Tocca ancora ad Antonella Clerici sfidare la corazzata di C’è posta per te con una versione rinnovata di Ti lascio una canzone. Per evitare l’effetto stanchezza, che potrebbe abbattersi sul programma canterino più che sul rituale della busta, fisiologicamente ‘conservatore, cambiano i meccanismi e la gara si fa più pepata.
Lo show sposa, infatti, una formula più talent. Addio buonismo? Forse. Una volta si diceva che bastasse un po’ di zucchero per far sì che la pillola andasse giù ai bambini. Stavolta meno giri di parole per nascondere la vera natura di sfida e di concorso. In gara trenta ragazzi, dai 6 ai 15 anni, che si alterneranno sul palco con i successi storici della canzone italiana. Per ogni puntata oltre la canzone vincitrice verranno decretati anche i bambini vincitori.
Arriva anche il podio, su cui saliranno i tre bambini più votati, e che cambierà con l’incognita delle sfide. Così colui o colei che trionferà nella singola puntata potrà decidere di sfidare uno dei componenti del podio. Nella prima puntata sui tre gradini arrivano delle vecchie conoscenze: Mattia Lever (vincitore della quarta edizione), Giada&Micheal (duo di melodie liriche della quinta edizione) e Stefan Atirgovitoa (vincitore dell’ultima annata). Chi rimarrà più a lungo sul podio avrà più possibilità di accedere alla finale. Non ci sono le casette come ad Amici ma garantita una piccola incursione nella vita quotidiana dei giovani concorrenti con delle piccole pillole filmate.
Nel cast del programma Pupo, Cecilia Gasdia e Massimiliano Pani, terzetto ‘di qualità’ - anticipato da DM – i cui voti saranno sommati al televoto da casa. Non troppo acchiappa consensi trasversali la scelta dei giurati, ma il pop non è mai una chiave troppo presa in considerazione su Raiuno. Ghinazzi, che fa parte della giuria, sa bene quanto sia difficile da pelare la ‘gatta’ Maria De Filippi che invece di personaggi in voga sta imparando a non farsene mancare nemmeno uno (compresa ‘la bestia nera’ della Clerici, Gabriel Garko).
Antonellina dal canto suo metterà a disposizione ancora tutta la sua generosità e autoironia. Non mancheranno sicuramente mise a balze e gonne vaporose per reinterpretare con leggerezza le sigle più belle della storia della televisione tricolore. Curiosità per vedere quanto pubblico resisterà sulle due ammiraglie, e come si dividerà, nonostante la proliferazione di offerta nuova.
1. sboy ha scritto:
8 settembre 2012 alle 11:33