adozioni a distanza



25
febbraio

L’AMORE DI RAFFAELLA CARRA’

Amore (Raffaella Carrà) @ Davide Maggio .it

Penso che sia fuori discussione mettere in dubbio la professionalità di un’artista eccellente qual è Raffaella Carrà. Una di quelle artiste vecchio stampo che ha meritato lo straordinario successo riscosso negli anni senza necessitare di repentini “condoni” di gavetta e non dovendo puntare, come gran parte delle attuali “colleghe”, sull’accaparramento selvaggio delle copertine dei giornali scandalistici o di foto “coronesche”.

Un tempo serviva principalemente quell’elemento che oggi sembra l’ultimo requisito necessario per approdare all’agognato piccolo schermo : il talento!

Se questo è vero, c’è anche da dire che un grande professionista, in quanto tale, deve esser pronto ad accettare delle possibili sconfitte.

Ma la Carrà, ultimamente, sembra non voler proprio accettare una sconfitta che, a mio parere, è sotto gli occhi di tutti.

Sta facendo, infatti, tanto rumore per… Amore, il programma andato in onda lo scorso anno che si proponeva di favorire l’adozione a distanza.

Un Nobile fine assolutamente condivisibile ma che, televisivamente parlando, non era riuscito ad attrarre l’attenzione dei telespettatori.

Amore si è rivelato un programma di una noia più unica che rara oltre a non essere riuscito a riscuotere quel successo, in termini di pubblico, in cui tanto credeva e sperava la Carrà.

Per questi motivi, e con tutte le ragioni di questo mondo, il direttore di rete, Fabrizio Del Noce, ha lasciato in panchina l’ispanica soubrette che si è vista recapitare un secco “no” per la seconda edizione del programma.

Raffaella, però, pare non volersi dare pace e sta portando avanti una battaglia che, a mio parere, non ha motivo d’essere.

Ritengo, infatti, del tutto sbagliato portare avanti campagne di questo tipo nel posto sbagliato.

Mi spiego meglio. Sino a quando si tratta di sensibilizzare l’opinione pubblica su determinati argomenti, non posso che essere d’accordo in tutto e per tutto e la televisione rappresenta, forse, il mezzo migliore per raggiungere l’obiettivo. Quando, invece, si punta sulla spettacolarizzazione di situazioni che di spettacolare hanno ben poco, inizio a non essere d’accordo e la televisione si trasforma in uno strumento pericoloso.

Non metto in dubbio i lodevoli fini che l’inventrice del Tuca Tuca si era riproposta di raggiungere con Amore ma non credete che il sabato sera sia eccessivo e, soprattutto, fuori luogo?  

A Voi, l’ardua sentenza!

Amore
Si
Un’edizione basta e avanza!
Non So
Questo tipo di “campagne” si fa da un’altra parte

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