15
giugno

GORDON RAMSAY ‘DIETRO LE SBARRE’. NEL NUOVO REALITY UK LO CHEF VA IN GALERA

Gordon Ramsay

Dopo i fortunati “The F Word” e “Hell’s Kitchen”, il cinico Gordon Ramsay ritorna sulle scene con un nuovo e atipico reality show. In “Gordon Behind Bars”, lo chef televisivo insegnerà a 12 detenuti a cucinare e a rivendere i propri prodotti una volta fuori dal carcere. Ramsay, scozzese di nascita, ha trascorso diverse settimane nella prigione del quartiere londinese di Brixton, creando anche l’azienda “Bad Boys Bakery” che i detenuti – attualmente in galera per crimini legati a furti e rapine – utilizzeranno per il commercio dei loro prodotti, restituendo cosi alla societa parte del maltolto e rendendosi piu ricollocabili una volta liberi.

In una recente intervista a “The Guardian’s Weekend Magazine”, Gordon Ramsay si è detto sorpreso dalle condizioni di favore in cui vivono i detenuti della prigione di Brixton, che prevedono la possibilità di scegliere i pasti da un menu con cinque opzioni diverse e il costante accesso a televisione, video games e palestra, che rende i detenuti pigri e privi di qualsiasi etica professionale:

“Non pensavo che la vita del detenuto fosse cosi facile, e sono rimasto molto sorpreso dal livello di comfort di cui la prigione è dotata. Ciò mi ha imbarazzato e francamente irritato. Pensavo che la nostra fosse una nazione di lavoratori, ma mi sbagliavo. Queste persone non hanno mostrato nessuno spirito di collaborazione. Già, perchè dovrebbero lavorare con me dieci ore al giorno quando è molto piu semplice stare in poltrona davanti alla tv?”

Allo stesso giornale, Ramsay ha inoltre dichiarato la sua immensa sorpresa quando ha visto il tipo di cucina che il carcere aveva messo a disposizione per lo show: “Neanche un cuoco professionale ha a disposizione una cucina cosi attrezzata!”, e di aver dovuto allestire un sistema di sicurezza particolare per evitare che i detenuti affetti da sindromi compulsive si facessero del male utilizzando i coltelli da cucina.

E` stato inoltre rivelato dalla produzione che la lunghezza dello show è stata ridotta, rispetto al piano originale, per evitare che la routine del carcere subisse troppe interruzioni. Il  business dei detenuti è comunque già a buon punto, sono infatti riusciti a smerciare le loro torte “Bad Boys Bakery”  ad 11 negozi della catena londinese “Caffè Nero”, dove sono attualmente in vendita. Lo show partirà il 26 giugno su Channel 4.

Oltre ad essere un reality show piuttosto innovativo, sembra anche un’iniziativa sociale ammirevole. Ma potrebbe funzionare in Italia?



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6 Commenti dei lettori »

1. shiver ha scritto:

15 giugno 2012 alle 16:13

Non sanno più cosa inventarsi ormai :-D



2. Nina ha scritto:

15 giugno 2012 alle 16:18

Interessante il suo giudizio sulla troppa comodità ai detenuti. Sicuramente non buonista.



3. Giuseppe ha scritto:

15 giugno 2012 alle 16:37

In Italia la situazione carceraria è inaccettabile per un paese civile. Qualche sporadica iniziativa che vede i detenuti impegnati in attività lavorative e anche nello spettacolo (vedi l’utlima opera dei fratelli Taviani) c’è, ma sono gocce nel mare. Forse sarebbe utile un programma che documentasse bene la nostra situazione e mi sembra di ricordare che Giletti fosse promotore di qualcosa del genere.

Penso che se Gordon Ramsay vedesse le carceri italiane non potrebbe certo parlare di troppa comodità per i detenuti.



4. andrewhd ha scritto:

15 giugno 2012 alle 16:49

Grande Gordon come sempre, sarebbe impossibile farlo in Italia ma mi piacerebbe vederlo doppiato in Italiano.



5. frango ha scritto:

16 giugno 2012 alle 15:30

solo pubblicità gratuita per i ristoranti dove questi ragazzi hanno lavorato,io ho lavorato con uno dei ragazzi in questione e durante le riprese era molto infastidito..non a caso ha abbandonato!!



6. Daniele ha scritto:

13 agosto 2012 alle 22:00

A dire il vero in Italia siamo molto più avanti da questo punto di vista rispetto all’Inghilterra. Nel carcere di Padova abbiamo la pluripremiata pasticceria artigianale Giotto che serve addirittura ristoranti con stelle Michelin come Sadler. Nel carcere di Torino Vallette abbiamo Pausa Caffè, una delle migliori torrefazione della penisola, chicchi selezionatissimi e tostati ancora in forno a legna. Presso il carcere di Saluzzo abbiamo invece il BSA un microbirrificio artigianale di straordinaria qualità ed originalità che ogni anno vince svariati premi nei concorsi nazionali ed internazionali. Direi che non possiamo lamentarci.



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