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Niente da Segnalare per Luca Zingaretti

L'attore è un poliziotto con la passione per Marcella Bella nella nuova serie Prime Video No Activity - Niente da Segnalare

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

18/01/2024 - 12:18

Niente da Segnalare per Luca Zingaretti

Luca Zingaretti non molla la divisa ma questa volta ‘per ridere’. L’attore debutta in una serie comedy: No Activity – Niente da Segnalare, da oggi su Prime Video. L’alter ego di Montalbano è un poliziotto molto particolare con la passione per Marcella Bella (che apparirà nei panni di se stessa). Con lui un nutrito gruppo di attori che comprende Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli, Fabio Balsamo e Alessandro Tiberi.

C’è persino un ruolo, quello della Presidente della Commissione, per Lorella Cuccarini, di ritorno così alla fiction. Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Francesco Pannofino e Diego Abatantuono. La serie è tratta da un format australiano e gioca sull’attesa, su ciò che potrebbe succedere e forse non accadrà mai.

No Activity – Niente da Segnalare: trama

Due criminali nel bel mezzo di un colpo, attendono informazioni importanti. Due poliziotti appostati nella loro volante scrutano nel buio, in attesa di un loro passo falso. In centrale, due operatrici radio sono in collegamento con la volante, pronte a segnalare movimenti e far partire la retata che porterà i trafficanti in manette e i poliziotti alla gloria. L’operazione è al culmine, la tensione si taglia col coltello… orecchie attente, occhi puntati. Un rumore! Qualcosa si muove. Le tre coppie si preparano all’azione, pronti! E infatti all’improvviso accade… Niente. Non accade proprio niente! È così, ogni sera, ormai da più di una settimana. Questo è un thriller poliziesco che non thrilla, nonostante i nostri protagonisti non desiderino altro. Vorrebbero essere dentro Gomorra o The Departed, e invece… non possono fare altro che aspettare che qualcosa accada dividendo angusti spazi di lavoro per ore, giorni, se2mane. Una convivenza forzata simile a quella che tocca ogni giorno a miliardi di persone al mondo, costrette a condividere scrivanie, ossigeno e mense aziendali con gente a cui fuori da lì non rivolgerebbero nemmeno una parola: i propri colleghi.

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