18
novembre

SKY MIRA AL GIRO D’ITALIA, LA RAI NON HA SOLDI (?)

Anna Maria Tarantola

Dopo il calcio, la Moto Gp e la Formula Uno, sembra che, secondo Dagospia, Sky miri ad accaparrarsi anche il Giro d’Italia, sfilandolo a Mamma Rai. Le trattative con la Tv di Stato sembrano oramai a un punto morto, mentre il Direttore Generale Luigi Gubitosi assiste inerme alla migrazione dello sport che conta sul canale di Rupert Murdoch. La domanda è semplice: se davvero si parla di “conti in rosso” per la Rai, come si spiegherebbero altrettanti investimenti avviati dall’azienda nello stesso periodo?

Andiamo per ordine. Il Fatto Quotidiano rivela che Anna Maria Tarantola, stanca della veste austera del suo prestigioso ufficio in Viale Mazzini, abbia deciso di riarredare la sua “postazione comando” con un tavolo in grado di accogliere venti persone, comodamente adagiate su altrettante sedie più moderne e sofisticate. Il prezzo di questo necessario provvedimento? Appena 13.000 euro, con la promessa di riutilizzare il materiale usurato nei saloni ospitanti le Conferenze Stampa. E ancora: da dove vengono i tanto chiacchierati 6 milioni di euro per il contratto con Roberto Benigni per lo show-evento di pronta risposta al RockEconomy di Celentano?

Ha poi avuto ragione spendere 90.000 euro per una società esterna in grado di monitorare la web-reputation di Gubitosi-Tarantola avendo già a disposizione l’efficiente Rai Net e più di 1700 giornalisti come rivela Dagospia? E meno male che “i conti in rosso della Rai non consentono spese incontrollate” come afferma Gubitosi.

Lo sport è uno dei pezzi forti della generalista e perderlo semplicemente per inseguire nuove priorità potrebbe col tempo ritorcersi contro le scelte della nuova direzione della Tv di Stato che, per inseguire il nuovo, finisce col perdere di vista il passato glorioso che gli ha conferito notorietà e proventi. Assunzioni bloccate, pensionamenti anticipati e spasmodica attesa di una ripresa del bilancio già abbondantemente in passivo: come uscirne?

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7 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

18 novembre 2012 alle 11:53

Il fatto è che il servizio pubblico in Italia, se prima andava male, adesso va peggio perchè si sconta il retaggio di decenni di politiche votate allo sperpero e al clientelismo, alle quali si aggiungono quelle altrettanto dissennate del governo Monti che ha solo l’attenuante di essere l’esecutore fallimentare della nostra nazione in conto UE.

Come uscirne? Privatizzare e mantenere solo un nucleo di altissima qualità che privilegi informazione ed educazione con governance in stile (ma non uguale) BBC. Pura fantascienza? Vedremo dopo le prossime elezioni.



2. MisterGrr ha scritto:

18 novembre 2012 alle 11:56

Ma qua stiamo dando di matto!!!



3. Luna90 ha scritto:

18 novembre 2012 alle 12:01

Secondo me, dovrebbero privatizzarla e lasciare in mano allo Stato solo Rai 3, la vera rete di servizio pubblico.



4. fabio ha scritto:

18 novembre 2012 alle 12:13

Osservazione: un post su Sky con abbonamenti in calo, uno sulla Rai sui conti in passivo e sullo sport non trasmesso, quando uno su Mediaset visto che anche i suoi conti sono in rosso pessimo proprio dovuto alla pubblicità di cui il Biscione di nutre?



5. aleimpe ha scritto:

18 novembre 2012 alle 12:47

I disastri Rai sono iniziati da Cattaneo, poi Meocci, Cappon, Masi e Lei hanno fatto il resto.

Il ciclismo è una risorsa per la Rai, e ricordiamo che rischia nemmeno di trasmettere il mondiale di ciclismo in Italia, proprio dal 2013 non saranno più dell’ Eurovisione, ma della Infront…



6. Massimo ha scritto:

18 novembre 2012 alle 15:53

È importante far quadrare il bilancio,visto che fino ad oggi ci sono .stati dei dirigenti troppi ligi agli ordini della politica e quindi hanno saccheggiato un’azienda che doveva informare, correttamente e divertire intelligentemente, MA ci sono delle priorità come lo sport,(non solo il calcio), e certi personaggi tipo Benigni ed altri che sono in panchina o emigrati su altri canali che dovrebbero essere valorizzati e protetti dal servizio pubblico.



7. lele ha scritto:

19 novembre 2012 alle 10:57

fabio non ha tutti i torti, un bell’articolo sui conti in rosso di mediaset sarebbe interessante.

@giuseppe
e magari trasformare quel che rimane in ente pubblico con conseguente obbligo di trasparenza nei confronti dei contribuenti.



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