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IL PECCATO E LA VERGOGNA DELL’AUDITEL: 8,5 MLN PER DON MATTEO, 825 MILA PER DOWNTON ABBEY
di Mattia Buonocore
11/01/2014 - 15:50

Vergogna! 8,5 milioni per Don Matteo, 825 mila per Downton Abbey. Il ritratto auditel che emerge dall’Italia televisiva è impietoso.
Tuttavia prima di lasciarsi andare a facili populismi, è opportuno andare a fondo e provare a capire perchè certi prodotti funzionano e altri no. Del resto non sempre l’alta qualità è respinta con veemenza dal pubblico italiano e non tutte le modeste fiction tricolori sono ben accette. Tralasciando il fenomeno Don Matteo, ci interroghiamo sul perchè Downton Abbey non abbia catturato il Belpaese.
Downton Abbey: esiste una rete giusta in Italia per valorizzarlo?
Le ragioni sono molteplici. Molti attribuiscono l’insuccesso alla mancata coerenza tra il prodotto e la rete che lo manda in onda (Rete 4) ma la realtà è che non esiste in Italia una casa mediatica adatta ad ospitare Downton Abbey, con riferimento tanto alle reti tematiche (qual è una rete femminile dal palato fine?) quanto alle generaliste. Fantasticando, forse il posto migliore per Downton Abbey sarebbe stato Rai1. Il pubblico maturo dell’ammiraglia della tv pubblica, che è molto fedele, poteva, pur banalizzandone i significati, dare una chance al prodotto, lasciandosi affascinare dalle ambientazioni d’epoca (magari lo avrebbero chiamato “La tenuta”). Difficile un successo di ascolti, ma almeno la prima rete avrebbe aperto un canale verso un altro tipo di produzioni.
Tornando a Rete 4, bisogna ammettere che la rete diretta da Giuseppe Feyles dimostra di tenere al period drama salvo poi perdersi in un bicchiere d’acqua quando lo fa iniziare con sensibile ritardo rispetto alle altre proposte delle reti concorrenti (magari qualcuno avrà pensato che il prime time sarebbe stato occupato da Tempesta d’amore o peggio ancora che Tempesta d’amore fosse Downton Abbey) e carica di pubblicità la seconda ora di trasmissione.
Downton Abbey: l’Inghilterra non è l’Italia
Ma, si sa, il problema di collocazione può diventare accessorio in presenza di brand forti (peraltro la serie con Michelle Dockery è stata più volte replicata su Canale 5 ed è passata anche su Diva Universal).
Il vero motivo per cui non avrebbe mai ripetuto il successo ottenuto in madrepatria, tuttavia, è da rintracciare nel fatto che Downton Abbey è una serie inglese a 360 gradi. Descrive situazioni, luoghi, personaggi e tradizioni cari e familiari al pubblico della Regina e lo fa con scelte di regia, dialoghi e situazioni riscontrabili in molte fiction inglesi alle quali il pubblico d’Oltremanica è abituato. E tra Italia e Inghilterra esiste una differenza sociale, culturale e religiosa enorme: abbiamo due tipi di televisione diversissimi – a differenza di quello che accade con i cugini spagnoli – e non sorprende che spesso i format inglesi qui in Italia non funzionino o funzionino molto ma molto meno bene (X Factor su tutti). Poi, diciamocelo, Downton Abbey in alcuni punti può risultare pure noiosa, troppo di “testa” (come sottolineva Feyles alla Repubblica) e a noi piace la pancia (e purtroppo siamo abituati a prodotti molto ma molto elementari). Il racconto lento e “prosaico” di Downton Abbey si pone in contrasto pure con la maggior parte delle serie americane che puntano tutto su dialoghi serrati e vicende al cardiopalma.
Ciononostante anche la serialità a stelle e strisce in Italia fa fatica ad “allargarsi”: sopravvivono praticamente solo i crime che permettono una visione infedele e tutto sommato sono prevedibili. Il costume da noi è melodramma, è colpi di scena ripetuti e paradossali, è azione, è buoni e cattivi, è Elisa di Rivombrosa, è Orgoglio, è Il Segreto…
La replica de Il Segreto ha surclassato il finale di Downton Abbey 3
E, a proposito, colpisce che, giovedì, la replica de Il Segreto – malgrado la messa in onda in preserale – abbia raccolto 500.000 spettatori in più di Downton Abbey; balza all’occhio perchè in Spagna la rete madre de El Secreto de Puente Viejo propone le vicende dei Crawley in prima serata (con ascolti normali) mentre alla saga di Pepa e Tristan è destinato il daytime. Colpa di una maggiore abitudine del pubblico spagnolo ai prodotti d’importazione e una vera e propria passione per tutto ciò che è in costume (tante, troppe sono le serie made in Spain ambientate nel passato).
Meritava di più Downton Abbey? Sì. Poteva ottenere maggiori ascolti? Sì. Dobbiamo “vergognarci” per il flop? Ni.
Nota a margine: ma perchè per i media gli 800 mila spettatori di X Factor sono sufficienti per far gridare al fenomeno mentre per Downton Abbey sono un clamoroso flop?
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amandab dice:
Prima di tutto credo che paragonare gli 800 mila spettatori di x factor agli 800mila di rete4sia un grosso errore. Sky si sa ha poco meno di 5milioni di abbonati,e rete4 è una rete "consolidata" da anni. Certo nell ultimo periodo è arrivata al capolinea (l addio di emilio fede ha convinto molti a nn guardare più nemmeno il tg) e pur avendo un target over, il passaggio dei soliti colossal storici, programmi di inchiesta etc..ha stancato! Non sarà una rete ammiraglia ma poteva reggere bene DA, con un ottima promozione. Probabilmente e vero siamo fin troppo abituati a cose più elementari, e ormai quando guardiamo la tv non abbiamo più voglia di "impegnarci", ed ecco spiegato il successo delle solite fiction arcuri-garko. ma don matteo che sembra tanto suor therese che rai1 manda in onda nelle mattine estive non può raggiungere gli ascolti di un genio come Montalbano! Ed ecco che ormai i veri ascolti si fanno in streaming! Alla faccia di chi si lamenta sempre che in Italia prende più la pancia della testa, arriva una fiction ottima, ben recitata, costumi e location metavigliose e le snobbiamo.
pedro dice:
Sono d'accordo con te, Luigi. Ci mancherebbe altro! Tutto va rispettato e non ridicolizzato. E sai perché? Perché comunque alla fine entrambe sono fiction, non stiamo parlando di filosofia o di letteratura. E come dici tu, "entrambi possono convivere costituendo un alternativa per il vario pubblico che purtroppo o per fortuna non è tutto uguale ne per testa ne per sentimenti." Purtroppo? Per fortuna! Scandalizarsi per il successo di Don matteo e il flop di Downton Abbey? Ma per favore!!! Beh, io per fortuna non mi scandalizzo per questo. Altrimenti sarei una persona intollerante e di vedute ristrette! (Anche nel mio paese gli ascolti delle due ultime stagioni sono state anche un flop per una rete ammiraglia come Antena 3).
luigi dice:
leggo su questo e altri blog televisivi commenti di persone scandalizzate per il successo di don matteo e il flop di Downton Abbey. Premetto che seguo il primo e non il secondo e mi trovo a chiedermi : se tutti criticano chi son questi8/9 milioni di italiani che seguono don matteo e chi son questi 800 mila che seguono d.a? i primi tutti sfigati i secondi tutti intenditori e veri riconoscitori di prodotti di qualità? considerato che i numeri auditel sono solo statistiche su grandi campioni ma sono molto indicativi direi di no: semplicemente esistono cirda 10 milioni di persone che seguono un prodotto nazionale, ben fatto e ben recitato ( a differenza di altri stile gabriel garko che nonostante tutto rispetto) ,sicuramente un po' prevedibile nelle trame e intreccio ma sicuramente anche rilassante e un davvero intrattenimento senza pretese "accademiche"... esistono circa un milione di persone di mente superiore che invece si appassionano a un prodetto inglese ben recitato sicramente e ben costruito , forse meno banale ma tanto lontano dalla cultura e dalla mentalità italiana.. tutto qui..entrambi possono convivere costituendo un alternativa per il vario pubblico che purtroppo o per fortuna non è tutto uguale ne per testa ne per sentimenti. Personalmente amo le fiction piu storiche ma di" altri tempi"( i promessi sposi di nocita , la rivoluzione francese, la primavera di michelangelo e tanti altri che molti di voi palati raffinati nemmeno conoscono..) però non rifiuto prodotti anche di nicchia e sono ad esempio un estimatore di fiction inglese della granada tv su sherlock holmes( quella con jeremy brett)...per farvi capire che ognuno ha il suo gusto personale e tutto va rispettato e non ridicolizzato e demolito pensando che solo ciò che è " superiore" nobilita l'animo..... da un 36 enne laureando in scienze della comunicazione e giornalismo.
pedro dice:
Queste sono le mie ragioni per il flop di Downton Abbey date anche da voi stessi: "tra Italia e Inghilterra esiste una differenza sociale, culturale e religiosa enorme." "agli italiani prende più la pancia della testa" "Rete 4 è una rete cadetta e non ammiraglia." (Anche se Rete 4 è a mio parere la rete più adatta per questa serie). "è differente dalle serie a cui gli italiani sono abituati." E queste sono le mie ragioni: 1."non è una serie adatta per tutta la famiglia, al meno per la tipica famiglia italiana" 2."è una serie molto molto "british"." Concludo dicendo che Downton Abbey è un capolavoro assoluto e che ormai tutti sappiamo che tv di qualità non sempre si traduce in ottimi ascolti. Anche in Spagna Downton Abbey non ha ottenuto ottimi ascolti, soprattutto se prendiamo in considerazione che è andata in onda su Antena 3. Perché? In generale, sono più o meno le stesse ragioni date da voi.
cristina dice:
Volevo dire per un pubblico non giovane e non proprio acculturato (mi riferivo al target di pubblico di rete 4 che non segue DA)
cristina dice:
Io non ho mai visto DA, ma tutti ne parlano bene, secondo me è la rete che lo trasmette ad averlo penalizzato, rete 4 fa troppa pubblicità e come dicono altri utenti, all'pubblico italiano questo tipo di telefilm non interessa, perchè sono considerati prodotti televisivi troppo complicati (vedesi i vari: the newsroom, mad men ecc) perchè la tv in italia la guardano maggiormente gli anziani e perciò DA soprattutto su rete 4 (che è una rete per un pubblico non giovane e più acculturato non lo segue e preferisce vedere: il segreto e le fiction italiane che fanno pena rispetto a quelle americane o inglesi(vedi sherlock) che sono sicuramente migliori sia come storie e come recitazione. Per il successo di don matteo sono contenta perchè è una delle fiction a lunga serialità carine che fanno in questo paese. Detto questo W le serie americane e W Sherlock
dumurin dice:
Secondo me molto dipende anche da come una rete pubblicizza un prodotto: ovvio Rete 4 non può certo pubblicizzare molto DA considerato che Rete 4 è una rete cadetta e non ammiraglia. Sui prodotti in costume, in Italia funzionano sempre, qualcuno di più qualcuno meno ma in generale funzionano. Il problema è che le fiction in costume per "tirare" in Italia devono essere incentrate su intrighi, misteri, segreti ecc oltre alla storia d'amore. Ormai il melodramma romantico puro non funziona più in Italia (vedesi ad esempio gli insuccessi di Rossella 2 e Paura d'amare 2), in Italia funziona la commistione di generi, tipo il melodramma misto al mistery (che è la formula vincente degli ultimi anni considerato che tutte le fiction di genere melò-mistery hanno sempre funzionato molto bene in Italia). DA è un ottimo prodotto, fatto bene, recitato bene, scritto bene, però è anche vero che è assai differente dalle serie a cui gli italiani sono abituati. Però è lodevole da parte di Giuseppe Feyles di volerlo tenere nel palinsesto, del resto perché non tenerlo? Anzi sarebbe bello se prendessero anche altre fiction inglesi decisamente belle (tipo The Paradise, Il Mistero di Edwin Drood, Lorna Doone, ecc.) o anche fiction francesi (oltralpe fanno delle ottime fiction che purtroppo non arrivano mai in Italia ed è un vero peccato!). Sui prodotti spagnoli tipo Il Segreto ha successo perché è ben fatta, la storia si segue bene, poi è un miscuglio di segreti e colpi di scena (ogni personaggio ha qualcosa da nascondere) e sorprende il pubblico, è normale che sia riuscito a conquistare il suo pubblico con tutti questi colpi di scena. Tierra de Lobos andò meno bene di Il Segreto ma non fu un disastro, anzi per Rete 4 andò bene, perlomeno la prima stagione, anche se comunque come serie è stata censuratissima. In futuro sarebbe bello se arrivassero anche altre fiction spagnole tipo Isabel (sulla vita della Regina Isabella di Spagna), Aquila Roja, Gran Hotel (so che la Rai vuole realizzarne una sua versione italiana) e Zorro la Spada y la Rosa (questa è sudamericana).
lady vendetta dice:
la questione non sta nella differenza culturale tra Italia e Inghilterra, ma nell'educazione televisiva. i prodotti inglesi sono nella maggior parte ben scritti, ben girati, ben recitati, ben diretti, inoltre lì pensano anche a produrre qualcosa da poter vendere all'estero senza vergognarsene. Qua si produce solo per l'auditel, non si guarda la di là del proprio naso. Una con la ficisità della Dokery, avrebbe avuto successo in Italia, dove per poter recitare bisogna portare almeno una quarta? Vi immaginate DA con attori italiani? Lady Mary l'avrebbe fatta la Ferilli o l'Arcuri? Matthew sarebbe stato interpretato da Garko o da Berruti? E lady Violet? la solita Virna Lisi? praticamente un incubo! ci meritiamo la tv che abbiamo, Boris docet!
max79 dice:
Semplicemente cattiva collocazione, tutte ste questioni sulla cultura lasciano il tempo che trovano, anche l'america è cultura diversa, la germania e i prodotti tedeschi alcuni han avuto successo. Per x factor che in italia si dice non ha fatto boom (ma scherzate? È quasi entrato nella cultura popolare il dire "hai l'x factor) ci sono molti programmi inglesi arrivati qui e di successo, dalle fiction a show come il milionario e got talent) ma capisco che la linea editoriale del momento del blog è sminuire i risultati sky quindi va inserito un po' ovunque a caso. Io downton ho visto le prime 2stagioni su diva, mia madre a 54 anni si è già vista la quarta in streaming e voi state ancora dietro al vetusto auditel delle generaliste, la serie è cult anche in italia rete4 o meno. Grandi ascolti ance negli usa, 10.2 milioni la prima puntata sulla tv via cavo.
Mattia Buonocore dice:
@max79 nel caso X Factor è entrato nella "cultura popolare" già su Rai2, per cui Sky non c'entra. Il paese reale non sa neanche cosa sia lo streaming.
Elena dice:
DA è oggettivamente una delle serie più belle mai state create, e chi l'ha visto in lingua originale ha colto milioni di dettagli in più, che purtroppo il doppiaggio fa perdere (alcune cose meno importanti, alcune di più, come ad esempio il fatto che alcuni personaggi, molto ironici in italiano sembrano solo "burberi" e un po' cattivi). Poi, può piacere o no, è chiaro che se non piace il genere non c'è niente da fare... ma come serie è davvero stupenda. Per quanto riguarda i pochi telespettatori purtroppo ci sono tante cose da considerare... il fatto di essere una serie "inglese" a tutti gli effetti è chiaro che il proprio paese ci "si riconosce", è vero però anche che in Italia, siamo abituati a prodotti davvero mediocri, con attori inesistenti (la Arcuri? la Ferilli?)...