sud Africa 2010) decidere di trattenere la totalità dell’offerta, con la conseguenza che qualsiasi italiano che abbia voglia di vedere un incontro di Champions dovrà sottoscrivere un abbonamento e munirsi di parabola e decoder.





10
novembre

SKY SOTTO ATTACCO: L’ANTITRUST APRE UN PROCEDIMENTO PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE IN RELAZIONE AI MONDIALI 2010 E FRECCERO ACCUSA: AXN SCI-FI E’ UNA COPIA DI RAI4

Mediaset Premium VS Sky

I Mondiali di Calcio si sono conclusi domenica 11 luglio con la vittoria, come tutti ricorderete, della Spagna in una finalissima dura e senza esclusione di colpi. Altrettanto combattuta è la sfida, sempre relativa a Sud Africa 2010, tra Sky e Mediaset Premium: avete capito bene, il Campionato del Mondo è terminato da cinque mesi ma soltanto adesso l’Antitrust ha trovato il tempo di pronunciarsi sull’esposto presentato dalla pay tv di Cologno nel maggio scorso.

Premium lamentava che il gruppo di Murdoch non avesse provveduto alla cessione per il digitale terrestre (quindi una piattaforma diversa da quella satellitare) dei diritti della competizione calcistica più importante. La decisione dell’Autorità Garante sorride agli esponenti: è stata infatti annunciata l’aperura di una procedimento per abuso di posizione dominante nei confronti di Sky Italia. Procedimento che, necessariamente, dovrà concludersi entro il 30 novembre 2011.

Nella nota diramata  dall’Antitrust viene specificato il comportamento della pay tv satellitare finito nel mirino: “Sky ha reso indisponibili sul mercato i diritti dei Mondiali di calcio 2010 e 2014, in modalità a pagamento, ad operatori concorrenti che operano su altre piattaforme televisive“. La risposta del Murdoch’s team non si è fatta attendere: ”L’offerta di Sky relativa ai Mondiali di calcio è pienamente conforme alla normativa antitrust e regolamentare nonchè in linea con tutte le consuetudini internazionali e, da un punto di vista regolamentare, ricade chiaramente nelle competenze delle Autorità europee”. Si è, poi, passati al contrattacco, andando a toccare il dolente tasto dei diritti di cinema e telefilm: ” Al contrario, Mediaset trasmette in totale esclusiva i film e le serie TV di Warner e Universal, dopo aver firmato con entrambi gli studios un contratto di esclusiva pluriennale su cui l’Antitrust non ha sollevato nessuna obiezione“.


23
ottobre

TELEVOTO, IL SUPER HACKER FABIO GHIONI A DM: LA DECISIONE DELL’ANTITRUST NON SERVIRA’ A NULLA, ECCO GLI ALTRI MODI PER INFLUENZARE LE PREFERENZE

Fabio Ghioni

Alcuni lo venerano come il principe degli hacker. Altri lo ricordano inafferrabile ai tempi del Tiger Team, l’apparato di digital security della Telecom di cui è stato capo carismatico. Poi c’è chi lo ha arruolato per proteggere le proprie ville e siti web dai pirati informatici, come ha fatto la popstar Jennifer Lopez. Fabio Ghioni è uno dei massimi esperti di sicurezza a livello mondiale, per lui le tecnologie non hanno mai avuto segreti. Figuriamoci quelle del ’semplice’ televoto. Per questo abbiamo deciso di commentare e approfondire assieme a lui la decisione dell’Antitrust di escludere le utenze business dai meccanismi di preferenza tv con l’obiettivo di bloccare eventuali abusi. Proprio il Garante ha confermato di aver avviato due istruttorie su Rai e Rti per verificare che il televoto sia trasparente nei confronti dei consumatori…

Fabio, pensa che questa decisione servirà ad arginare le irregolarità?

Penso che non servira’ proprio a nulla. Il sistema del televoto e’ stato rilasciato senza sufficienti accorgimenti di sicurezza e di certificazione delle transazioni. Questo significa che attualmente si possono effettuare “frodi” a partire dai call center, ma soprattutto dalle postazioni di amministrazione del sistema informatico e della banca dati dei voti. Da lì si può fare di tutto, ad esempio influenzare o cambiare i valori registrati senza lasciare nessuna traccia.

Quindi il tanto denunciato utilizzo di chiamate multiple da un call center non è l’unico modo per influenzare il televoto o falsarne il risultato…

Assolutamente no. Il modo migliore per effettuare questo tipo di operazioni è quello di interagire direttamente con la banca dati  attraverso un’intrusione esterna o, cosa molto piu’ probabile, direttamente dalle postazioni di gestione del sistema.

Come funzionano nel dettaglio queste altre tecniche?

Quella che ho menzionato è molto semplice. Si accede alla banca dati da una postazione amministrativa o da remoto con un account amministrativo e si cambiano i numeri. La cosa però può avvenire anche al nostro conto corrente (dove anche i nostri soldi diventano numeri in una banca dati) o al nostro tabulato telefonico. C’è pure un altro metodo di frode, che a volte è usato anche dalle compagnie telefoniche, quello di utilizzare un apparato gsm box caricato con un numero imprecisato di sim card, supponiamo duecento. Il voto verà effettuato da quello, basterà una sola persona per farlo, e al terminale risulteranno duecento voti.





21
ottobre

TELEVOTO: L’ANTITRUST APRE UN’ISTRUTTORIA SU RAI E MEDIASET

Metro inchiesta televoto

Il televoto può essere falsato, così non va. L’Antitrust, che sembrava aver scoperto l’acqua calda, era stato abbastanzo chiaro e lo scorso 16 settembre aveva chiesto a Rai e Mediaset di escludere dall’attuale meccanismo di preferenza le utenze business dei call center (maggiori info sul provvedimento qui). L’intervento era mirato a evitare che operatori specializzati effettuassero un numero significativo di chiamate che potessero influire sull’esito del voto, senza cioè rispettare le reali preferenze espresse dal pubblico da casa. Il Garante aveva dato l’ultimatum: 20 giorni di tempo per bloccare i voti dei call center.

Ma i titani della tv hanno fatto orecchie da mercante, inoltrando risposte negative all’Autorità. Ovviamente hanno fatto lo stesso le società che gestiscono il redditizio mercato del televoto, cioè Telecom per Rai, Txt Polymedia e Neo Network per Mediaset. Una reazione prevedibile, visti i ricchi introiti che questo sistema garantisce soprattutto durante la messa in onda di reality e talent show, tutti spettacoli che richiedono al pubblico di esprimere una preferenza sui concorrenti in gara.

Scaduto l’ultimatum, ora l’Antitrust ha aperto due istruttorie a carico di Rai e Mediaset. I colossi della tv dovranno così rispondere all’Autorità e in concreto rischiano una multa di 500mila euro. Una cifra non certo gravosa per le loro tasche, probabilmente spiccioli rispetto ai guadagni che un certo tipo di televoto sembra poter garantire. Il meccanismo di utilizzo improprio dei call center ora è nero su bianco, se non altro all’attenzione dei tanti telespettatori che sperano di influire sul televoto con un loro semplice sms. Occhio, è situazione “potenzialmente truffaldina”, avverte l’Antitrust.

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17
settembre

SE TELEFONANDO… ANTITRUST CHIEDE A RAI E MEDIASET DI ESCLUDERE I CALL CENTER DAL TELEVOTO

Televoti "sospetti" (Walter Nudo, vincitore Isola dei Famosi)

Da quando esiste il meccanismo del televoto esistono dubbi sulla veridicità delle preferenze espresse. Basti pensare ai battibecchi che ogni anno coinvolgono i ragazzi di Amici, che si accusano l’un l’altro di aver acquistato pacchetti di voti, o alle discussioni successive all’elezione di ogni vincitore della Festival di Sanremo. O, spulciando gli archivi, basta semplicemente ripescare la candida ammissione di Lele Mora a Striscia la Notizia. L’agente dei vip ha confessato nel 2003 di aver investito 25.000 euro in televoti per permettere al suo cliente Walter Nudo di vincere la prima edizione de L’Isola dei famosi, scoperchiando un vaso di Pandora che l’Antitrust ha deciso di chiudere una volta per tutte.

L’Autorità presieduta da Antonio Catricalà ha chiesto a Rai e Mediaset di escludere le utenze business, ovvero quelle realtà che permettono l’acquisto di un numero consistente di preferenze,  dal meccanismo di televoto. Nessun periodo di consultazione e nessuna ammonizione generica, come di solito accade in Italia, Catricalà & Co. hanno preso il toro per le corna: il Biscione e Viale Mazzini hanno 20 giorni per allinearsi alle direttive, in caso contrario andranno incontro a “procedure sanzionatorie”, come intimato dall’Autorità.

Ci aspettiamo che le due società si adeguino alle nostre indicazioni – ha dichiarato Catricalà - l meccanismo del televoto deve essere trasparente: il voto degli spettatori che seguono una trasmissione, invogliati anche dall’idea di potere contare nella scelta di un candidato, non può essere falsato, nemmeno potenzialmente, dai voti che arrivano dai call center”.

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6
novembre

NUVOLE IN VISTA NEL CIELO DI SKY: BLOCCATI I DIRITTI DI SERIE A 2010/2012

Conto TVContoTV, paytv di Marco Crispino conosciuta soprattutto per il palinsesto a sfondo pornografico, rappresenta a tutti gli effetti una spina nel fianco per Rupert Murdoch e la sua Sky. Non tanto per la concorrenza notturna, quanto invece  per quella calcistica. Nel 2006, infatti, l’ex Superpippa Channel ha iniziato a trasmettere eventi sportivi (alcune partite di Serie B e C1 e i preliminari di Champions League ed Europa League, tra i tanti) che hanno portato successo e notorietà tra il pubblico maschile. La paytv di Murdoch, ovviamente, non è rimasta a guardare e ha tentato di abbattare il concorrente con accordi di trasmissione in simulscrypt dai costi elevati e certamente non accessibili a tutti i telespettatori.

Una battaglia senza fine che, in queste ultime settimane, si è spostata sui diritti televisivi 2010-2012 di Serie A. Mentre per la piattaforma DTT la Lega Calcio ha predisposto tre differenti pacchetti (Gold Live, Silver Live e Platinum Hilites rispettivamente assegnati a Mediaset Premium, Dahlia TV e Rai), per quella satellitare ne è stato predisposto esclusivamente uno (Platinum Live), su misura per Sky. ContoTV, non potendo far fronte alle condizioni economiche richieste e notando un’inquietante disparità tra le offerte, ha portato il caso in tribunale chiedendo la riformulazione del bando e il risarcimento danni. E la Corte di Appello di Milano ha accolto parzialmente le richieste di Crispino bloccando l’assegnazione dei diritti televisivi satellitari e “vietando alla Lega Calcio di procedere nell’esecuzione del contratto a favore dell’emittente di Rupert Murdoch”.

Se Sky ne prende le distanze affermando che “la vicenda riguarda la Lega e non Sky. Anche se stiamo seguendo la questione con grande attenzione” e ContoTV stappa la bottiglia di champagne per la vittoria del primo round, la Lega Calcio ha già annunciato ricorso dichiarando in una nota: