La sua immagine campeggia in edicola, i suoi libri sono in cima alle classifiche di vendita da mesi, ha una sua linea di abbigliamento che spazia dalle t-shirt all’intimo, dalle scarpe ai costumi da bagno. In tv fa il pieno d’ascolti, si sa tutto della sua vita privata, e in giro non si fa altro che parlare di lei. Non si tratta di Belen Rodriguez e neppure di Valeria Marini, ma bensì di Peppa Pig. Si, proprio lei, la maialina rosa protagonista dell’omonimo cartoon, che ha ormai conquistato grandi e piccini.
Le avventure di Peppa Pig, nate in Gran Bretagna nel 2004, sono arrivate in Italia soltanto nel 2010, dove vengono trasmesse quotidianamente dai canali Disney Junior e Rai YoYo (qui le anticipazioni sui nuovi episodi). Ma cosa si nasconde dietro questo sempre più crescente successo? Spinto dalla curiosità, e per la verità dalla mancanza di grosse alternative nella programmazione televisiva di agosto, mi sono accomodato in poltrona e sintonizzato sul canale Rai dedicato al pubblico dei più piccoli per cercare una risposta. Sono bastati solo pochi minuti per avere la conferma di come dietro ad ogni importante successo editoriale si nasconda puntualmente un ottimo e attento lavoro.
Neville Astley e Mark Baker, creatori e direttori del cartoon prodotto da Phil Davies e distribuito dalla E1 Entertainment, hanno puntato tutto sulla semplicità. Dimenticate effetti speciali, giochi di luce, poteri magici o trame avveniristiche, il mondo di Peppa è uguale a quello di un qualsiasi bambino di età compresa tra i 3 e 6 anni. Peppa Pig vive con Mamma Pig e Papa Pig, e con il suo fratellino George. E’ una maialina che esattamente come tutti i bambini di quell’età è curiosa, fa mille domande. E’ involontariamente simpatica, un po’ imbranata, a volte prepotente ed anche capricciosa. Passa le giornate divisa tra la scuola, i giochi con le amiche e le visite a casa dei nonni. Insomma una vita semplice, nella quale ogni bambino riesce facilmente a riconoscersi.
Ad essere semplice non è soltanto la trama di ogni episodio, peraltro mai superiore ai 5 minuti, una durata ideale per il pubblico infantile, ma l’intera cifra stilistica adottata dal cartoon. I disegni ricordano per tratti, linee e colori, proprio quelli realizzati dai bambini. Poco importa se le proporzioni così come la prospettiva non sono rispettate alla perfezione, se le case con il tetto rosso fuoco e spiovente si trovano su delle colline ripidissime, simili a delle montagne russe. I colori utilizzati sono quelli principali, nessuna sfumatura particolare, come nel più classico dei fogli da disegno affidati ad un bambino. Linearità e genuinità la fanno da padrona anche nei dialoghi di ogni episodio, dove alla fine s’impara sempre qualcosa di nuovo.
Insomma, non stupisce che questo cartone animato in 2d abbia conquistato il cuore dei più piccoli. Gli ascolti di Rai Yo Yo toccano il picco positivo nella fascia oraria 20,00-21,00, quando arrivano le avventure di Peppa Pig. Nello scorso giugno l’Auditel ha rilevato per alcuni episodi un ascolto di 440 mila spettatori, pari al 4,79% di share, mentre a luglio si è arrivati a 700 mila spettatori con oltre il 6% di share. In Gran Bretagna è stato creato un parco a tema chiamato Peppa Pig World, mentre a Roma è nato recentemente il primo store interamente dedicato ai suoi gadget. Ma il successo della maialina, a cui piace saltare nel fango, è solo all’inizio. Il buffo musetto già stampato su borse, zainetti, cartelle, tazze, ombrelli, spunterà presto su chissà quanti altri prodotti e gadget. Con buona pace di Hello Kitty, le cui quotazioni tra i più piccoli sembrano aver perso parecchio quota.
1. lorenzo di dieco ha scritto:
22 agosto 2013 alle 00:07