La ghigliottina, un calcio in culo, una bella schioppettata in fronte: avanti popolo, alla riscossa! Del resto, se il fine giustifica i mezzi, perché non reagire duramente contro i politici furbacchioni? Da queste parti eravamo stati i primi a sollevare perplessità sulle dichiarazioni pronunciate da alcuni passanti negli spot di Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro in onda dal 25 ottobre su La7. “Loro rubano, tu che fai?” domandava nel video (clicca qui per vederlo) la giornalista Giulia Innocenzi, ricevendo risposte abbastanza esplicite. Forse pure troppo.
Una signora, ad esempio, auspicava una ghigliottina in piazza Venezia e “ad ogni testa tagliata mi bevo un bicchiere di champagne“. Olè. E’ questo il racconto del Paese reale che Servizio Pubblico intende offrire? Ci domandavamo. Contattato dal Corriere sulla polemica che ne è scaturita, Michele Santoro ha spiegato:
“Non siamo noi a dire certe cose, noi ci siamo limitati a registrare. In ogni caso, il promo è già stato ritirato dalla programmazione“
Dunque, la rabbia popolare non verrà più sponsorizzata in tv (almeno in quel modo). E pensare che il povero Santoro si era solo limitato a raccogliere delle dichiarazioni, a fare il cronista insomma.
Peccato che la selezione delle opinioni su piazza apparisse un po’ forzata, orientata cioè a fornire una determinata rappresentazione del Paese. Con o senza ghigliottina, Santoro è comunque riuscito a far parlare di sé e del suo programma. Una strategia collaudata, questa, che il fuoriclasse della libera informazione adotta ormai da anni in concomitanza col suo ritorno in tv. E noi, ogni volta, qui a cascarci come gli allocchi.
Ora attendiamo la prossima provocazione santoriana: la recita del copione, infatti, è appena iniziata.
1. Tommi ha scritto:
16 ottobre 2012 alle 20:12