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CI PENSA ROCCO: UN PROGRAMMA MOSCIO

di Mario Manca

27/11/2013 - 00:44

CI PENSA ROCCO: UN PROGRAMMA MOSCIO
Rocco Siffredi

Lo sappiamo, associare l’aggettivo “moscio” al nome di Rocco Siffredi è un po’ come dare dell'”indigente” a Bill Gates o dello “sfilatino” ad Adele eppure, dopo aver visto Ci pensa Rocco, il programma di supporto alle coppie con problemi sessuali in onda tutti i martedì alle 23.00 su Cielo, non ci viene in mente nessuna definizione più calzante di quella sopracitata. Partiamo da un presupposto: per gli uomini di tutt’Italia Rocco Siffredi è il Messia del sesso, l’unico da cui si lascerebbero dire di tutto, persino criticare il proprio sex appeal e correggere il proprio piatto forte a letto. Quindi è inevitabile che, negli occhi della coppia e, in particolare, del marito, le parole del pornodivo risuonino come una legge ineluttabile, come una sentenza definitiva.

Ed è da questa certezza che Sandro e Katia, ballerini di salsa e, ormai da tempo, coniugi, da un lontano ricordo chiamato sesso, partono per poter risollevare la loro attività sotto le lenzuola, seguendo alla lettera le direttive del Re del porno. Rocco, dal canto suo, ce la mette tutta per essere autoritario e credibile, risultando inevitabilmente rigido e a disagio, intrappolato in un ruolo, quello del professore, tutt’altro che nelle sue corde. Sarà per la presenza delle telecamere di Cielo, sarà che preferisce copioni di altro genere, ma i tentativi di Rocco di aiutare la coppia in crisi non riescono a convincere a dovere. Persino quando uccide il “vecchio Sandro” con tanto di catafalco e invitati in nero, non riesce a trasmetterci la benché minima traccia di empatia, probabilmente intrappolata in una situazione lontana da menage a trois su un letto a baldacchino e da una masnada di telecamere con le luci rosse accese, ma senza alcuna scena a luci rosse davanti all’obiettivo.

Eppure Sandro e Katia ce la mettono tutta. Lei cerca di ammorbidirsi fantasticando su una “bottarella” nel bel mezzo di un parcheggio e lui prova l’ebrezza (o il timore?) di un approccio sadomaso con la versione femminile di Mr. Cinquanta Sfumature di Grigio. Persino quando Rocco consiglia a Sandro di “infastidire” la sua donna in un centro commerciale baciandola ripetutamente ogni sessanta secondi troviamo la completa accondiscendenza da parte dell’uomo, disposto a tutto pur di riconquistare la sua dolce metà e non deludere il suo “idolo”. Dai progressi della coppia ai “consigli per gli acquisti” che intervallano il flusso narrativo il passo è davvero breve ed è proprio qui che lo spettatore acuisce la vista e si munisce di taccuino per non perdersi il benché minimo consiglio di Rocco.Scopriamo che, per stimolare l’ormone femminile, occorre passare la lingua sul padiglione auricolare per almeno tre minuti e che, dopo il primo appuntamento, occorre rispettare una serie di regole per scrivere l’sms del mattino dopo. Uno, scrivere per primi; due, evitare faccine e abbreviazioni; tre, non essere sdolcinati. Il viaggio continua con una capatina a RDS da Claudio Guerrini per aiutare Sandro a rendere la sua voce più sensuale e in un affollato rave dove i due protagonisti della puntata si trasformano in “Tony e Sheila”, semplicemente per liberarsi delle inibizioni e lasciarsi andare alla musica come nel finale di Grease.

La missione ovviamente è compiuta, ma lo show, considerate le prestazioni passate del suo “Prof”, delude le aspettative perché, per quanto si sforzi, Rocco Siffredi saprà cosa rendere duro al momento giusto, ma saprà anche come “ammosciare” un programma tv in meno di un’ora.

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