Aiart



9
maggio

IL TRONO DI SPADE – CARLO FRECCERO: E’ UNO DEI VERTICI ASSOLUTI DELLA TV DI QUALITA’

Il Trono di Spade

Secca e decisa la reazione di Carlo Freccero che rimanda al mittente la richiesta ricevuta dall’Associazione Spettatori di stampo cattolico di sospendere immediatamente la serie Il Trono di Spade, in onda su Rai 4 il giovedì sera, poiché ritenuta “pornografica”.

Con un comunicato aziendale il direttore di rete fa sapere che la serie continuerà ad essere trasmessa in quanto “universalmente riconosciuta come uno dei vertici assoluti della Tv di Qualità”, essendo apprezzata largamente sia dal pubblico che dalla critica come dimostrano i prestigiosi premi vinti quali lo Hugo Award ed il Peabody Award, le nomination come miglior serie drammatica ai Golden Globes e agli Emmy Awards e le pubblicazioni filosofiche che ha ispirato.

Inoltre, spiega Freccero, Il trono di Spade è un fantasy diverso dagli altri in quanto portatore di un suo realismo che induce a riflettere sul concetto di potere e sulla differenza tra il desiderio di regnare e l’atto stesso del regnare. Ed è questo realismo che giustifica l’uso delle scene hot.




8
maggio

‘P0RN0 RAI’: DOPO FISICA O CHIMICA, L’AIART CHIEDE LA SOSPENSIONE DE IL TRONO DI SPADE

Trono di Spade

Non c’è nessun segno di distensione tra la Rai e l’Aiart, dopo la polemica scatenata da quest’ultima riguardo allo spazio dedicato dal Rai1 al matrimonio di Valeria Marini. Evento costoso e per qualcuno “blasfemo”, vista la bestemmia in diretta.

L’Associazione Spettatori di stampo cattolico chiede ora l’immediata sospensione della serie statunitense Il trono di Spade, di cui Rai 4 sta mandando in onda la prima stagione, dal 2 maggio ogni giovedì alle ore 21. Il motivo l’ha spiegato il presidente dell’Aiart Luca Borgomeo in un telegramma inviato a Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai.

“Il programma e’ volgare, pornografico con insistite scene di violenza e di sesso, quasi gli autori fossero impegnati ad ottenere l’oscar della depravazione.”

Da sottolineare, però, che la versione in prime time su Rai4 del Trono di Spade è rieditata: gli spettatori possono vedere la versione integrale con le scene più forti ogni venerdì in seconda serata. L’Aiart peraltro ha già chiesto in passato la sospensione di un’altra serie di Rai4, Fisica o Chimica (serie poi “assolta” dall’Agcom). Le puntate incriminate del Il Trono di Spade, invece, sono andate già in onda in Italia nel 2011 su Sky Cinema 1, che ha trasmesso anche la seconda serie e sta per lanciare la terza. Ma aldilà del programma definito “squallido” in sé – a dispetto delle tante critiche positive che la serie ha ottenuto in tutto il mondo -, ad essere intollerabile per l’Aiart è il fatto che a trasmetterlo adesso sia il servizio pubblico che dovrebbe offrire cultura e invece fa il contrario, sperperando il denaro dei contribuenti.

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6
maggio

MATRIMONIO DI VALERIA MARINI – L’AIART ACCUSA LA RAI: QUANTO E’ COSTATA LA DIRETTA?

Valeria Marini

E’ proprio vero che in Italia, spesso, come la fai la sbagli. Il partito dei contro, d’altronde, è sempre ben rappresentato, qualunque sia il contesto. E non fa eccezione, naturalmente, la televisione. Anzi. Prendiamo il pomeriggio di Raiuno, fino a ieri reo di dedicare troppo spazio alla cronaca nera mentre oggi è “bersagliato” per aver ospitato il matrimonio di Valeria Marini (qui foto esclusive) all’interno di Domenica In Così è la Vita.

Ad alzare i toni, come se la bestemmia durante la diretta di ieri non fosse bastata a sollevare polemiche, è Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart (associazione di telespettatori cattolici), che punta il dito contro la Rai tutta per aver sostenuto un’operazione a detta sua inutile e costosa:

Quanto è costata la diretta di ieri fatta dalla Rai sul matrimonio di Valeria Marini? Un’esposizione mediatica davvero eccessiva per un evento che non aveva nulla di eccezionale – accusa Borgomeo, come si legge in una nota dell’AGI – Condanniamo la bestemmia ma quello non è l’unico aspetto inspiegabile. E’ quello un evento da seguire con una diretta e l’invio di troupe e giornalisti? Lo avremmo capito di più su un giornale patinato e non per un contenitore della domenica pomeriggio. E la follia è continuata questa mattina quando a ‘Prima Pagina’ la notizia ha avuto un rilievo enorme”.





5
gennaio

CORRADO GUZZANTI: L’AIART CONTRO ‘RECITAL’ PER OFFESA AL SENTIMENTO RELIGIOSO

Corrado Guzzanti, Padre Pizarro

Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi. L’Aiart, associazione di telespettatori cattolici, non ha gradito l’ironia (anti)clericale di Corrado Guzzanti e ha deciso di presentare denuncia contro il comico per offesa al sentimento religioso. Ieri sera, l’irriverente istrione è tornato su La7, con la riproposizione in prima serata dello spettacolo teatrale Recital (2010). Tra gli sketch e le imitazione andate in onda, anche quella di Padre Pizarro, un religioso sui generis che con la sue battute ha suscitato la reazione indignata dell’Aiart.

Il programma è offensivo dei sentimenti religiosi dei cattolici e, più in generale, di quanti liberamente professano una confessione religiosa. Guzzanti, credendo di fare satira, appare vestito da Cardinale, e irride alla Trinità, alla Madonna di Lourdes, al Vangelo, alla Chiesa, al Pontefice e con battutacce da caserma ‘liquida’ le posizioni della Chiesa sulla bioetica. Abbiamo dato mandato al nostro legale avvocato Caltagirone di presentare denuncia alla Procura della Repubblica di Roma“.

Ha affermato in un comunicato Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart. Non è la prima volta che l’associazione stigmatizza episodi e filmati andati in onda: lo scorso ottobre, ad esempio, se l’era presa col reality Pechino Express e con il Tg3. Stavolta, invece, la protesta è arrivata in merito ad una presunta offesa del sentimento religioso ed ha colpito uno spettacolo di satira realizzato qualche anno fa e ritrasmesso ieri da La7.

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