A lezione da Antonio Albanese



10
dicembre

A LEZIONE DA ANTONIO ALBANESE: IL COMICO SI RACCONTA ALLA VIGILIA DI “TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE”

A lezione da Antonio Albanese

Antonio Albanese sale in cattedra per un giorno all’Università IULM di Milano per una divertente lezione-intervista condotta dal critico Gianni Canova dal titolo A lezione da Antonio Albanese”, una produzione Sky Cinema in onda mercoledì 12 dicembre alle 21.10 su Sky Cinema 1 HD. A cuore aperto, davanti agli studenti in aula e per il pubblico di Sky, Antonio Albanese ha parlato di sé,  oltre che dei suoi personaggi mantenendosi sempre in bilico tra ironia e commozione, con un occhio al passato e uno al nuovo film Tutto tutto niente niente, esilarante ritratto delle molteplici facce della nostra Italia.

Ha ricordato la nascita di alcuni dei suoi personaggi, carichi di “italianità” e spesso ispirati a fatti e persone reali, dalla gavetta agli esordi ai grandi successi in teatro, tv e cinema.

Con l’ironia si riesce a scalare l’ Himalaya. Il racconto al cospetto della sala gremita, parte dagli albori della sua carriera. «Tutto è cominciato ad Olginate, un paesino meraviglioso sul lago. Mentre lavoravo in fabbrica ho scoperto che avevo una sorta di centrale nucleare dentro che doveva saltare, sono andato a  lavorare in radio, e da lì, quasi per gioco, mi sono iscritto ad un corso di teatro iniziando così ad apprezzare questo il mondo meraviglioso anche se faticosissimo del teatro e grazie ad un’amica mi sono iscritto all’Accademia Paolo Grassi di Milano».

Così, tra una battuta tagliente ed un ricordo privato, Albanese ha riportato in vita i suoi personaggi, raccontando della nascita di Epifanio, definito dal comico «un collage, come del resto tutti i miei personaggi», con il suo mitico cappottino rubato nella sartoria dell’ Accademia Paolo Grassi e gli occhiali alla Elvis Costello, fino ad arrivare ai suoi ultimi personaggi, forse i più taglienti, Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato. Nel regalare al pubblico la storia di Alex Drastico, si è soffermato a raccontare della storia del padre, uno di quei siciliani «che ha lasciato la Sicilia per fame, tatuando su di me storie di immigrazione».