Ora in tendenza

STUDIO APERTO: QUANTO È FACILE DISSACRARE LE STAR IN DECLINO DEGLI ANNI 80!

di Valentina Vellucci

23/08/2009 - 02:56

STUDIO APERTO: QUANTO È FACILE DISSACRARE LE STAR IN DECLINO DEGLI ANNI 80!

Kirstie Alley (Slim and Fat)

Semplice mettere alla gogna un malato di alzaheimer, donne trasfigurate dall’obesità e simil-barboni: soprattutto se si tratta di quelli che sono stati i pilastri dell’ 80’s Celebrity System. Kathleen Turner, Boy George, Peter Falk, Bob Dylan, Kirstie Alley: una volta osannati come divinità, ora non ci si fa più scrupolo alcuno a mostrarne il decadimento fisico. E poco importa se le immagini che paparazzi e agenzie di stampa propongono, ledono la dignità di quelli che una volta erano gli eroi di Hollywood: si fa razzia delle foto e dei filmati più vergognosi al pari di sciacalli famelici.

Un più che singolare istinto di sopravvivenza, nella giungla del gossip, sembra accumunare i media agli sciacalli: l’impulso a infierire in gruppo sulla preda più debole, ignorando il fatto che quello che oggi è trattato come  l’anello debole della catena alimentare,  qualche anno fa troneggiava imponente dettando cachet dello star system e quotidiana agenda setting.

Il servizio che ha chiuso l’ultima edizione di Studio Aperto è solo l’ennesimo esempio di una lunga serie di quello che può ben essere definito sciacallaggio mediatico. Le star del cuore sono gettate brutalmente in pasto a quelli che una volta erano i fan più accaniti: il pailettato mondo degli anni 80, anziché essere ritratto con un briciolo di nostalgia qua e là, viene riplasmato con Pongo da discount.

È sicuramente lecito svelare la mortalità di quelle che una volta erano divinità: far vedere che anche “loro” sono umani, che anche loro sbagliano, hanno momenti di down e sono vulnerabili tanto quando noi comuni esseri di carne. Ma dove sta la notizia del mostrare Peter Falk, il Tenente Colombo che ha accompagnato tante cene domenicali, con tutta la famiglia riunita, malato, zoppicante e vestito come un barbone mentre parla da solo? E Bob Dylan, uno dei poeti più toccanti degli ultimi 50 anni, che ha fuso politica, filosofia e protesta sociale nella musica, merita forse di essere deriso come l’ultimo degli homeless? Su Kirstie Alley poi, si sta facendo carne da macello ormai da anni e si sprecano le foto in cui risaltano le sue mastodontiche curve:  impazzano negli ultimi giorni, sui nostri tg, gli spietatissimi montaggi “dopo e prima” (un esempio nella nostra immagine d’apertura).

È questo il destino riservato all’Olimpo di Hollywood? Non una parola di pietà per quelli di cui una volta si diceva “quando divento grande voglio proprio diventare come…”. È spiacevole che il gossip italiano e quello di Studio Aperto in particolare, che una volta viaggiava su toni più leggeri e decisamente più godibili, abbia abbracciato la via dei giornali scandalistici più infimi.

Gossip su risse Corona-Ventura, o sulle fantomatiche pellicce di Belen possono sicuramente non far piacere ai diretti interessati, ma almeno non vanno a ledere quello che è il ben netto confine fra buono e cattivo gusto, fra gossip e spietata presa in giro.

Si auspica un ritorno al pettegolezzo all’italiana, più innocente, ilare e che se proprio deve mostrare qualche star in declino, almeno eviti commenti fini a se stessi su quelle malate di alzheimer.

Lascia un commento

21 commenti su "STUDIO APERTO: QUANTO È FACILE DISSACRARE LE STAR IN DECLINO DEGLI ANNI 80!"

  1. mi spiace che abbiano criticato colombo....che colpa ne ha uno se ha l'alzeimer?

  2. Scusate: la fortuna li ASSALGA...

  3. Concordo con Valentina e Giulia. Queste persone, che oggi deridono chi giovane non lo è più, che deridono chi non ha la fortuna di invecchiare senza acciacchi, chi non si sottopone a interventi di chirurgia perchè vogliono essere se stessi, e non dei cloni ridicoli di se stessi, non sanno che, se la fortuna li aalga nel peggiore dei modi, e che ci sia chi li sfotte come ora fanno con gli altri...

  4. Ma anche senza andare tanto lontano, in km e attraversare oceani, nel nostro piccolo Paese lo abbiamo già fatto e lo facciamo alla grande. Un solo esempio: Bisogna tornare indietro nel tempo, questo si, e la vittima fu la GRANDE MINA. Quando decise di ritirarsi dal video (1978 ?? ), negli anni appresso ci fu un vero sciacallaggio sulle sue "forme". Purtroppo non vedo nulla di nuovo sotto il sole, e ciò mi amareggia moltissimo.

  5. @zia assunta: siamo in due. La adoro sin da quando ero piccola: sin da quando l'ho vista in Senti chi Parla. In Fat Actress mi divertiva per la sua spigliatezza....ma in fondo mi lasciava, un po' come credo a tutti, una velata amarezza in cui riconoscersi:)

  6. @giulia: concordo in pieno sai?! Il problema è che ho notato un dilagarsi di questo tipo di comportamenti anche all'interno degli ambienti che dovrebbero preferire la ricchezza culturale alla prestanza fisica...sto parlando dell'università. Una mia collega universitaria molto giunonica, proponendo alla sua relatrice una tesi sui reality show di tipologia extreme make over e, in particolare, sui format che basavano il cambiamento dei concorrenti sulla chirurgia, si è sentita simpaticamente rispondere: "Magari potesse permettersela anche lei, eh?" La relatrice ha riso di gusto. La mia collega no. Anzi... Se tali freddure sono reputate divertenti in ambienti di alto livello culturale, figuriamoci cosa si può verificare quando si diventa "permeabili al riciclo " --mi piace come espressione, rende molto l'idea.

  7. quanta ipocrisia ! perchè voi che state facendo ? riportando e dando risalto alla notizia , evidenziando il prima e ora di Kirstie Alley , vi mettete sullo stesso piano di Studio aperto

  8. Kirstie Alley la adoro................quanto mi sono ritrovata nel suo telefilm Fat actress.

  9. Interagire--- combattono--- scusate.

  10. Purtroppo c'è una corrispondenza diretta fra la grossolanità di chi specula sulla diffusione di notizie ed immagini di questo genere e il comportamento della cosiddetta gente comune. Forse perchè le fonti di approvvigionamento delle notizie spazzatura ( così come di qualsiasi tipo d'informazione ) sono aumentate a dismisura e molte persone sono più inclini a fagocitare il peggio dalla possibilità di interagine capillarmente con il mondo, che non i vantaggi. Quante sono le donne che all'incedere timido di una persona della stazza di Kirstie Alley su una spiaggia italiana, non sgomitano con l'amica più a portata di sdraio, per deriderla? Ho sempre provato un senso di tenerezza per i ciccioni alle prese con gli sguardi indiscreti sulle spiagge, s'intuisce dai loro comportamenti che fingono una certa disinvoltura ma dentro conmbattono con il loro disagio. Questo genere di persone per me diventa subito trasparente: io cerco di guardare dappertutto tranne che dalla loro parte e solo quando realizzano che la mia è una presenza amica , comincio a spaziare nella loro orbita. Purtroppo se la Carlucci , tanto per fare un esempio, consapevole di parlare a numerose persone , blatera che la bellezza ( anche quella di una clamorosa testa di , evidentemente ) è un talento, ci sarà sempre più gente che ricorrerà alle storpiature di alcuni chirurghi per diventare...talentuosa e che guarderà con ottuso disprezzo un essere umano apparentemente meno dotato. Insomma, alla fine tutto si riconduce ai nostri piccoli comportamenti quotidiani : l'informazione spazzatura ci travolge solo quando siamo permeabili al riciclo.