Emma contro Conchita, è scontro diretto tra le due donne dell’Eurovision Song Contest 2014. Se la cantante salentina pare aver digerito senza troppi problemi il clamoroso flop – stando a ciò che dichiara almeno -, d’altro canto ancora non si spiega – invece – la vittoria dell’Austria con Conchita Wurst, che ha ottenuto voti praticamente da tutta Europa, compresa da quella Russia tanto critica nei confronti della sua partecipazione, e ovviamente dall’Italia, che non si è fatta tanti problemi a piazzarla in cima alla classifica combinata.
Eurovision Song Contest 2014: Conchita Wurst ha vinto per la barba?
Per Emma, però, il successo ottenuto è solo frutto di un’operazione di immagine riuscita a pieno: “Senza quella barba non avrebbe alcuna chance, siamo seri” ha dichiarato la rappresentante italiana ai microfoni di Vanity Fair. Una battuta evitabile? Sicuramente, ma nelle parole della Marrone si riscontra comunque una certa verità di fondo, anche se il pezzo portato da Conchita, Rise like a Phoenix, – va detto – non passava di certo inosservato, vista anche la teatralità della sua esibizione, molto d’impatto sul palco della kermesse.
Presumibilmente l’Austria si sarebbe comunque piazzata benissimo in classifica, senza la barba della sua drag queen, così come è altamente probabile che la vittoria sia arrivata grazie ad una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con il brano, sociali – sicuramente – ma anche politici. A Conchita serviva l’Eurovision, non essendo riuscita a sfondare nelle vesti “originali” (qui potete vederla in borghese e senza barba), così come all’Eurovision e all’Europa serviva lanciare determinati messaggi.
Emma flop senza se e senza ma
Un fatto è certo: barba o meno, per l’Italia – ferma a 33 punti – non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Emma, comunque, pare non aver digerito neanche il trattamento ricevuto dalla stampa italiana, che si è concentrata prevalentemente sul look osé che sull’esibizione, ringraziando però quella estera, da cui dice di aver ottenuto diversi complimenti.
“Ma è mai possibile che in un Paese dove ci si spara negli stadi si perde tempo a criticare un paio di shorts? Sono qui a rappresentare l’Italia ma i complimenti più belli li ho ricevuti dalla stampa estera, assurdo”
A dire il vero, bisognerebbe quasi ringraziare quel look, visto che altrimenti la “stampa italiana” avrebbe senza dubbio glissato sulla manifestazione (che in molti ancora non conoscono) e sulla sua rappresentante, su cui la Rai investe per la partecipazione, ma non per la promozione.
Al di là di come la si pensi, c’è da prendere atto che l’Europa non ci ha votato. E, quindi, fenomeni a parte e dichiarazioni stampa ad effetto, qualcosa non ha decisamente funzionato: che sia il brano o la promozione inesistente (per i cantanti, soprattutto se già finalisti, è opportuno un giretto in Europa per far conoscere il brano), la delegazione italiana dovrebbe iniziare a riflettere seriamente sugli errori compiuti.
1. Ba Lordo ha scritto:
12 maggio 2014 alle 11:19