Dopo il calcio, la Moto Gp e la Formula Uno, sembra che, secondo Dagospia, Sky miri ad accaparrarsi anche il Giro d’Italia, sfilandolo a Mamma Rai. Le trattative con la Tv di Stato sembrano oramai a un punto morto, mentre il Direttore Generale Luigi Gubitosi assiste inerme alla migrazione dello sport che conta sul canale di Rupert Murdoch. La domanda è semplice: se davvero si parla di “conti in rosso” per la Rai, come si spiegherebbero altrettanti investimenti avviati dall’azienda nello stesso periodo?
Andiamo per ordine. Il Fatto Quotidiano rivela che Anna Maria Tarantola, stanca della veste austera del suo prestigioso ufficio in Viale Mazzini, abbia deciso di riarredare la sua “postazione comando” con un tavolo in grado di accogliere venti persone, comodamente adagiate su altrettante sedie più moderne e sofisticate. Il prezzo di questo necessario provvedimento? Appena 13.000 euro, con la promessa di riutilizzare il materiale usurato nei saloni ospitanti le Conferenze Stampa. E ancora: da dove vengono i tanto chiacchierati 6 milioni di euro per il contratto con Roberto Benigni per lo show-evento di pronta risposta al RockEconomy di Celentano?
Ha poi avuto ragione spendere 90.000 euro per una società esterna in grado di monitorare la web-reputation di Gubitosi-Tarantola avendo già a disposizione l’efficiente Rai Net e più di 1700 giornalisti come rivela Dagospia? E meno male che “i conti in rosso della Rai non consentono spese incontrollate” come afferma Gubitosi.
Lo sport è uno dei pezzi forti della generalista e perderlo semplicemente per inseguire nuove priorità potrebbe col tempo ritorcersi contro le scelte della nuova direzione della Tv di Stato che, per inseguire il nuovo, finisce col perdere di vista il passato glorioso che gli ha conferito notorietà e proventi. Assunzioni bloccate, pensionamenti anticipati e spasmodica attesa di una ripresa del bilancio già abbondantemente in passivo: come uscirne?
1. Giuseppe ha scritto:
18 novembre 2012 alle 11:53